In ottemperanza alle istruzioni impartite
da Roma allo Stato Maggiore del Regio Esercito, previsto dal P.R. 12 (piano
di radunata 12) che prevedeva lo schieramento in atteggiamento difensivo
delle nostre forze, viene qui proposto lo schieramento di partenza delle
artiglierie.
La 4a Armata schierata dal M.
Rosa al M. Granero comprendeva 4 settori operativi:
1° - Settore operativo
Baltea-Orco-Sture: dal M. Rosa al Roccia Melone (C.A. Alpino);
2° - Settore operativo
Moncenisio-Bardonecchia: dal Roccia Melone al Rocher Charniers (I C.A.);
3° - Settore operativo Monginevro:
dal Rocher Charniers al Gran Queyron (IV C.A.);
4° - Settore operativo
Germanasca-Pellice: dal Gran Queyron al M. Granero (3° Regg. Alpini).
All'inizio delle ostilità questi settori
disponevano delle seguenti artiglierie (Com.te l'art. dell'A. gen. di br.
Luigi Mazzini):
Settore Baltea-Orco-Sture (C.A.
Alp.: Com.te Art. Col. i.g.s. Enrico Carlino):
-
1° Regg. Art. Alpina, con 9 btr. (Col.
Carlo Rossi);
-
12° Raggrupp. Art. da pos. con 13 btr.
(4 da 75/27, 6 da 100/17, 2 da 149/35, 1 da 260/9).
Settore Moncenisio-Bardonecchia
(1° C.A.: Com.te Art. Colonnello i.g.s. A. Sardi)
A) Sottosettore Moncenisio:
-
3 btr. alpine;
-
59° Regg. Art. div. ftr. Cagliari
(Col. Armando Marasca);
-
2 gruppi Art. C.A. (1 gruppo da
105/128 e 1 gruppo da 149/13);
-
2 gruppi Art. d'A. (1 gr. da 149/13 e
1 gr. da 152/37);
-
23° Raggrupp. Art. G.a.F. (5 btr. da
75/27, 3 btr. da 100/17, 1 btr. da 105/14, 1 btr. da 120/21, 4 btr. da
149; 35, 1 btr. da 152/45) (Col. Evaristo Cecconi).
B) Sottosettore Bardonecchia:
-
3 btr. alpine;
-
5° Regg. Art. div. ftr. Superga (Col.
E. Paladini);
-
1° Raggrupp. Art. C.A. (1 gr. da
100/17 T.M., 2 gr. da 105/28, 1 gr. da 149/13) (T. Col. P. Mazza);
-
1° Raggrupp. Art. Armata (2 gr. da
149/35, 1 gr. da 152/13, 2 gr. da 152/13, 2 gr. da 210/8) (Col. Ettore
Gnech);
-
9° Raggrupp. Art. Armata (Col. E.
Sesini) (XV-149/35, 11-105/28, XXIV-105/28, CII-149/13, LXI-152 13;
-
19° Raggrupp. Art. G.a.F. (6 btr. da
75/27, 5 btr. da 100/17, 1 btr. da 105/14, 1 btr. da 120/21, 3 btr. da
149 35, 1 btr. da 152/45) (Col. Bruno Falcone).
Settore Monginevro (IV C.A.: Com
te art. Col. i g.s. B. Pedrotti)
-
25° Regg. Art. Assietta (Col. Leonardi
Cattolica);
-
17° Regg. Art. Sforzesca (Col. Attilio
Tomaselli);
-
4° Raggrupp. Art. di C.A. (2 gruppi da.
105/28, 3 gruppi da 149/13) (T. Col. A. Bossi);
-
6° Raggrupp. Art. d'A. (2 gruppi da
149/35, 1 gruppo da 152/37, 1 gr. da 152/45, 1 gr. da 210/8) (Col. Ravenni);
-
8° Raggrupp. Art. G.a.F. (9 btr. da
75/27, 1 btr. da 100/17, i btr. da 105/28, 4 btr. da 149/35, 1 btr. da
260/9) (T. Col. G.B. Bersano).
Settore Germanasca-Pellice (3°
Regg. art. Alpina - Col. Pietro Gay)
Alla diretta dipendenza del Comando
d'Artiglieria della 4a Armata era il 1° Reggimento Artiglieria
c.a. su 4 gruppi (Col. De Ranieri Delfo).
In complesso sul fronte dell'Armata erano
schierate 809 b.d.f. (202 batterie).
La 1a Armata schierata dal M.
Granero al mare comprendeva 3 settori operativi:
1° - Settore Maira-Po-Stura;
2° - Settore Alta Roia-Gessi;
3° - Settore media e bassa Roja.
All'inizio delle ostilità questi settori
disponevano delle seguenti artiglierie (Com.te l'art. dell'A. Gen. di br.
Giuseppe Gianni):
Settore Maira-Po-Stura (II C.A. C.te
Art. Gen. di brig. G. Zarri)
-
2° Raggrupp. Art. di C.A. (111/105/28 -
L/105/28 - CXXIV/149/13 - CXXV/149/13 - CL/149/13) (Maggiore Talacci
Aldo);
-
2° Raggrupp. Art. di A. (VII/149-35 -
LXXI/149-35) (Col. Sichera);
-
7° Raggrupp. Art. G.a.F. (CIIIj149-13 -
CXXIII/14913 - LXIII/152-13 - LXVII/152-13) (Col. Pinto Guido);
-
14° Raggrupp. Art. G.a.F. (materiali
antiquati - praticamente non prese parte alle operazioni) (Colonnello G.
Chierico);
-
22° Raggrupp. Art. G.a.F. (VIII/149-35
- LV/149-35 - LXXXVIII/149-35 - 540° btr. da 305/17) (Col. Forgiero A.);
-
95° Gruppo da posizione con funzioni di
Raggrupp.to (XLVII/149-35 - XCV misto: 1 btr. da 152/45, 1 btr. da 210/8,
1 btr. da 260/9; - LXVIII/152-13 - CXXVI,' 149-13) (T. Col. Andreetta);
-
8° Raggrupp. Art. di C.A. «Puriac» (CXIII/149-13
- CXIV/149-13 - XXIII/149-35) (Col. Battaglini);
-
10° Raggrupp. Art. di A. (XIII/105-28 -
XIV/105-28 - XXIII/105-28) (T. Col. Gaione);
-
28° Regg. Art. «Livorno» (Col.
Alaicevich de Cinque Ermenegildo);
-
33° Regg. Art. «Acqui» (Col. Bonaccorsi
Domenico);
-
36° Regg. Art. div. ftr. «Forlì» (Col.
Corvino Cesare).
Gruppi artiglieria alpina Val Po e Val
Camonica:
-
5° Regg. art. div. Alp. «Pusteria»
(Col. Molinari Giuseppe);
-
3° Regg. art. div. ftr. «Pistoia» (Col.
Ottone Luigi) in riserva di Armata.
-
4°' Regg. art. Alp. «Cuneense» (Col.
Orlandi Enrico) in riserva di Armata.
Settore Alta Roja-Gessi (III C.A.
- Com.te Artiglieria generale di brig. G. Guccione):
11° Regg. Artiglieria «Ravenna» (Col. Lo
Preiato Francesco).
16° Regg. Art. G.a.F. (Col. Ottone Paolo)
- 5 Com.di di gruppo con:
-
4 btr. da 75/27
-
5 btr. da 100/17
-
2 btr. da 105/14
-
3 btr. da 149/35
-
1 btr. da 152/45
-
2 btr. da 210/8
3° Raggrupp. Art. di C.A. (Col. Forte
Rocco) (VII/105-28 - VIII/105-28 - IX,/105-28 - CVII/149-13 - CVIII 149-13).
Artiglierie di Armata su 6 Com.di di
gruppo con:
-
9 btr. da 149/35
-
2 btr. da 152/13
-
3 btr. da 210/28
-
3 btr. da
260/9
-
1 btr. da 420/12
Settore Media e Bassa Roja (XV
C.A. - Com.te Art. Gen. di brig. Vittorio De Bernardis)
-
7° Regg. Art. «Cremona» (Col. Domenico
Lacquaniti);
-
29' Regg. Art. «Modena» (Col. G. Fava);
-
37° Regg. Art. «Cosseria» (Col. Fr.
Rossani);
|
Gruppi LXXX - XXIX - CI - XXX -LXXIII
- XCIX - C - XXXI |
14 btr. 75/27 1 btr.
260/9
5 btr 100/17 1 btr
305/17
3 btr 105/14
3 btr 105/28
7 btr 149/35
2 btr 152/45
1 btr 260/9
1 btr 305/17 |
|
-
15° Raggrupp. Art. di C.A. (Com.te int.
Magg. Salvatore Pinto) (IV-105/28, V-105/28, VI-105/28, CIV-149.13,
CV149/13, CVI-149/13);
-
4° Raggrupp. Art. d'Armata (obici da
305/17, cannoni da 152/37, cannoni da 149/35) (Col. Guido Froio);
-
8° Raggrupp. Art. d'A. (Col. Approsio
Luigi) (IX-149/35, X-149/35, XI-149/35, LI-152/37, CII-260 9, LX X
XIII210/8, LXXXIV-210/8);
-
17° Gruppo c.a. (2 btr.);
-
22° Gruppo c.a. (2 btr.).
In complesso la 1a Armata
aveva circa 2.900 b.d.f..
Fino al 14 giugno le nostre truppe,
conformemente alle direttive, mantennero atteggiamento difensivo: qualche
colpo di mano ci portò - 1a Armata - all'occupazione di posizioni
oltre le linee di confine e alla cattura di prigionieri. Da parte francese
nessuna iniziativa, salvo il brillamento delle interruzioni in Valle Roja e
lungo la Cornice e l'incursione navale nel golfo di Genova (14 Giugno).
Da questa fase, il 14 giugno si passa ad
una seconda che diremo preoffensiva: le due Armate 1a e 4a
per il caso di un improvviso collasso francese, dovevano essere in grado di
avanzare su tutta il fronte. Pertanto oltre a far serrare sotto e a
raccogliere le grandi unità previste, si intensificarono le azioni di
pattuglia e si procedette all'occupazione di alcuni passi oltre confine. A
partire dal 21 giugno cominciarono le azioni offensive del nostro esercito
che portarono all'occupazione di alcuni forti francesi e all'ingresso in
Mentone. Le tre operazioni A B C che avevano il fine ultimo l'arrivo a
Marsiglia, furono totalmente disattese.
Fronte dell'Africa Settentrionale
(dal 10.6.1940 al 2.1941)
Per molti anni il problema
dell'artiglieria in Libia fu visto in funzione delle operazioni contro i
ribelli. Si pensò quindi che il materiale di artiglieria dovesse rispondere
ai seguenti requisiti: grande rapidità e mobilità di fuoco per poter battere
bersagli sparsi e mobilissimi; non grande potenza del colpo isolato, non
essendovi da battere bersagli molto resistenti; grande adattabilità al
terreno durante il tiro e durante il trasporto, quest'ultimo da farsi
preferibilmente a soma, per poter marciare agevolmente in terreno privo di
strade e di scarsa resistenza. In conseguenza di ciò venne previsto il
seguente armamento:
a) - Divisione o gruppo misto.
Il materiale che risponde ai requisiti
necessari, si disse, è il 75/18-35, il quale, oltre agli altri pregi minimo
peso, minimo ingombro, massima maneggevolezza, possiede anche quello di
essere un obice, ossia una bocca da fuoco a tiro curvo. Vantaggio notevole
in quanto il terreno libico, anche laddove, come nella Gefara, sembra a
prima vista piano ed unito, è invece pieno di fratture, solcato in tutti i
sensi da fossi e profonde incisioni, coperto da dune talvolta elevate, per
cui il tiro teso dei cannoni, specie alle brevi distanze, che in questo caso
sono le normali, riesce di scarsa efficacia.
In confronto i materiali dei quali invece
allora si disponeva in Colonia (75/27, 77/28) erano molto pesanti ed
ingombranti.
Il mezzo di traino adatto sotto ogni
aspetto appariva il nuovo T.L.A. (Trattore leggero Africa), munito di ruote
speciali; così il complesso da 75/18-35-T.L.A., leggero e maneggevole, era
considerato in possesso della maggiore attitudine a muoversi e a manovrare
nei territori libici.
L'autotrasporto del 75/27 e del 77/28,
che era praticato allora, era riconosciuto come soluzione di ripiego e
transitoria. A parte che detti materiali erano sotto ogni riguardo ormai
sorpassati, l'autotrasporto sembrava nel caso specifico il meno indicato,
perché toglieva all'artiglieria il requisito più prezioso: la possibilità di
manovrare e di intervenire celermente.
Per quanto riguarda poi le batterie
reggimentali il materiale da 65/17 si pensava potesse essere sostituito con
grande vantaggio dal mortaio da 81, arma nel confronto molto più leggera e
di grande efficacia.
Ciò si diceva anche e specialmente per
quanto riguarda i gruppi libici misti.
b) - Corpo d'Armata.
Il materiale di corpo d'armata più adatto
sembrava il 100/17; esso presentava rispetto al 105/28 il vantaggio di
essere molto più leggero pur rimanendo in grado di assolvere gli stessi
compiti entro limiti di gittata che, nel caso che si considera, possono
essere ritenuti sufficienti. Infatti di norma queste artiglierie dovranno
essere decentrate alle divisioni, le quali dovranno assumersi anche le
eventuali azioni di interdizione e di controbatteria.
Solo in qualche caso eccezionale possono
riuscire utili azioni di fuoco a raggio più esteso e in questi casi il
105/128 potrebbe tornare vantaggioso; ma tale vantaggio non potrebbe certo
compensare il grave inconveniente del maggiore appesantimento che il 105
comporta. Se ne può vedere perciò un'assegnazione eventuale.
D'altra parte simili azioni a largo
raggio possono essere in questo caso affidate con maggior rendimento a unità
aeree. Si chiedeva pertanto, per
a) - il gruppo misto libico: 1 gruppo
su 2 batterie da 75/18/35;
b) - la Divisione: 3 gruppi da 75/18/35
su 3 batterie ciascuno;
c) - il Corpo d'Armata: 3 gruppi da
100/17 su 3 batterie ciascuno; eventuali uno o due gruppi da 105.
L'impiego lo si pensava orientato sui
seguenti criteri base:
a) - Normale decentramento dei gruppi
divisionali ai reggimenti di fanteria e dei gruppi di Corpo d'Armata alle
Divisioni.
b) - Normale assunzione da parte delle
artiglierie divisionali di tutti i compiti, compresa l'interdizione e
l'eventuale controbatteria. Il Corpo o d'Armata non avrebbe dovuto
svolgere, se non in casi del tutto eccezionali, azioni di artiglieria in
proprio, ma limitarsi a rinforzare con i suoi gruppi le artiglierie
divisionali.
c) - Azioni di fuoco ravvicinate e
normalmente a vista;manovra del fuoco ottenuta sia con lo spostamento
delle traiettorie, sia, e con frequenza, con lo spostamento delle
batterie; schieramenti avanzati, centrali e relativamente raccolti.
d) - L'appoggio devoluto ai gruppi decentrati ai reggimenti; le rimanenti
azioni ai gruppi divisionali e di rinforzo.
e) - Normale la preparazione per
l'azione immediata e quella di gruppo; eccezionale quella per la manovra
del fuoco.
In sostanza l'impiego dell'artiglieria
nelle unità considerate si avvicina a quello delle unità celeri, solo che
nelle prime la cooperazione fra fanteria e artiglieria deve essere ancora
più intima e serrata.
Le idee che abbiamo così riportate
rispecchiano una fase di transizione. S- guardava al 75/18 con molte
speranze come all'ultima e più appropriata realizzazione che conciliava in
sè le esigenze di mobilità, di potenza, di gittata; forse si astraeva un po'
troppo dalle doti di robustezza e di rusticità che tanta importanza hanno
nel terreno della colonia. Ma comunque i 75/18 cominciavano solo allora ad
apparire e appena qualche esemplare (1938) era dato ai reggimenti della
madrepatria: fino al 1941 in Libia di moderni materiali d'artiglieria non se
ne ebbero.
La realtà però che andava maturando
soverchiava di gran lunga queste stesse visioni e queste aspirazioni. In
definitiva noi ci presentavamo in Libia nel 1940 con un complesso di
materiali di artiglieria che era quello della guerra 14-18 (e in certa
misura anche inferiore perché in Colonia avevamo relegate le più vecchie
artiglierie di preda bellica austriache 77/28) e con idee un po' più
progredite se si vuole, ma comunque lontane anch'esse dalla realtà. E la
realtà era data dalla guerra meccanizzata ed aerea, che imponeva
soprattutto, via via nel suo rapido affermarsi, oltre ai carri armati e poi
alle artiglierie semoventi, pezzi controcarro e artiglierie contraeree gli
uni e le altre moderni e potenti: e non li avevamo e non li avemmo mai,
almeno in sufficiente quantità, nemmeno nella madrepatria.
Per i pezzi contro carro ci fermammo al
47/32 che ben presto apparve superato perché inefficace contro le
corazzature dei carri armati. Inoltre il 47/32 non aveva mobilità: una volta
messo giù dall'autocarro doveva essere trainato a braccia dai fanti in
terreno assolutamente proibitivo: il deserto. E pesava 315 kg.!
§§§§§§§
Il 25 luglio 1940, la situazione organica
delle Grandi Unità italiane, operanti nello scacchiere libico alla
dipendenza del Comando Superiore Forze Armate in A.S., era la seguente (con
particolare riguardo all'artiglieria e ai pezzi da 47/32 controcarro).
- Intendenza A.S., con delegazione a
Tripoli per la Libia occidentale e a Bengasi per la Cirenaica.
(A) - Unità a diretta dipendenza del
Supercomando:
a) - Gruppo di due Divisioni libiche (1a
e 2a) (Gen. Gallina), binarie, rispettivamente 1° e 2° - 3°
e 4° Raggruppamento di fanteria libica e coi seguenti elementi di
artiglieria:
-
1a Divisione:
Rinforzo
-
1 Sezione da 65 della 4a
Div. CC.NN. (10a Armata)
-
1 Compagnia da 47 della Div.
«Catanzaro» (10a Armata)
-
1 Batteria da 20 della Div.
«Bologna» (5a Armata) 1 Batteria del X X Gruppo da 75 CK
(le altre due batterie del gruppo erano una con due pezzi fuori uso al
XXI C. d'A.; e l'altra pure con due pezzi fuori uso, a Bardia) (1).
-
2a Divisione:
Rinforzo:
b) - Raggruppamento Oasi Merid. - (7 btg.
libici e minori unità al comando del gen. Maletti), con le seguenti unità
d'artiglieria:
Rinforzo:
c) - 61a Divisione «Sirte»,
binaria, con le seguenti unità di artiglieria.
- 2 gruppi da 75/27
- 1 gruppo da 100/17
- 1 batteria da 20
La batteria da 20 è poi ceduta alla 10a
Armata, e reintegrata con una batteria da 20 della Divisione «Pavia». Anche
la batteria da 65/17 di ciascuno dei due Reggimenti di fanteria (69° e 70°)
è ceduta alla 10a Armata.
d) - Fra le altre unità, le seguenti di
artiglieria:
Raggruppamento di
manovra
- 1 Gruppo da 100/17
del 10° rgt. art. «Bologna»
- 1 Gruppo da 100/17
del 26° rgt. art. «Pavia»
- 1 Gruppo da 100/17
del 42à rgt. art. «Sabratha»
- 1 Gruppo da 100/17
del 55à rgt. art. «Brescia»
-
1 Btr. da 20 del 20° Raggr. Art. di
C.A.
-
1 Comp. cannoni da 47/32 della Div.
«Bologna»
-
1 Comp. cannoni da 47/32 della Div.
«Pavia»
-
1 Comp. cannoni da 47/32 della Div. «Sabratha».
e) - 4° Reggimento fanteria carrista
(meno un battaglione).
(B) - 5a
ARMATA
a) Artiglieria dell'Armata (C.te Art.
Gen. Benelli Cesare)
-
5° Raggruppamento artiglieria
d'Armata, (Col. Letizia Angelo) coi gruppi: XIX, XX, XXI e XXII da
149/35 (il XIX Gruppo è in difesa costiera, nel settore di Tripoli).
b) - X Corpo d'Armata:
-
10° Raggruppamento artiglieria di
C.d'A., coi gruppi: XVII e XXV da 105/28 e VII da 100/17 (al
Supercomando).
-
10° Reparto specialisti
d'artiglieria.
-
25a Divisione «Bologna»,
binaria, con la 25a Comp. pezzi da 47/32 (al Supercomando).
-
10° Regg.to Art. «Bologna» (Col.
Simoncelli Mario), con:
- 2 gruppi da 75/27,
1 gruppo da 100/17 (al Supercomando)
- 1 batteria da 20
(alla 10a A.).
- 12° Regg. Art.
«Savona», ceduto alla 10a Armata;
- 1 batteria da 20
ceduta alla 10a Armata.
- 42° Regg.to
Artiglieria «Sabratha» (Col. Piana Giuseppe) con:
- 2
gruppi da 75/27;
- 1
gruppo da 100/17 (ceduto al Supercomando)
- 3
batterie da 20 (cedute alla 10a A.)
c) - XX Corpo d'Armata
- 2 gruppi da
1051/28
- 2 gruppi da 75/27
(ceduti al Supercomando);
-
XX Gruppo da 75 C K, ceduto alla 10a
Armata;
-
2 Btr. da 20 (una al Supercomando e
una alla 1a Divisione «Libica»);
-
20° reparto specialisti
d'artiglieria.
-
17a Divisione «Pavia»,
binaria, con la 17a comp. da 47/32. Le due batterie da 65/17
dei regg.ti di fanteria sono cedute alla 10a Armata.
- 26° Regg.to
artiglieria per Divisione di fant. (Col. Pasquali Aldo), con:
- 2 gruppi da 75/27;
1 gruppo da 100/17
- 1 btr. da 20 (al
Supercomando).
- 55° Regg.to
artiglieria «Brescia» (Col. Tramontin Giuseppe), con:
- 2 gruppi da 75/27, 1
gruppo da 100/17 (ceduto al Supercomando)
- 1 btr. da 20 (10a
Armata).
- 1 cp. da 47/32,
ceduta alla 10' A.
- 202° Regg.to
artiglieria (Col. Ninni Gaetano), (ceduto alla 10a Armata),
con:
- 2
gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17 e 2 btr. da 20.
d) - XXVIII Settore di copertura (Zuara):
e) - XXIX Settore di copertura (Nalut)
f) - XXXIII Settore di copertura (Zanzur):
g) - XXXIV Settore di copertura (Suani
ben Aden)
h) - XXXV Settore di copertura (Castel
Benito):
i) - Difesa costiera:
- 1 Com.do
Raggrupp.to art. contr. da posizione, con:
-
1 gruppo btr. da posizione costiere e c.a.
-
1 gruppo btr. da posizione costiere e c.a.
- Comando fronte a
mare, con:
-
4 btr. da 76/40
-
4 btr. da 77/28
-
4 btr. da 75/27-906 3 btr. da 76/45
-
2 btr. da 90/39
-
1 gruppo da 149/35.
- 1 gruppo di 4 btr.
da 77/28 contraerei da posizione (spostate poi a Bengasi).
(C) - 10a
ARMATA
a) - Artiglieria dell'Armata (C.te Art.
(2) Gen. Villanis):
Rinforzo:
- 2 btr. da 20 della
«Sabratha»
- 1 btr. da 20 della
Divisione «Savona»
b) - XXI Corpo d'Armata:
-
2 Gruppi da 105/28, 2 gruppi da
75/27,
-
1 gruppo da 75 CK contraerei
-
2 batterie da 20,
-
62a Divisione «Marmarica»
, con la 62 cp. da 47/32 anticarro.
-
44° Regg.to Art. «Marmarica» (Col. De
Matteis Vincenzo) con 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17, 2 batterie
da 20.
-
27a e 28a btr.
da 65/17 della Divisione «Brescia».
-
63a Divisione «Cirene» con
la 63a cp. da 47/32 anticarro:
-
45° Regg.to art. «Cirene» (Col.
Sozzani Michele) con 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17, 2 batterie
da 20.
-
69a e 70a btr.
da 65/17 della Divisione «Sirte»;
-
202a cp. da 47/32 della 2
Divisione CC. NN. c)
c) - XXII Corpo d'Armata:
-
22° Raggrupp.to artiglieria di C.
d'A. (T. Col. Vallone Riccardo), con i gruppi: 1/100/17, XLII/105 '28,
XLIII/105 28;
-
13a e 14a btr,
c. a. da 20 (solo personale);
-
10a e 11a btr.
da 20 della 2a Divisione CC. NN.;
-
27a btr. da 20 della
Divisione «Brescia» .
-
64a Divisione «Catanzaro»
(derivata dalla 3a Div. CC.NN. 21 Aprile):
- 203a cp.
da 47 32 (alla 1a Divisione Libica);
- 203° Regg.to
artiglieria d.f. (Col. Farfaneti Ermenegildo) con:
-
2 gruppi da 75/27,
-
1 gruppo da 100/17
-
2 btr. da 20.
- 2 cp. mortai da
81;
- 2 btr. da 65/17
(di cui una alla 1a Div. Libica);
- 2 gruppi da 75/27,
- 1 gruppo da
100/17,
- 2 btr. da 20.
d) - XXIII Corpo d'Armata: Non aveva regg.
art. di C. A.; ma alla 1a Div. CC. NN. c'erano 2 regg. art. di
cui uno della 2a Div. CC. NN.).
- 2 gruppi da 75/27,
- 1 gruppo da
100/17,
- 2 btr. da 20;
e) - XXX - A. Settore di copertura
(Bardia)
- 16 pezzi da 75/27
(costieri);
- 24 pezzi da 77/28;
- 12 pezzi da
120/35;
- 10 pezzi da 65/17;
- 18 pezzi da 47/32.
f) - XXX B. Settore di copertura
(Giarabub):
g) XXXII Settore di copertura (Sidi Daud
- Piazzaforte di Tobruch)
- 10 pezzi da 47/32;
- 44 pezzi da 77/28;
- 16 pezzi da
120/35;
- 16 pezzi da
149/35;
- 4 pezzi da 105/28.
Elementi di rinforzo alla piazzaforte
avuti dalla 5 A.:
-
12° Regg.to artiglieria «Savona »;
-
202° Regg.to artiglieria della
Divisione CC. NN.;
-
1 cp. da 47/32 della Divisione
«Brescia».
Compresi nel presente elenco sono le
unità di artiglieria dei Raggruppamenti. G. a. F.:
-
29°: Col. Tufarelli Giulio;
-
30°: T. Col. Pasquali Raffaele;
-
31°: T. Col. Baggini Guido;
-
32°: T. Col. Mesiano Gaetano;
-
33°: T. Col. De Caroli Francesco;
-
34°: T. Col. Tobia Diamante;
-
35°: T. Col. Mattia Fernando.
h) - Difesa costiera e controaerei:
- 1 gruppo di 4 btr.
da 75/27, da posizione costiera e controaerei.
- 1 gruppo di 5 btr.
da 75/27 id. Settore di Tobruch:
- 1° e 2° gruppo da 20
CC.NN. D.I.C.A.T., con le btr. 201a, 202a, 203a,
204a, 205a e 206a.
- 1 gruppo di btr.
da 75/27 da posizione costiera e contraerei.
- VI Gruppo da 75/27
CK.
- 1 btr. da 75/27 CK
(del XX Gruppo) avuta dalla 5a A.
(D) - Scacchiere
Sahariano
- Truppe Mobili
In sintesi a fine luglio 1940 la
situazione dell'artiglieria dalla 10a Armata era la seguente:
10a Armata -
25 luglio
Situazione forza, artiglierie, autocarri,
autobotti
Unità |
Uff. |
Sottuff
Truppa |
Pezzi da 20 |
Pezzi da 47 |
Pezzi da 65/17 |
Pezzi da 75/27 |
Pezzi da 75 CK |
Pezzi da 77/28 |
Pezzi da 100/17 |
Pezzi da 105/28 |
Pezzi da 120/25 |
Pezzi da 149/12 |
Pezzi da 149/35 |
Auto
carri |
Auto
botti |
Com. di A
Truppe e
Serv di A.
Tot |
46
195
a
241 |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
-
-
- |
6
646
652 |
1
16
17 |
Com.,
Truppe e Serv. XXI C.A. |
221 |
4.000 |
16 |
- |
- |
24 |
8 |
- |
- |
24 |
- |
- |
- |
249 |
26 |
Div
Marmarica |
343 |
6.970 |
16 |
17 |
14 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
253 |
9 |
Div.
Cirene |
335 |
7.680 |
16 |
27 |
16 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
281 |
10 |
2a
Div Libica |
195 |
5.997 |
12 |
18 |
8 |
- |
- |
24 |
- |
- |
- |
- |
- |
226 |
17 |
Tot |
1.298 |
31.207 |
60 |
73 |
48 |
88 |
8 |
48 |
24 |
24 |
12 |
- |
- |
1.025 |
67 |
Com.
Truppe e Serv XXII C.A. |
145 |
2.357 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
12 |
22 |
- |
- |
- |
96 |
22 |
Div.
Catanzaro |
378 |
9.228 |
16 |
10 |
8 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
85 |
13 |
4a
Div. CC.NN. |
370 |
8.298 |
16 |
10 |
8 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
89 |
15 |
1a
Div Libica |
23 |
7.178 |
12 |
10 |
5 |
4 |
4 |
20 |
- |
- |
- |
- |
- |
288 |
27 |
Presidio di Giarabub |
20 |
960 |
- |
- |
2 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Piazza
di Tobruk |
480 |
11.060 |
78 |
10 |
- |
25 |
10 |
44 |
24 |
4 |
16 |
- |
16 |
172 |
22 |
Tot |
1.416 |
39.081 |
121 |
40 |
23 |
104 |
14 |
64 |
60 |
26 |
16 |
- |
16 |
730 |
99 |
Com.
Truppe e Serv. XXIII C.A. |
58 |
1.094 |
8 |
10 |
8 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
59 |
15 |
1a
Div. CC.NN |
317 |
7.285 |
12 |
10 |
8 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
56 |
18 |
Tot |
375 |
8.379 |
20 |
20 |
16 |
24 |
- |
- |
12 |
- |
- |
- |
- |
115 |
33 |
Tot.
generale |
3.330 |
80.717 |
202 |
133 |
87 |
216 |
22 |
112 |
96 |
50 |
28 |
- |
16 |
2.522 |
216 |