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La Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale

 

 

 

 

 

 

La Milizia Confinaria

 

 

 

 

Benchè considerata ufficialmente «specialità» della milizia ordinaria e non milizia speciale, anche la Milizia Confinaria svolgeva essenzialmente un servizio di polizia. I «reparti speciali di frontiera», alcune coorti e centurie organizzate da legioni aventi sede nell'arco alpino (in particolare la 45a Alto Adige di Bolzano), nacquero nel 1925, ma furono ufficialmente adibiti ad uno speciale servizio per la polizia di frontiera ai sensi dell'art. 11 del RDL 9 gennaio 1927 n. 33 relativo alla pubblica sicurezza. Dal 19 novembre 1934 il servizio nella «confinaria» fu equiparato a quello di leva. Nel 1940 le 4 coorti furono trasformate in legioni, con 10 battaglioni e un comando centrale a Torino. Durante la RSI la GNR di Frontiera ebbe un comando superiore, 5 legioni, 11 battaglioni e una compagnia autonoma.

 

Così la descrive Attilio Teruzzi:

"La vigilanza diretta della zona immediatamente adiacente alla linea di confine è devoluta alla Milizia che vi provvede con reparti speciali e responsabilità proprie, pur rimanendo affidata ai funzionari di P.S. la direzione dei servizi di polizia.
Il compito principale di questi reparti è quello di impedire il transito clandestino della frontiera, sia verso l’Italia che verso l’estero e, per la frontiera marittima, impedire imbarchi e sbarchi clandestini. Essi assolvono altresì compiti secondari in collaborazione con l’Arma dei CC. RR. e con la R. Guardia di Finanza.
Le Camicie Nere di frontiera sono in maggioranza ex combattenti delle regioni alpine, animate da uno slancio ammirevole, benché vivano tra privazioni e disagi. Né tormente, né geli, né intemperie attenuano il loro coraggio e la loro insonne vigilanza. Autentiche sentinelle della Patria e del Regime esse hanno dimostrato in ogni occasione alto spirito di abnegazione".1

 

Fin dal 1925 vengono costituite delle Legioni in territorio alpino e subalpino che ebbero il compito di cooperare con le forze armate e di pubblica sicurezza per il controllo delle frontiere e delle dogane:

 

Comandi di Legione

Nome

Sede

1a Legione

Sabauda

Torino

2a Legione

Alpina

Torino

3a Legione

Subalpina

Cuneo

8a Legione

Cacciatori delle Alpi

Varese

9a Legione

Cacciatori della Valtellina

Sondrio

12a Legione

Monte Bianco

Aosta

14a Legione

Garibaldina

Bergamo

15a Legione

Leonessa

Brescia

16a Legione

Alpina

Como

29a Legione

Alpina

Pallanza

33a Legione

Gandolfo

Imperia/Oneglia

43a Legione

Alpina Piave

Belluno

45a Legione

Alto Adige

Bolzano

55a Legione

Alpina Friulana

Gemona

58a Legione

San Giusto

Trieste

59a Legione

Carso

Trieste

61a Legione

Carnaro

Fiume

62a Legione

Isonzo

Gorizia

107a Legione

?

Zara


A partire dal 1939 la Milizia Confinaria fu riformata da un nuovo ordinamento che prevedeva lo scioglimento delle Legioni alpine per essere sostituite dai battaglioni da montagna e ordinati nelle seguenti Legioni:

 

Comandi di Legione

Sede

Coorti distaccate o autonome

Btg mobilitati nel 1940

1a Legione Monviso (1940-1945)

Torino

Cuneo, Aosta, Domodossola

I, II, III (1940-1945)

2a Legione Monte Rosa (1940-1945)

Como

Sondrio

I, II (1940-1945)

3a Legione Vetta d'Italia (1940-1945)

Bolzano

Merano, Brunico

I, II (1940-1945)

4a Legione Monte Nevoso (1940-1945)

Tolmino

?

Carnia, Istria (XIV cost.), Cp. auton. Fiume

5a Legione Monte Bianco (1944-1945)

Santhià

Aosta, Domodossola

I, II (già della 1a)


Scuola di addestramento: Tolmezzo

 

 

 

 

NOTE

1) A. Teruzzi "La Milizia delle Camicie Nere e le sue specialità", A. Mondadori Editore, 1933, pag. 59

 

FONTI

V. Ilari-A. Sema, "Marte in orbace", Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1988

E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. (1923-1943)", Ed. Volpe, Roma, 1976

 




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