 |
La Milizia Volontaria
Sicurezza Nazionale |
Organizzazione della Milizia
(*)

Costituzione della Milizia
Mi lizia
delle Camicie Nere rappresenta,nello spirito e nelle armi -
forse meglio d'ogni altra Istituzione del Regime, e certo in
forma più d'ogni altra concreta - la continuità e il
divenire della Rivoluzione. Essa, scaturita dalla più pura
passione insurrezionale con la missione di perpetuare le
virtù originarie del Fascismo e di presidiarne le conquiste,
ha ormai esteso la sua azione nei vari settori della vita
nazionale, ovunque a difesa e a beneficio del nuovo Stato
mussoliniano.
Il Duce non consenti che
andassero disciolte le schiere di quei valorosi, i quali
avevano aperto con le armi la via di Roma. Volle che le
Legioni delle Camicie Nere divenissero parte integrante
dello Stato, strumento legale della sua difesa, arma pronta
e fedele della Rivoluzione per il raggiungimento delle più
lontane mete. Dal 1° febbraio 1923 la Milizia ha assolto la
sua missione, compiutamente : ed oggi, nel decennale della
Rivoluzione, essa, nata nello spirito del Duce, è fiera di
rivendicare quale suo atto di nascita la storica
deliberazione presa dal Gran Consiglio il 12 gennaio 1923:
«Il Gran Consiglio Nazionale
del Fascismo, riunito la sera del 12 gennaio, udita la
relazione del Generale De Bono sulla formazione della
Milizia per la Sicurezza Nazionale, l'approva nelle sue
linee fondamentali ed affida al Comando Generale ed ai
Comandi dipendenti il compito di ultimare i lavori necessari
entro il 28 febbraio.
«Il Gran Consiglio,
ossequiente agli ordini del Governo, che prescrivono lo
scioglimento di tutte indistintamente le formazioni a tipo o
inquadramento politico-militare per la fine del corrente
mese, dichiara sciolte per detta epoca le squadre d'azione
del Partito Fascista, che entrano a far parte della Milizia
per la Sicurezza Nazionale secondo le norme che verranno
impartite dal Comando Generale. Inoltre afferma che:
«1. Il carattere della Milizia
per la Sicurezza Nazionale sarà essenzialmente fascista,
avendo essa Milizia lo scopo di proteggere gli inevitabili
ed inesorabili sviluppi della Rivoluzione di ottobre; per
cui essa conserverà i suoi simboli, le sue insegne, i suoi
nomi consacrati dalle battaglie vittoriose e dal sangue
versato per la Causa.
«2. Il carattere interiore
della Milizia per la Sicurezza Nazionale dovrà essere
informato ai sensi di una disciplina che giunga alle più
dure rinunce e alle più ascetiche dedizioni.
«Il Gran Consiglio invita le
Camicie Nere di tutta Italia ad essere degne del massimo
onore che possa essere consentito ad un fascista, quello di
militare sia all'interno che all'estero in difesa dello
Stato e della Nazione ».
Già il 14 gennaio successivo,
con R. Decreto si concretavano le direttive fissate dal Gran
Consiglio, ponendo le basi dell'ordinamento della Milizia.
Si trattava ora di organizzare
l'Istituzione secondo le nuove finalità : di trasformare le
squadre d'azione in regolari reparti e di stabilire i
Comandi; in una parola, di adeguare alle nuove esigenze la
massa dei gregari. Per realizzare quello che è stato il
primo ordinamento della Milizia si segui pertanto la traccia
delle formazioni squadriste, col precipuo scopo di
perpetuarne lo spirito rivoluzionario. Le norme emanate in
quello scorcio di tempo mantengono tuttavia la loro austera
bellezza e il carattere squisitamente rivoluzionario che le
informò.
«Il milite della Milizia
Nazionale serve l'Italia in mistica purità di spirito, con
fede incrollabile ed inflessibile volontà; sprezza, al par
d'ogni altra viltà, la prudenza che nasce dall'opportunismo;
ambisce, come premio sommo alla sua fede, il sacrificio;
sente la fiera bellezza dell'apostolato a cui tutto si vota
per fare forte e sicura la gran Madre comune.
«Egli perciò non conosce che
doveri, e non ha diritto che alla gioia di compierli. Del
comandare e dell'obbedire è uguale in lui la fierezza:
giacché esercita su se stesso il più difficile dei compiti
colui che più ciecamente obbedisce. Capo o gregario, sia che
ordini, sia che eseguisca, la Camicia Nera della Milizia
Volontaria per la Sicurezza Nazionale, deve essere sempre ed
a tutti esempio di questa purità spirituale.»
Così il regolamento di
disciplina delle Camicie Nere; né poteva essere
sostanzialmente diverso. Il volontario s'impone un più
severo abito di vita: è già in atto nel suo spirito una
legge morale, prima ancora che nella stessa lettera del
regolamento. Così fu per le Milizie volontarie dei liberi
Comuni e del nostro Risorgimento, così doveva essere per
l'Armata delle Camicie Nere, che a quelle si ricollega
idealmente, poiché una sola è l'anima secolare della nostra
gente guerriera.
I compiti della Milizia
Alla Milizia sono
affidati compiti delicatissimi d'importanza nazionale che
possono suddividersi in politici, educativi, militari.
Essa concorre con le
altre Forze Armate a mantenere l'ordine pubblico e ad
assicurare in ogni evenienza il perfetto funzionamento
degli essenziali servizi dello Stato; cura la istruzione
premilitare e post-militare; vigila con speciali reparti
di frontiera i valichi della Patria.
Strettamente collegati
l'uno all'altro sono il compito educativo e quello
militare: può dirsi più esattamente che essi rappresentano
due fasi successive di quell'azione che la Milizia è
andata esercitando con efficacia via via crescente per la
formazione spirituale e fisica della gioventù. Inquadrare,
organizzare le nuovissime generazioni, istruirle,
educarle, rinvigorirle, indirizzarle a più alti destini:
questo complesso compito è svolto in gran parte dalla
Milizia la quale lo assolve provvedendo all'inquadramento
militare delle organizzazioni giovanili ed universitarie e
curando l'istruzione premilitare.
È un'imponente massa di
giovani che, dagli otto ai vent'anni, marcia in camicia
nera e cresce sotto il segno della stessa fede; impara ad
amare la Patria più che se stessa ed entra nella vita con
la coscienza del cittadino e del soldato.
Accanto alle
organizzazioni destinate ai giovani sono quelle che
cooperano alla preparazione militare della Nazione: i
Battaglioni Camicie Nere e la Difesa Controaerea
Territoriale. Oltremare stanno i legionari della
Coloniale; ovunque, nel Regno, a invigilare i più delicati
servizi e i più importanti centri vitali del Paese, i
gregari delle varie Specialità.
Riassumendo i compiti della
Milizia erano:
-
Compiti politici: concorso nei
servizi di ordine pubblico (O.P.) e di pubblica sicurezza (P.S.);
-
Compiti educativi militari:
inquadramento, disciplina, istruzione dei reparti Balilla e
Avanguardisti dell'O.N.B., reparti Universitari, istruzione
premilitare;
-
Compiti militari: Battaglioni
CC.NN. a piedi e ciclisti; Milizia per la difesa contraerea
territoriale; Legioni Libiche permanenti.
Ordinamento della Milizia
All'atto della costituzione l'ordinamento della Milizia
dovette essere adattato alle sue prime finalità e alle
momentanee contingenze, tenuto conto del suo compito
essenzialmente e prevalentemente politico. Nel fissare la
suddivisione delle varie unità, fu necessario non
discostarsi molto, non solo per ragioni politiche, ma anche
per ovvie ragioni sentimentali, da quello che fu
l'ordinamento della Milizia squadrista: furono infatti
mantenuti i Comandi di Zona e quelli di Legione del periodo
insurrezionale. La circoscrizione territoriale di ciascuna
Zona coincise, in linea di massima, con il territorio di una
o due Regioni del Regno, anche per facilitare la chiamata
dei militi per istruzione, per servizio di ordine pubblico o
per
mobilitazione. Ma in seguito i nuovi compiti militari
assunti (Premilitare - M.D.I.C.A.T. - Battaglioni CC.NN.),
che facevano sentire la necessità di avvicinare il più
possibile la circoscrizione territoriale della Milizia a
quella dell'Esercito, e gli originari compiti politici,
anch'essi gradualmente trasformatisi, resero l'ordinamento
inadeguato alle nuove necessità. Dal Comando Generale venne
studiato allora un nuovo ordinamento che rispondesse ai
compiti
e alla maturità dell'istituzione e che andò
in vigore il 1° settembre
1929. Attualmente la Milizia ha un Comandante Generale nella
persona del Duce, ed è così ordinata:
-
Un Comando Generale,
con sede in Roma, retto da un Capo di S. M.;
-
Quattro Comandi di
Raggruppamento e due Comandi di CC.NN. delle
Isole, con sede in Milano, Bologna, Roma, Palermo,
Cagliari, i quali esercitano una funzione di vigilanza e
di controllo sull'attività dei dipendenti Gruppi e delle
rispettive Legioni;
-
Trentatré Comandi di
Gruppo, retti da Consoli Generali, cui spetta il
controllo di tutte le attività che svolgono le
dipendenti Legioni (ogni Gruppo ne comprende due o più)
e in special modo la direzione del loro addestramento
militare. La circoscrizione territoriale del Comando di
Gruppo corrisponde, a un dipresso, a quella delle
Divisioni Militari;
-
Centoventi Comandi
di Legione, retti da Consoli. Ogni Legione comprende
3 o più Coorti ordinarie.
-
Tredici Legioni di
Complemento, comandate da Seniori, composte di una
sola Coorte.
-
Sei Coorti Autonome,
comandate da Seniori, comprendenti 3 o più Centurie
ordinarie.
-
Una Legione Mutilati,
con sede in Roma ed un reparto Mutilati per ogni Legione
avente sede nel capoluogo di provincia.
La gradazione delle unità
della Milizia in corrispondenza con le unità del R.
Esercito è la seguente:
Raggruppamento o Comando
CC.NN. Isole - Divisione
Gruppo di Legioni - Brigata
Legione - Reggimento
Coorte - Battaglione
Centuria - Compagnia
Manipolo - Plotone
Squadra - Squadra
Quadri e reclutamento
Di massima gli
Ufficiali appartengono alle categorie in congedo delle altre forze
armate, e conservano in generale lo stesso grado nella Milizia; ad
eccezione dei Capimanipolo che possono anche non aver ricoperto il
grado di Ufficiale dell'Esercito, ma che debbono essere comunque in
possesso dello stesso titolo di studio prescritto per la nomina a
Sottotenente. Il grado di Capomanipolo può essere conferito anche a
quei Capisquadra che abbiano una determinata anzianità e superino
speciali prove di esame.
Gli aspiranti
tutti indistintamente debbono essere inscritti al P.N.F.
Gli Ufficiali della Milizia si dividono in due
grandi categorie
a) Ufficiali in servizio permanente;
b) Ufficiali della riserva.
Gli Ufficiali
in servizio permanente si suddividono ancora come segue: Ufficiali in
servizio permanente effettivo, che prestano ininterrottamente servizio
presso i Comandi e vengono retribuiti mensilmente con indennità fisse;
Ufficiali nei quadri che hanno un Comando di reparto e che, pur
essendo in servizio, non percepiscono indennità fisse, salvo nei casi
di servizio fuori della loro residenza. Fanno parte degli Ufficiali in
S.P.E. quelli inscritti nel ruolo speciale che comprende i Quadrumviri
ed i Luogotenenti Generali che durante la Marcia su Roma ebbero
Comando di Colonna.
Diventano
Ufficiali della riserva tutti coloro che per una ragione qualsiasi
(che non sia di indegnità) siano costretti ad abbandonare la categoria
di cui alla lettera a), purché però abbiano appartenuto per almeno un
anno a tale categoria.
Gli Ufficiali
sono inscritti in appositi ruoli di anzianità. Vi è un ruolo unico per
gli Ufficiali in S.P.E., che viene tenuto aggiornato dall'Ufficio
Personale del Comando Generale, mentre per gli Ufficiali nei quadri e
per quelli della riserva vi sono ruoli distinti presso i Comandi di
Raggruppamento e Camicie Nere delle Isole.
Il
reclutamento delle Camicie Nere è volontario ed è fatto esclusivamente
attraverso la Leva Fascista, fra i giovani dei Fasci Giovanili di
Combattimento che compiono il 20° anno di età (per le Milizie Speciali
e Universitarie basta aver compiuto il i8° anno di età) e che
posseggono l'idoneità fisica e soprattutto morale.
Per tutti gli
appartenenti alla Milizia é obbligatoria la inscrizione al
P.N.F.
La Leva
Fascista si celebra in forma solenne presso le sedi di
Legione il 21 aprile di ogni anno, alla presenza delle
autorità politiche e militari. Essa consiste nella
consegna del moschetto, simbolo dello spirito guerriero,
da parte del milite più anziano al giovane fascista che
entra a far parte della Milizia.
Centri di
reclutamento della Milizia sono i Comandi di Legione e di
Coorte Autonoma, che giudicano delle inscrizioni e presso
i quali funziona uno speciale Ufficio Matricola.
In ruoli a
parte vengono elencate, separatamente, le CC.NN. che hanno
obblighi militari. E ciò allo scopo di avere una
organizzazione interna tale che la Legione o Coorte
Autonoma possa seguitare a funzionare senza scosse nella
eventualità di una chiamata generale di coloro che hanno
obblighi di servizio militare.
Particolare
nota viene tenuta delle CC.NN. che hanno qualche
conoscenza o attitudine speciale, come telegrafisti,
piloti, aviatori, osservatori, barcaiuoli, macchinisti,
ferrovieri, meccanici, automobilisti e personale
specializzato di aviazione.
In caso di
mobilitazione o di richiamo parziale nell'Esercito, nella
Marina e nella Aeronautica, la Milizia viene assorbita, a
seconda della posizione e degli obblighi militari dei
singoli suoi
componenti.
Il servizio delle Camicie
Nere
La Milizia ha
i suoi quadri costituiti da lavoratori del braccio e della
mente, i quali attendono alle loro abituali occupazioni,
pur essendo sempre pronti ad ogni appello. È questa la
caratteristica che ne fa un'istituzione prettamente italiana ben distinta dalle forze
armate di ogni paese.
Le chiamate in servizio possono
essere generali e parziali. Le prime costituiscono
un'eccezione e sono sempre ordinate dal Capo del
Governo per gravi necessità di ordine pubblico; le
seconde vengono fatte per reparti e per località, e sono
ordinate dal Comando Generale e, nei limiti della
loro giurisdizione, dai Comandi di Raggruppamento,
CC.NN. delle Isole, Gruppo, Legione e Coorte Autonoma.
Ufficiali e CC.NN. possono
essere chiamate in servizio:
I - per ragioni di ordine
pubblico;
II - per riviste o parate;
III - per l'istruzione
ordinaria o per manovre, campi, esercitazioni.
Queste chiamate avvengono quasi
sempre di domenica e in altri giorni festivi. Il loro
scopo è duplice : impartire l'istruzione militare alle
CC.NN. che non hanno prestato alcun servizio militare e
perfezionare l'istruzione di quelle altre che tale
servizio hanno compiuto. Di tanto in tanto si effettuano
poi chiamate straordinarie per esercitazioni in unione ai
reparti di altre forze armate, previ accordi fra i singoli
Ministeri competenti ed il Comando Generale. In questo
modo ogni cittadino italiano che appartenga al Corpo dei
nostri volontari, senza essere distolto dalle proprie
occupazioni, acquista e mantiene pronta ed aggiornata
quella cultura militare teorica e pratica che lo conserva
buon soldato in perfetta efficienza.
IV - in casi di pubbliche
calamità.
Queste chiamate sono regolate
in base ad apposite disposizioni di legge. Avuta
segnalazione di un disastro che abbia danneggiato una zona
del territorio nazionale, i Comandi di reparto della
Milizia aventi giurisdizione nella zona colpita, con le
proprie formazioni tecniche debbono portare d'urgenza nei
luoghi del sinistro, e nella più larga misura, i primi
soccorsi, mettendosi a disposizione delle Autorità che
hanno assunto la direzione dei servizi. In tali casi la
Milizia agevola e assolve il proprio compito mediante:
a) l'adozione dei provvedimenti
d'urgenza, coordinati con l'opera di salvataggio;
b) la cura e l'assistenza nella
zona colpita, dei feriti e dei malati, ed il loro
ricovero;
c) l'impianto di attendamenti e
baraccamenti e il relativo governo igienico.
Le chiamate in servizio,
generali e parziali, degli appartenenti alla Milizia, per
ragioni di ordine pubblico, in caso di pubblica calamità,
per istruzioni, riviste o parate, sono da considerarsi a
tutti gli effetti come richiami in servizio militare e,
durante tale periodo, gli appartenenti alla Milizia
conservano il posto che essi occupano nei pubblici o
privati impieghi.
Chi giudica la Milizia o senza
conoscerla, o attraverso le deformazioni dello spirito di
parte, ignora o finge di ignorare l'abnegazione dei
volontari in occasione di sinistri e di pubbliche calamità
: essa non ha limiti di sacrificio. Si può dire che non
c'è stato in Italia episodio di dolore, in cui non sia
rifulso lo spirito di sacrificio delle Camicie Nere. Il
terremoto del Vulture, il disastro del Gleno, il ciclone
di Montebelluna, la valanga di Bolognola, il terremoto del
Friuli, la inondazione del mantovano, la piena della
Ghironda, il nubifragio di Salerno videro i Legionari
prodigarsi ad alleviare la sventura e a far rifiorire la
vita là dove era stata sconvolta o distrutta, sempre primi
nell'esercizio delle virtú civili.
L'Albo d'Oro «I Decorati della Milizia» documenta in
proposito il valore e l'opera dei volontari. Contadini e
studenti, lavoratori del braccio e della mente, Ufficiali
e gregari, sono stati premiati per atti di valore. La
Milizia è fiera della sua aristocrazia:
é orgogliosa soprattutto di constatare che i ranghi di
essa aumentano di continuo; poiché i legionari, adusati
come sono alla scuola del sacrificio, nell'esercizio del
proprio dovere o fuori, ricordano il monito che viene loro
dai Camerati più forti: quelli che caddero e quelli che
hanno sul petto i segni del valore.
Vanno
segnalate particolarmente le decorazioni concesse a interi
reparti di Milizia perché esprimono l'ufficiale
riconoscimento dell'opera collettiva di soccorso e di
assistenza. In prima linea stanno le Legioni 9a, 14a, e
15a. Ecco la eloquente motivazione con la quale veniva
concessa la medaglia d'argento al valor civile alla 9a
Legione «Cacciatori Alpini di Valtellina »
«In occasione
di terribili alluvioni che sconvolgevano la Valtellina,
allagandola e distruggendo arginature e abitati, tutti i
reparti del la Legione accorrevano prontamente,
anche di loro iniziativa, sui luoghi del disastro e,
prodigandosi per giorni e per notti dove maggiore era il
pericolo, con magnifico spirito di emulazione salvavano
vite e averi, meritandosi l'ammirazione della popolazione tutta».
Attività sportiva
Seguendo l'impulso dato dal
Regime alle esercitazioni sportive della gioventù, la
Milizia ha particolarmente curato l'addestramento fisico
dei suoi gregari.
Non esistono dei reparti
sportivi organici, ma presso ciascun Comando di
Raggruppamento, di Gruppo e di Legione vi é un Ufficiale
che si occupa dell'educazione fisica e sportiva. Tali
Ufficiali, basandosi sulle direttive impartite
dall'Ufficio esistente presso il Comando Generale,
provvedono all'addestramento fisico dei gregari e
selezionano gli elementi délegati a rappresentare i
reparti nelle varie gare di Gruppo, di Raggruppamento e
nazionali, che ogni anno, in base ai fondi assegnati per
ciascun esercizio finanziario, vengono organizzate.
Tutta questa attività
comprende i più svariati sports: dalle competizioni
atletiche ai campionati di sci, dal torneo di scherma per
la disputa della «Spada Mussolini» che si conclude nel
giorno annuale della Milizia, ai campionati di volata,
dalle gare di marcia al campionato di tiro a volo, dalla
staffetta ciclistica al campionato motociclistico per la «Coppa Mussolini», ai concorsi ippici, alle gare di nuoto,
a quelle di tamburello, alle regate per il campionato di
canottaggio; l'annata sportiva delle Camicie Nere è
indubbiamente fra le più intense e le più attentamente
seguite.
L'istruzione premilitare
L'istruzione premilitare, di
cui è veramente sentita la necessità, è affidata alla
Milizia secondo le norme ed i regolamenti emanati dal
Ministero della Guerra.
Con recente disposizione di
legge, 29 dicembre 1930-IX, essa è stata resa obbligatoria
per tutti i cittadini del Regno che compiano il
diciottesimo anno di età entro il 31 dicembre dell'anno in
cui si iniziano i corsi.
La concessione della ferma,
essendo prevista dal Testo Unico della legge sul
reclutamento del R. Esercito, è subordinata al possesso
del requisito dell'istruzione premilitare.
Le istruzioni sono impartite
in due anni consecutivi e suddivise in due cicli: il primo
della durata di sei mesi, il secondo di quattro. Le
lezioni, di massima, vengono svolte nella stagione
invernale, dal 1° ottobre alla fine di gennaio per il 2°
corso, ed alla fine di marzo per il 1°. Soltanto in
determinate località, ove per ragioni di clima, di
viabilità, di comunicazione o per altri motivi, non
sarebbe possibile svolgere i corsi nella stagione
invernale, l'istruzione si effettua nei mesi estivi.
In ogni località si svolge
di massima un solo corso (1° e 2°). Nelle località più
importanti, ogni anno di corso è suddiviso in due o più
sezioni, a seconda del numero degli allievi iscritti. Ogni
corso è retto da un direttore (che riveste sempre il grado
di Ufficiale), il quale sorveglia e dirige il lavoro degli
istruttori. Questi vengono scelti fra gli Ufficiali della
Milizia riconosciuti idonei allo speciale compito, e sono
coadiuvati da Capisquadra e Camicie Nere in possesso dei
necessari requisiti.
Il Comando Generale
impartisce le disposizioni di massima; nomina gli
Ufficiali in servizio permanente addetti alla premilitare,
presso i Comandi di Raggruppamento, di Gruppo, di Legione
e di Coorte Autonoma; raccoglie i dati statistici
riferentisi al numero dei corsi e al numero degli allievi
iscritti, esaminati e idonei. A coordinare tutta questa
attività, secondo i programmi e le esigenze, esiste presso
il Comando Generale un Ispettorato della Premilitare.
Presso i Comandi di
Raggruppamento, di Gruppo, di Legione e Coorte Autonoma
sono istituiti speciali Uffici premilitari retti
rispettivamente da un Ufficiale superiore e da Ufficiali
inferiori, che hanno il compito di coadiuvare i loro
comandanti sotto la cui responsabilità si svolge
l'istruzione.
Presso gli Uffici di Legione
vengono compilati per ogni allievo speciali fogli
matricolari, nei quali rimane permanente notizia delle
qualità morali e militari di ognuno e dei risultati degli
esami.
La premilitare ha assunto lo
scorso anno un imponente sviluppo: oltre un milione di
iscritti, quasi ventimila istruttori. È tutta la
giovinezza italiana che passa, negli anni immediatamente
precedenti il servizio di leva, al vaglio dell'istruzione.
La Milizia con le sue nuove reclute, che saranno i soldati
di domani, è depositaria della più eletta spiritualità
fascista; essa deve restare il mezzo per cui la fiamma
della fede si perpetua e si alimenta nell' annuale
afflusso delle generazioni.
Organizzazione giovanile
La Milizia provvede
all'inquadramento ed all'istruzione militare delle Legioni
avanguardisti e balilla, fornendo propri Ufficiali e
Capisquadra all'Opera Nazionale Balilla. Cosicché, prima
ancora di entrare nei ranghi del Partito, i giovanetti ed
i fanciulli d'Italia crescono temprati all'austero costume
fascista.
I reparti avanguardisti e
balilla sono organizzati militarmente con la stessa
progressione della Milizia. L'ordinamento è provinciale;
in ciascuna provincia si raggruppano varie unità a seconda
del numero dei giovani iscritti.
Gli Ufficiali addetti al
loro inquadramento vengono scelti, nei limiti del
possibile, fra gli insegnanti delle scuole elementari e
delle scuole medie.
I risultati ottenuti dalle
organizzazioni dell'Opera Nazionale Balilla si sono
imposti all'ammirazione del mondo. Gli Ufficiali della
Milizia cooperano così all'esercizio quotidiano
dell'apostolato più nobile: l'educazione dei giovanissimi.
La Milizia nello Stato
La Milizia è una istituzione
di Stato. Ai suoi appartenenti è riconosciuta la qualità
di Ufficiali ed agenti della forza pubblica.
Gli appartenenti alle
Milizie Speciali (Ferroviaria, Forestale, Portuaria,
Postelegrafica, Stradale), mentre rientrano nella comune
costante qualifica di Ufficiali ed agenti della forza
pubblica, sono in pari tempo riconosciuti Ufficiali ed
agenti di polizia giudiziaria, limitatamente alla ricerca
e all'accertamento dei reati riguardanti le loro speciali
mansioni, anche quando tale ricerca li conduca ad agire
fuori dell'ambito della loro specialità.
Con Decreto 4 agosto 1924 la
Milizia è entrata a far parte delle Forze Armate dello
Stato. Da allora ebbe il suo posto e i suoi precisi
compiti nel quadro della Nazione.
Le Camicie Nere, qualche
mese dopo, giurarono fedeltà al Re. Il rito fu celebrato
così come il Duce ordinò coll'ordine del giorno del 27
ottobre:
«Nel secondo anniversario
della Marcia su Roma, siete chiamati a compiere un rito
solenne: giurare fedeltà al Re.
«Lo farete con pura
coscienza, con lealtà assoluta, con voce gagliarda.
«Inquadrati nelle vostre
ferree Legioni, offrirete ancora una volta alla Nazione
uno spettacolo superbo di forza e di disciplina.
«Sfilando in unione coi
reparti dell'eroico Esercito, dell'invitta Armata e della
gloriosa Aviazione, riaffermerete la solidarietà che lega
insieme tutte le forze armate dello Stato.
«Con le baionette
innalzate a mille nel cielo voi rinnoverete
nell'anniversario glorioso la vostra devozione al
Fascismo, di cui portate nel cuore la fiammeggiante
passione.
«Oggi, piú che mai: Viva
la Milizia!»
Dal 1° febbraio 1923 ad oggi
la Milizia, consapevole della sua posizione in seno allo
Stato, ha offerto esempio costante di disciplina,
accettando tutte le consegne e tutte le rinunce. Specie
nel periodo della più accesa opposizione la Milizia delle
Camicie Nere attirò, per la sua fedeltà al Regime e per la
fermezza dei suoi gregari, spesso illuminate da oscuro
eroismo (l'Albo d'Oro dei nostri Caduti è li a
documentarlo), l'odio e la violenza dei nemici del Regime.
I Legionari si irrigidirono: per essi rispose sempre il
Duce, che li aveva voluti dopo la Marcia ancora intorno a
sé: mantenendo l'istituzione delle Camicie Nere nella sua
piena efficienza e integrandola secondo le nuove esigenze.
Sicché essa rimase, attraverso tutte le insidie, guardia
della Rivoluzione, perfezionando la sua posizione
giuridica e meglio assestandosi nel quadro dello Stato.
Sono qui da ricordare gli
uomini che agli ordini del Capo - prima che il Duce
assumesse il Comando diretto della Milizia - comandarono
l'Armata delle Camicie Nere: i Quadrunviri De Bono, De
Vecchi e Balbo, primi animatori della Milizia; Asclepia
Gandolfo, magnifica tempra di Generale e di Fascista,
mancato mentre era ancora al suo posto di comando;
Maurizio Gonzaga, due volte decorato di medaglia d'oro.
SPECIALITA' DELLA MILIZIA
Alla
pagina seguente la suddivisione in specialità della
Milizia. Vedi ora


FONTI
A. Teruzzi, "La Milizia delle
Camicie Nere e le sue specialità", A. Mondadori Editore, Milano,
1933.
|