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La Milizia Volontaria
Sicurezza Nazionale |
La partecipazione della Milizia
alla riconquista della Libia
(*)
Dopo l'entrata in guerra
dell'Italia nel 1915, la Turchia, ancora una volta nostra
nemica, tentò in tutti i modi, facendo leva sul fanatismo
religioso degli arabi, di scacciarci dalla Libia che le
avevano strappata appena tre anni prima. Le popolazioni
armate dai turchi e dai tedeschi si ribellarono alle poche
forze italiane di guarnigione e queste, prive di appoggi
dall'Italia totalmente impegnata in Europa, dovettero
ripiegare a nord e conservare appena alcune località
importanti della costa. Terminata vittoriosamente la guerra
si imponeva la riconquista della colonia e la sua
pacificazione; l'impresa ebbe inizio nel 1923.
Il 1° settembre del 1923 il
Ministero della Guerra, tramite quello delle Colonie, chiese
alla Milizia di effettuare un arruolamento volontario
straordinario di tremila uomini da inviare in Libia per
concorrervi con le truppe coloniali alle operazioni contro i
ribelli. A pochi mesi dalla sua costituzione ufficiale la
Milizia fu quindi chiamata a dare il suo contributo. La ferma minima stabilita per gli arruolandi fu di
otto mesi. Trattamento economico della truppa identico a
quello dei Cacciatori d'Africa; per gli ufficiali, inferiore
a quello dei pari grado dell'Esercito coloniale. Il Comando
Generale della M.V.S.N. aderì immediatamente e dispose per
la mobilitazione di tre Legioni; furono scelte le seguenti:
-
132a «Monte Velino» di
Avezzano, al comando del Console Enrico Pamphili, forte di
52 ufficiali e 977 CC.NN. La mobilitazione fu eseguita in
pochissimi giorni e l'affluenza dei volontari fu di tanto
superiore al numero stabilito che moltissimi furono dovuti
rimandare a casa.
-
171a «Vespri» di Palermo,
al comando del Console Gianniní, forte di 35 ufficiali e
689 CC.NN.; fra questi molti veterani del Carso.
-
176a «Cacciatori - Guide di
Sardegna» di Cagliari, al comando del Console Riccomanni,
forte di 51 ufficiali e 1.067 CC.NN., di cui l'80% ex
combattenti.
Il 18 settembre già prendono
imbarco:
-
da Napoli, col piroscafo «Italia», la
132a Legione;
-
da Cagliari, col piroscafo «Solunto», la 176a Legione;
-
da Siracusa, il 19, sempre
sul «Solunto», la 171a Legione.
La 132a Legione sbarca a Homs
il 20 settembre. La 176a sbarca a Tripoli, mentre la 171a
prosegue, via mare, e sbarca a Misurata Marina. Le tre
Legioni della Milizia sono agli ordini del Console Generale
Vittorio Vernè. L'addestramento dei legionari, iniziato in
Italia e continuato in colonia, fu svolto con particolare
cura, giacché era necessario far comprendere alla truppa le
caratteristiche del nemico
arabo, dalla sua mentalità e del suo specifico modo di
combattere. Per combatterli efficacemente
occorreva quindi:
-
avanzare arditamente anche
senza rispondere al fuoco;
-
assumere un largo fronte e
formazioni celeri e sottili;
-
guardarsi fianchi e tergo;
-
tenere sempre una riserva
prossima;
-
manovrare, esplorare a largo
raggio, mai ritirarsi se il nemico è alle calcagna.
I mesi passarono fra
addestramento, scorte a carovane, istruzioni e tiro. In
particolare:
-
la 132a Legione effettua
scorte a carovane tra Horns e Kussabat; pattuglie escono
dai fortini ogni notte;
-
la 171a Legione costituisce
la difesa di Misurata Marina ed effettua lavori di
riattamento; servizio di pattuglie ogni notte;
-
la 176a Legione, a Tripoli,
presidia la linea di comunicazione Tripoli-Azizia-Garian.
Operazioni nella regione
dell’Orfella
Le operazioni sono condotte da
due colonne di truppe, una alle dipendenze del Colonnello
Mezzetti, muovente da Sliten e Misurata, l'altra agli ordini
del Generale Graziani, da Tarhuna e Garian. Fa parte della
prima colonna una centuria, la 3a della 171a Legione,
con una sezione mitragliatrici. Con la colonna
Graziani muovono due centurie: una sarda (176a Legione) ed una
abruzzese (132a). Il
15 dicembre le truppe iniziano la marcia verso i loro
obiettivi. Il 17 le CC.NN. fiancheggiano la colonna Bozzani
che dal giorno precedente ha preso il posto della Mezzetti;
il 18 sono verso Suani el Mescerrek, a 85 km. da Misurata.
Il 24 la colonna Graziani è a Tarhuna, il 25 a Giaret dove è attaccata da gruppi di
cavalieri ribelli che vengono duramente battuti. Il 27 la
colonna punta su Beni Ulid; a 8 km. dalla meta viene
attaccata da circa 3.000 ribelli che vengono sanguinosamente
respinti dopo diverse ore di lotta. Nel primo pomeriggio le CC.NN.
attaccano alla baionetta l'abitato di Beni Ulid; ne segue
una lotta terribile di casa in casa e nelle strette viuzze e
quindi una disperata fuga degli arabi nettamente sconfitti.
(1)
Intanto, per esigenze
operative in Cirenaica tutta la Legione sarda (176a) - meno
la centuria operante a Beni Ulid - veniva trasferita, via
mare, a Bengasi, partendo da Tripoli, sul piroscafo «Yosto» (25 ufficiali e 340 legionari) e sul piroscafo «Città di
Tripoli» (23 ufficiali e 374 camicie nere). Partenza da
Tripoli il 13 dicembre e sbarco a Bengasi il 19-20 dicembre
1923. Il comando Legione viene stabilito a Bengasi, la
maggior parte della Legione tra Zuetina ed Agedabia.
27 dicembre. Posto di Regima.
Viene avvistato un forte gruppo di ribelli. 70 legionari, 30 cacciatori d'Africa (2), 10 zaptíè (3)
ed una sezione mitragliatrici escono dalla ridotta ed inseguono
i ribelli fino all'Uadi Gattara dove trovano e distruggono il
campo ribelle.
26 marzo 1924. Una pattuglia
di CC.NN., a un chilometro dalla
ridotta di Zuetina, scopriva circa 200 ribelli, che, divisi
in due gruppi di fanti e cavalieri, attaccavano la pattuglia
l'uno e la ridotta l'altro. La pattuglia sostiene l'urto e
ripiega combattendo verso la ridotta. I ribelli intanto
arrivano a breve distanza dai reticolati ma i legionari
partono al contrattacco: 150 camicie nere escono
dalia ridotta, si slanciano alla baionetta e mettono in fuga il
nemico inseguendolo per otto chilometri e catturando armi e
munizioni (4). Al termine della
operazione contro gli Orfella, la centuria sarda che vi
aveva partecipato, è trasportata in Cirenaica e, ricongiunta
alla sua 176a Legione, viene destinata al presidio di
Apollonia.
20 maggio 1934. Scade il
termine per la ferma contratta dalle CC.NN. e le Legioni
132a e 171a sono concentrate a Misurata, Homs e Tripoli per
il rimpatrio. Sbarcano a Napoli il 23 maggio festosamente
accolte dal popolo, dal Capo di S.M. della Milizia e dal
Ministro delle Colonie. La 176a Legione è invece trattenuta
per altri due mesi.
Il 25 maggio a Roma le due
legioni rimpatriate vengono passate in rivista da Mussolini
in Piazza Indipendenza. Il giorno stesso ripartono per le
loro sedi, dove avviene la smobilitazione. La 176a Legione
parte il 26 luglio per Napoli, il 27 è a Roma e viene
passata in rivista dal Generale De Bono; il 28 riparte per
Napoli e Cagliari dove ha luogo la smobilitazione.
Legioni Libiche Permanenti
della M.V.S.N.
Delle due Legioni istituite
col R.D. n. 1166 del 1° maggio 1924 (5) e che fu convertito in legge il 24
dicembre 1925, una fu destinata alla Tripolitania e l'altra
alla Cirenaica. Ogni Legione ebbe la formazione su due
Coorti e la forza di 44 ufficiali e 1.500 CC.NN.
-
1a Legione «Oea» con sede
a Tripoli - Comandante Console Lorenzo Bardi e
successivamente Console Giacinto Melchiori .
-
I Coorte
dislocata a Homs - C.te Seniore Fernando Guidoni.
-
II
Coorte dislocata a Tripoli. Le centurie delle due coorti
erano dislocate in varie località: Sliten, Misurata
Marina, Zuara Marina, Buerat.
-
2a Legione «Berenice»
costituita il 1° maggio 1924, con sede a Bengasi.
Comandante: Console Riccomanni, poi il Console Ademollo
per 5 anni e successivamente il Console Matarelli (reduce
di Adua). La Legione ha partecipato a tutte le azioni ed a
tutti i combattimenti contro i ribelli con una vita
intensa dal 1924 al 1931.
La 1a Legione ebbe vita
assai più tranquilla della 2a perché la
Tripolitania era molto più pacificata della Cirenaica e la
Legione non dovette quindi essere impegnata in grandi
operazioni coloniali. Pagò comunque il suo tributo di
sangue ed ebbe la sua parte di gloria. Nei dieci anni
della sua esistenza: ebbe 20 caduti nell'adempimento del
dovere - provenienti dalle varie regioni d'Italia - e
molti suoi uomini vennero decorati.
Battesimo del fuoco
8 aprile 1925 - Apollonia -
Una centuria e si porta sul luogo
ove i ribelli avevano attaccato la ridotta "Filtro". La
centuria si lancia all'assalto delle colline dove si è
piazzata la massa dei ribelli, attaccando malgrado il vivo
fuoco avversario: ricupera il bestiame e mette in fuga i
ribelli.
13 giugno 1925 - La 33a
centuria a El Regima, al comando del Capomanipolo Bronzi, si
getta nel combattimento liberando uno squadrone di savari
(6) da accerchiamento.
8 febbraio 1926 - Una colonna
agli ordini del colonnello Ronchetti conquista Giarabub. Sui
635 nazionali che ne fanno parte, moltissimi sono i
legionari, comandati dal C.M. Nello Broggi.
Dal 22 gennaio al 12 marzo,
oltre 50 CC.NN. alle dipendenze sempre del C.M. Nello Broggi,
intervengono alle operazioni intorno a Giarabub inquadrate
nella colonna del colonnello Ronchetti.
24 maggio 1926 - Baltet el
Zalagh - Le CC.NN. di scorta alla squadriglia autoblindo si
scontrano con i ribelli, mettendone 30 fuori combattimento;
resta ferita una camicia nera.
28 maggio 1926 - Grave scontro
della squadriglia autoblindo Lorenzini con forti gruppi
ribelli; essi lasciano sul terreno 84 morti e numerosi
feriti. Per questa importante azione vengono decorate varie
CC.NN.
16 luglio 1926 - La
squadriglia autoblindo cattura una carovana di contrabbando
e prosegue la marcia verso El Charruba.
17 luglio 1926 - A Umm el
Ghislan, inseguendo gruppi di ribelli, la squadriglia
impegna combattimento contro 200 di essi (di cui circa 60 a
cavallo) che, sotto le raffiche della mitraglia, si danno
alla fuga lasciando sul terreno una decina di armati.
4 agosto 1926 - A Udeiat en
Nefafit, la squadriglia insegue e raggiunge altro gruppo di
ribelli; dopo lo scontro essi lasciano sul terreno una
decina di morti. A seguito di segnalazione aerea la
squadriglia prosegue per Uadi Sammalus impegnando
combattimento contro circa 60 cavalieri che si sottraggono
con la fuga.
11 agosto 1926 - Ricognizioni
verso Gars el Remteiat; altro scontro con vari gruppi di
cavalieri che lasciano sul terreno due uomini.
15 agosto 1926 - Concorso
della squadriglia all'azione del Gruppo Piatti ad Abiar ez
Zoitat impegnata contro 300 armati che difendono grosse
carovane e molto bestiame. Gli uomini della centuria
speciale attaccano i ribelli volgendoli in fuga. Restano a
terra 45 nemici.
18 agosto 1926 - La
squadriglia autoblindo della Legione sorprende nell'Uadi el
Heleighìua un accampamento di 10 tende, attacca e mette in
fuga quattro greggi e una trentina di cammelli scortati da
più di trenta armati. Dopo breve scontro il nemico abbandona
il campo lasciando al suolo 2 morti e 2 fucili.
8 settembre 1926 - Nel
territorio di el Mechili, tra Uadi el Gherna e Uadi el
Taaban, la squadriglia autoblindo sorprende dei mietitori
che raccolgono orzo protetti da armati ribelli. Senz'altro
si inizia la lotta. Poco dopo i ribelli sono volti in fuga
lasciando sul terreno morti e feriti, ma una parte di essi,
irriducibile, si è annidata nei pressi dell'Uadi e resiste
ancora. Le CC.NN. appiedano e si lanciano all'assalto;
durante il combattimento cadono due valorosi, ma i ribelli
sono tutti annientati. È un giorno di lutto per i legionari.
25 settembre 1926 - La
squadriglia sorprende a Msus un altro gruppo di ribelli che
immediatamente assale uccidendone 5.
28 settembre 1926 - Di ritorno
a Es Sceidina, nuova sorpresa a Msus e altro leggero scontro
coi ribelli.
14 ottobre 1926 - A circa 10
Km da Ghedir Garrubit Hammàma la squadriglia avvista una
trentina di cavalieri che stanno scortando una carovana.
Subito viene iniziato l'inseguimento; i ribelli riescono a
sfuggire, ma la carovana è distrutta.
15 dicembre 1926 Una pattuglia
uscita da Mechili sorprende una quindicina di armati
appostati nei pressi della ridotta; ne segue un vivace
scambio di fucileria. Il nucleo ribelle scappa lasciando a
terra un morto.
Gennaio 1927 - Il nucleo
CC.NN. facente parte della Colonna Lorenzini viene portato a
cento legionari e ne è affidato il comando al Centurione
Marcello Mereu con alle dirette dipendenze il Capomanipolo
Silvio Cirina. Nel gennaio stesso, il reparto della colonna,
nel corso delle operazioni di questa, prende parte ad un
vivacissimo scontro.
Metà febbraio 1927 - Un
manipolo di 30 CC.NN. al comando del C.M. Bajali viene
assegnato tatticamente alla 23 squadriglia autoblindo "Lancia" per partecipare alla presa dei presidi avanzati del
Sud Bengasino. Quale scorta della sezione Autoblindo, le
CC.NN. si trasferiscono ad Agedabia e Zuetina e
successivamente si congiungono alla colonna Ruggia per
Ramptìa. Con la colonna occupano Saunno e conquistano Giof
el Matar, futura base per raggiungere Gialo e Cufra.
Luglio 1927 - Cento CC.NN. al
comando del Centurione Michele Olivas fanno scorta alla
colonna idrica; altre Centurie fanno scorta alle colonne
rifornimento da Barce a Maraua.
18 luglio 1927 - Ad Abiar bu
Sfeia, a causa del terreno le autoblindo non possono
continuare l'inseguimento di una carovanaribelle. Tutti gli
uomini di scorta vengono lanciati all'inseguimento con una
mitragliatrice a spalla, per oltre un chilometro. La C.N.
Barzaghi, da solo, impegna un gruppo di ribelli e ne uccide
uno.
21 luglio 1927 - Zavia el Neia
- Due sezioni autoblindo e 30 CC.NN. accerchiano e
distruggono una carovana di circa 170 cammelli; nello
scontro vengono uccisi una cinquantina di armati Abid.
28 luglio 1927 - Presso Uadi
el Cuf, le 50 CC.NN. facenti parte del primo scaglione della
squadriglia autoblindo, al primo pronunciarsi di un attacco
a fuoco proveniente da scoscesi roccioni, bravamente ne
scalano le pareti occupandone la sommità e disperdendo i
ribelli. Permettono così il regolare deflusso di tutta
l'autocolonna.
11 agosto 1927 - Uadi el
Agheila, Uadi ci Gabr. - Scontro decisivo contro il gruppo
ribelle di Dor Abid. Le autoblindo sono fortemente impegnate
ed il Comandante la retroguardia, centurione Marcello Mereu
invia il Vicecaposquadra Dal Canto con otto CC.NN. per
mantenere il collegamento fra le autoblindo e la
retroguardia. Dal Canto si porta coi suoi uomini sul fianco
di un gruppo di armati che tenta sfuggire al fuoco delle
autoblindo e li impegna inchiodandoli fino al sopraggiungere
della sezione autoblindo del Tenente Bonelli che lo libera
dalla difficile situazione, giacché il numero molto maggiore
dei nemici stava per avere il sopravvento sulla piccola
squadra di animosi; restano ferite le CC. NN. Dolci e
Prigione, leggermente un'altra camicia nera. Nell'azione
generale il nemico lascia sul terreno 211 morti.
27 agosto 1927 - I ribelli
incendiano i fondi degli uadi per evitare l'inseguimento
delle autoblindo e il tiro dell'artiglieria. Tutte le CC.NN.
con il Cent. Mereu alla testa si gettano all'inseguimento,
prendendo contatto con l'avversario dopo circa tre
chilometri. All'urto i ribelli fuggono, lasciando a terra 5
morti e 3 feriti. Nessuna perdita fra le CC.NN. Sempre in
agosto una colonna di autoblindo composta di CC. NN. e
Cacciatori di Africa al comando dei Generale Mezzetti marciò
a tenaglia nella zona del Gebel centrale cirenaico.
L'operazione risultò vittoriosa e magnifico fu il
comportamento delle CC.NN. e dei reparti del R. Esercito.
4 settembre 1927 - In un
combattimento si trova fortemente impegnato il valoroso XIV
btg. ascari eritrei.
13 settembre 1927 - Altro
grosso scontro: la squadriglia autoblindo sorprende due
accampamenti ribelli e li attacca. Otto CC. NN., con lunga e
faticosa marcia riescono a portarsi nascostamente sul fianco
sinistro di una delle carovane inseguite dalle autoblindo,
portando a spalla una mitragliatrice. Aperto un fuoco
infernale, sorpresi anche gli armati di scorta, li
costringono a buttarsi nell'Uadi in cui era appostata una
sezione autoblindo e questa blocca e distrugge gli
avversari. Questi perdono 70 uomini, 60 fucili e le tende incediate.
7 dicembre 1927 - Circa 50
ribelli attaccano la ridotta Ilcaia, assalendo anche
l'accampamento degli operai indigeni. Con pronto intervento
accorrono la CC. NN. e mettono in fuga il nemico.
13 dicembre 1927 - L'episodio di Got el Sas - Un reparto di 40 CC.NN. su 4
autocarri, agli ordini del Seniore Spinosa, parte all'alba
da Barce per trasportare a Glades Abid materiale da
reticolati e riprendere un tenente del Genio che vi
si trova per servizio. Terminata la pianura, gli
autocarri si inerpicano sulla carovaniera montando
attraverso gole strette ed aride; ad un gomito c'è la gola
di Got el Sas. Le CC. NN, hanno con loro solo
una vecchia mitragliatrice Schwarzlose. Il primo autocarro è
appena entrato nella gola quando un fischio acutissimo
precede la prima scarica di fucileria dei ribelli in
agguato: una C.N. cade fulminata, due rantolano sul fondo
dell'automezzo, altre sono ferite. Una seconda scarica
investe il secondo autocarro; i mezzi hanno le gomme a terra
e sono inchiodati al suolo. Le CC.NN. si gettano dagli
autocarri, il comandante Spinosa si carica la mitragliatrice
a spalla e la piazza dietro ad un cespuglio mentre urla ai
legionari di attaccare. L'assalto è immediato e affronta il
nemico viso a viso. Tutti lottano con furore e
valore; ad un tratto due pallottole colpiscono il treppiede
della mitragliatrice che s'inceppa. I ribelli lo capiscono e
serrano le CC.NN. sempre più dappresso incitati dalle
acutissime grida delle donne beduine. I legionari sono tutti
in piedi pronti a sostenere l'ultimo urto a pochi metri,
quando si riesce a far funzionare nuovamente la
mitragliatrice le cui raffiche fermano con gravi perdite
l'orda degli arabi. Il seriore Spinosa approfitta del
momento favorevole per spostare l'arma in posizione più
elevata; nel frattempo invia a Barce un autocarro meno
avariato a chiedere rinforzi, con il carico di tre morti e
quattro morenti. L'autocarro riesce ad
arrivare a Barce: tutti vogliono andare al soccorso; CC.NN.,
Ascari, Cacciatori d'Africa impegnano una gara per arrivare
prima a Got el Sas. La II Coorte CC.NN. vola al
soccorso. Intanto, a Got el Sas, Spinosa ed i suoi attendono
mentre nel cielo appare uri aereo che coi gesti fa capire che gli autocarri
arrivano. Ma i 150 ribelli sono ormai fuggiti. Su 40 uomini,
le dolorose perdite sono: 5 morti e 12 feriti.
Gennaio 1928 - Operazioni di
rastrellamento contro le tribù dei Mogarba, nella Sirtica,
tra Buerat e Nufilia; condotta dalle truppe della
Tripolitania e della Cirenaica. Vi partecipano anche le
CC.NN.
11-12 gennaio 1928 - Le
autoblindo dei Legionari della Cirenaica si lanciano
all'inseguimento dei Mogarba che fuggono verso Zeila; resa
di armati e greggi dopo un breve combattimento.
13-14 gennaio - L'azione viene
spinta ulteriormente verso Zeila. Il 20 viene costituito il
gruppo squadriglie autoblindo che comprende la centuria
speciale di CC.NN. al comando del Centurione Mereu.
Il 27 gennaio: scontro di
Maaten Salma; restano sul terreno 20 arabi.
31 gennaio - Una squadriglia
autoblindo incontra nei pressi di Maaten Salma un gruppo di
ribelli coi quali ha uno scontro. Un proiettile fora la
corazza di una macchina una C.N.
I ribelli fuggono.
20 febbraio 1928 - Due C.C.
NN. uscite dalla ridotta dì Sleaia si imbattono nei ribelli
già messi in fuga da una nostra pattuglia.
31 marzo 1928 - A sud di
Baltez ez Zalagh viene sorpresa una grossa carovana scortata
da oltre 300 armati. Alle 9 si inizia il combattimento che
prosegue aspro per oltre due ore; poi l'inseguimento viene
spinto per circa 50 Km verso ovest. I ribelli lasciano al
suolo circa 200 morti, raccolti 50 fucili.
13 aprile 1928 - A Uadi es
Scebica il gruppo squadriglie avvista gruppi di armati con
carovane e greggi; appena scoperti, gli arabi si buttano
nelle profonde fosse dell'Uadi, dove le autoblindo non
possono inseguirli a causa del terreno. Due sezioni
autoblindo ed una cinquantina di CC.NN. si lanciano
ugualmente all'inseguimento riuscendo ad infliggere ai
ribelli la perdita di 15 uomini.
30 aprile - Un forte numero di
armati attacca di sorpresa la ridotta di El Abiar
presidiata dalla 12a centuria che effettua un immediato
contrattacco. Resta inutilizzata una mitragliatrice e viene
ferita una C.N.
Maggio 1928 - Agli ordini del
Generale Graziani, la squadriglia autoblindo della 2a
Legione partecipa all'occupazione dell'Oasi di Zeila.
28 maggio 1928 - Un nucleo
della squadriglia alla frontiera orientale, in zona Bir
Giaìn, avvista cavalieri armati con bestiame e li insegue
fino a tiro di mitragliatrice; gli arabi sparano violente
scariche di fucileria a comando. Il comandante del nucleo
conduce i suoi uomini all'attacco alla baionetta.
Nell'assalto cadono due CC.NN., restano feriti 3 CC.NN. Il nemico è
annientato: lascia sul campo 40 morti.
16 luglio 1928 - Un nucleo
autoblindo al comando del C. M. Clementi, in ricognizione
verso Bir el Hauarin, punta su Bir Gasra; a 500 metri dal
pozzo viene investito da fucileria nemica. Il nucleo si
scinde per accerchiare i ribelli che vengono sopraffatti
lasciando a terra 2 morti e 5 fucili.
8 agosto 1928 - Un aereo da
ricognizione avvista una carovana di 300 cammelli e la
segnala al gruppo squadriglie che si dirige, per inseguirla,
verso Aghiret el Bamba. e la individua verso le ore 10;
impegnato un breve combattimento 9 dei difensori restano
uccisi e quasi tutti i cammelli sono abbattuti; più tardi
viene avvistata una seconda carovana che viene distrutta;
restano ferite 3 CC.NN.
29 agosto 1928 - Rastrellando
nella zona di Uadi el Gabr, il gruppo squadriglie incendia
34 tende di ribelli ed abbatte circa 150 cammelli. Un gruppo
di ribelli che aveva fatto fuoco da una grotta è costretto
ad arrendersi dopo aver perduto 12 uomini.
2 settembre 1928 - Presso Uadi
Aduan si effettua l'inseguimento, da parte del gruppo
squadriglie, di una grossa mandria di cammelli; durante lo
scontro e nella fuga i ribelli perdano 3 uomini e 250
cammelli fra abbattuti e catturati.
22 settembre 1928 - Il nucleo
autoblindo della frontiera orientale, uscito da Parto Bardia,
verso Uadi Tut u Fahail e Maaten er Rarnla, sostiene un
asperrimo scontro di oltre tre ore con gruppi di ribelli: lo
sconfigge infliggendogli la perdita di 12 morti.
1° ottobre 1928 - Su precise
segnalazioni, la squadriglia autoblindo punta con la colonna
di operazioni su El Agheila - Es Scerghia. Dopo mezz'ora
sono avvistati gli armati ribelli. La squadriglia compie
manovra di avvolgimento e dopo aspro combattimento li
sbaraglia. Restano feriti 2 CC.NN. I ribelli hanno perduto 28 morti, 28 fucili ed una
bandiera.
16 dicembre 1928 - Altro
scontro della 2a squadriglia: 6 ribelli uccisi, catturati un
migliaio di asini e 2 cavalli.
7 gennaio 1929 - La
squadriglia corre in appoggio del 2° gruppo meharisti
impegnato ad Aghiret el Mater; i ribelli perdono altri 16
uomini.
20 gennaio 1929 - Il gruppo
squadriglie, in marcia verso Gara el Mesciarreia, viene
informato da un aereo che la colonna Mezzetti è fortemente
impegnata contro una mehalla (7) ribelle; accorre e,
malgrado il terreno quasi impercorribile, interviene. Il XV
Btg. eritreo viene lanciato all'assalto delle dune mentre la
squadriglia prende alle spalle la mehalla distruggendola
dopo un'ora di dura lotta. Il nemico lascia sul terreno 226
morti tra cui il capo, 151 fucili.
Febbraio 1929 - Occupazione
dell'Oasi di Gialo. Vi partecipa la squadriglia autoblindo
CC.NN. con il Cent. Mereu, marciando alla destra della
colonna Mezzetti. L'occupazione avviene il 15 febbraio alle
ore 12.
25 marzo 1929 - Scontro con
una carovana difesa da 10 armati; i ribelli restano uccisi,
la carovana distrutta.
6 aprile 1929 - il gruppo
squadriglie partito da Agedabia il 4 per rintracciare una
mehalla ribelle, avvertito dagli aerei che essa si trova
nella zona di Bir bu Ghedaria. Seguito dalla colonna del
Ten. Col. Maletti, il gruppo punta verso la mehalla che
trova ed attacca verso le 11. I ribelli oppongono
un’accanita resistenza, ma vengono messi in fuga ed inseguiti per
oltre 15 km. Gravi perdite del nemico: 160 morti.
17 novembre 1929 - Breve
scontro a Uadi el Gherna.
8 dicembre 1929 - Le
Squadriglie 1a e 2a CC.NN. impegnano un combattimento contro
una carovana difesa da ribelli; trovato fra i morti nemici
il nipote di Omar el Muktar. (Caporibelle della Senussia).
8 gennaio 1930 - La 23
Squadriglia CC.NN. del centurione Alfonso Cuomo sorprende, a
Got el Gill una carovana e la cattura.
1° febbraio 1930 - Le
Squadriglie CC.NN. 1a e 2a, su segnalazione dell'aviazione
sorprendono ed attaccano una carovana fortemente scortata.
Dopo un breve scontro l'avversario perde 2 uomini e 30
cammelli. Rimane ferito una C.N.
10 marzo 1930 - La 2a
Squadriglia CC.NN. unitamente al comando del gruppo parte da Abiar el Charaz puntando su Bir el Gauìa. Alle 8, in
prossimità di Belat Abd el Hafìd, in terreno cespuglioso, si
scontra con ribelli appostati che aprono il fuoco
immediatamente. Dopo un'ora il gruppo ribelle è distrutto e
lascia sul terreno 43 morti, 32 fucili e 2 pistole. Resta
ferita una C.N.
20 giugno 1930 - Altro scontro
a Ghedir es Sciamar; il nemico sfugge, lasciando a terra un
caduto mentre il bestiame viene tutto catturato.
5 luglio 1930 - Giunge notizia
che i ribelli provenienti da Cufra hanno catturato una
carovana di sottomessi partita per Gialo. Muove subito da
Agedabia la 3a Squadriglia autoblindo con il Centurione Zennaserto; comanda la operazione il Ten. Col. Maletti. Dopo
sei ore di corsa nel deserto si avvista la carovana. I
ribelli, calcolato il loro vantaggio di forze, muovono ad
assalire circondando le CC.NN. coi cavalieri e aprendo
contemporaneamente il fuoco. I miliziani rispondono solo
quando il nemico arriva a 100 metri. Alla prima raffica cinque
di essi rimangono uccisi; sull'autocarro delle CC.NN. una
mitragliatrice è già inutilizzata dal fuoco avversario, il
mezzo viene subito circondato ed il suo comandante rimane
ferito. I legionari
intanto si sono lanciati contro i nemici. Il Ten. Col. Maletti, subito avvertito, getta a corsa pazza la macchina
verso il punto dove si trova l'autocarro con le sue CC.NN. Queste, attaccando a destra e sinistra,
riescono a mettere in fuga i ribelli che non sono ancora
caduti. Otto nemici in tutto sono scampati. Si inizia
l'inseguimento che termina solo quando tutti gli avversari
sono morti: complessivamente 20.
Riconquista del Fezzan.
Come sempre per tutte le altre
azioni, vi partecipano reparti della Milizia. Gruppi di
Sahariani, agli ordini del Duca delle Puglie,
occupano Uau el Kebir. La marcia su Murzuk e Ubari è
compiuta in appena tre giorni. Truppe miste dell'Esercito e
della Milizia piombano di sorpresa su Gatroso: i Summi si
sottomettono e consegnano le armi.
Il 24 febbraio la colonna del
Generale Graziani, comprendente reparti di CC.NN. occupa
Ghat e le popolazioni consegnano 2.350 fucili. Un anno dopo,
sotto il governo del Gen. Badoglio viene occupata anche
Cufra.
Operazioni contro Omar el
Muktar (dal 10 marzo al 23 aprile 1931).
10 marzo 1931 - La 2a
Squadriglia autoblindo incontra un centinaio di ribelli
nella zona di Zuaiet el Mrassas. Questi cercarlo di sfuggire
all'attacco gettandosi nel fondo dell'Uadi el Sahal, non
percorribile da automezzi. La squadriglia apre ugualmente il
fuoco infliggendo una decina di perdite agli avversari.
26 marzo 1931 - La 3a
Squadriglia esce da Agedabia e a circa 30 km da Bir el Rteima raggiunge - in una conca - un accampamento ribelle e
si apre a ventaglio per attaccarlo. Nascosti nei cespugli
gli arabi accolgono le macchine con furiose scariche. La
squadriglia passa distrugge e prosegue. Il XX Btg. ascari
eritrei, in rastrellamento, trova 11 morti e raccoglie armi
varie, catturando inoltre 300 tra cammelli ed ovini.
22 aprile 1931 - Sempre la 3a
squadriglia, uscita in ricognizione, dopo un breve scontro a
Bir el Gherrari (2 ribelli morti) prosegue per Bir el Beter
e scopre una mandria di cammelli scortata da ribelli. Subito
attaccati e sconfitti perdono 7 caduti, 95 cammelli e 4
bovini.
23 aprile 1931 - Proseguendo
le operazioni, nasce un altro scontro a Bir el Tengheder. I
ribelli aprono il fuoco per primi colpendo per ben nove
volte il radiatore di una autoblindo. I legionari si lanciano
sui ribelli e li annientano, causando loro 8 morti e
catturando 85 cammelli. Le CC.NN. sono guidate dal
Centurione Zennaro e dal Capomanipolo Visentini che ricevono
un encomio solenne. Con la cattura di Omar el Muktar e la
resa totale dei ribelli e la successiva pacificazione della
Cirenaica, termina l'epopea della 2a Legione libica di CC.NN. «Berenice».
Quale riconoscimento del contributo apportato e del valore
dimostrato dai reparti, al Labaro della Legione viene
assegnata la Croce di Guerra al V.M.
(8)
La Legione ha dato questo
contributo di sangue: caduti in combattimento: 12; morti per
cause riconosciute dipendenti dal Servizio: 42.
In data 20 settembre 1934 le
due Legioni permanenti sono ridotte a Coorti permanenti e
trasformate il 4 maggio 1935 in Battaglioni CC.NN. poi
inquadrati ciascuno in un reggimento di Fanteria Cacciatori
d'Africa.
NOTE
(1) A seguito di questo combattimento vittorioso ed a sanzionare il
valore delle CC.NN. il Generale Graziani inviava al Generale De Bono,
comandante generale della Milizia, il seguente telegramma:
«Fiero altissimo onore dalla sorte
riservatomi di condurre al fuoco per la prima volta i
reparti della Milizia Volontaria, impresa che ricalca e
rivendica alla Patria le vie di Roma Imperiale, mi è
sommamente grato segnalare contegno valorosi militi che in
marcia e duro combattimento hanno gareggiato in resistenza
ed eroismo con le truppe indigene, assieme ad essere tra i
primi rioccupando roccaforte Beni Ulid, strappata per sempre
alla tracotanza ribelle per virtù governo e vittoria armi».
(2) Cacciatori d'Africa: reparti bianchi di nazionali
dell'Esercito coloniale.
(3) Zaptiè: carabinieri indigeni.
(4) Bongiovanni, governatore della Cirenaica
telegrafa il suo elogio: «Esprimo Seniore Addis e sue brave
cc.nn. mio encomio per pronta aggressione nell'azione
operata questa notte con sortita da Zuetina ed inseguimento
ribelli che avevano attaccato la ridotta».
(5) Vengono qui riportati i provvedimenti legislativi
per le CC.NN. in Libia:
-
Con Regio Decreto n. 3110 dei
13 dicembre 1923 viene istituito per la Milizia il grado di
Vice Caposquadra, corrispondente al grado di caporal
maggiore e se ne stabiliscono assegni e funzioni.
-
Con R.D. n. 3111 del 13
dicembre 1923 si fissavano gli obblighi di servizio militare
per gli appartenenti a reparti CC.NN. nelle colonie.
-
Con R.D. n. 812 del 27 aprile
1924 veniva effettuata la perequazione degli stipendi e
degli assegni dagli appartenenti alla Milizia con gli
appartenenti alle altre truppe coloniali e ne veniva
stabilita la figura giuridica in colonia.
-
Con R.D. n. 1166 del 1° maggio
1924 venivano costituite due Legioni Libiche permanenti
della Milizia in sostituzione dì unità di fanteria del Regio
CorpoTruppe Coloniali, estendendo ad ufficiali e militi di
esse le previdenze in materia di assegni, premi di rafferma
e pensioni che - a quella data - vigevano per i reparti del
R. Esercito nelle colonie.
(6) Cavalleria di indigeni della Libia.
(7) Mehalla: gruppo tribale nord
africano.
(8) alla 2a Legione libica di CC.NN. «Berenice»:
«Legione esemplare per
costante attaccamento al dovere, dava prova di salda
disciplina, di alto spirito guerriero in diversi
combattimenti. Cogli elementi distaccati nei lontani presidi
dell'interno, o sul confine della colonia o inquadrati nelle
squadriglie autoblindo - in pieno cameratismo con i reparti
dell'Esercito - lasciava ovunque i segni del suo spiccato
valore».
FONTI
(*) Testo tratto da: E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità
combattenti della M.V.S.N. 1923-1943", Giovanni Volpe
Editore, Roma, 1976 Altri
riferimenti: vedi la pagina contenente la bibliografia
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