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La Milizia Volontaria
Sicurezza Nazionale |
Divisione CC.NN. "1° Febbraio"

Data di costituzione |
15 luglio 1935 |
Comandante |
Luogotenente Generale
Attilio Teruzzi |
Vice Comandante |
Colonnello Brigadiere Benvenuto
Gioda |
Motto |
"Col cuore e col ferro
alla meta" |
Composizione della
Divisione
Reparti |
Comandante |
Sede |
107a
Legione "Cairoli"
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Console
Alessandro Lusana
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Pavia
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128a
Legione "Randaccio"
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Console Italo
Romegialli
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Vercelli
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Vercelli
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Arona
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Vercelli
-
Vercelli
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142a
Legione "Berica"
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Console Arduino
Sebastianelli
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Vicenza
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Vicenza
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Vicenza
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Vicenza
-
Vicenza
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Completano la Divisione
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5° Btg CC.NN. mitraglieri
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5° Gruppo cannoni 65/17 R.E.
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Due Btg. Complementi CC.NN.
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5a Compagnia speciale
mista Genio (CC.NN. e R.E.)
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Sezioni CC.RR.
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Ufficio Commissariato
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5a Sezione Sanità
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5a Sezione Sussistenza
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5° Autoreparto misto
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5° Reparto salmerie divisionali
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Storia operativa
Prima di partire per la terra d’Africa, la Divisione
stanziò tra Caserta, Maddaloni, Arpaia, Cervinara, S.Martino Valle Caudina,
dove si svolsero le prime esercitazioni tattiche che si conclusero poi nel
beneventano. Nei primi di novembre del 1935, tutta la Divisione si imbarcò a
Napoli, a scaglioni e per la fine del mese era concentrata a Decamerè. Il 6
dicembre, iniziata la marcia di trasferimento verso Adì Cajéh, la "1° Febbraio"
e successivamente veniva autotrasportata nel settore di sbarramento Adi Qualà-Monte Fundinai-Arresa-Tucul, da dove proseguiva per
via ordinaria prendendo posizione nella valle dell’Obel tra Mai Aini-Mai
Mugù Emnì. La nuova zona presentava eccezionali difficoltà di
movimento data la configurazione orografica del terreno; i reparti dovettero
sopportare disagiate condizioni sanitarie per la presenza della malaria e per
la vicinanza del bassopiano occidentale con una altimetria variabile fra i
1.100 e i 1.500 metri. Malgradp ciò i legionari riuscirono nella costruzione della camionabile
e altre strade secondarie lavorando ad una
temperatura che raggiunse i 44 gradi all’ombra. Il 24 febbraio 1936 la
Divisione ricevette l’ordine di accamparsi al Mareb, confluenza col torrente
Rubà-Uolcait, a quota 1.068, per preparare un nuovo balzo in avanti.
Elementi nemici, infiltratisi nella zona di occupazione, riuscivano a far
saltare un deposito di munizioni. Era il primo sacrificio di sangue: vi
trovarono la morte un ufficiale e sei CC.NN.; altre restavano ferite. Il 20,
alla testa di una banda di irregolari cadeva eroicamente il Capomanipolo Conte
Emanuele Leonardi di Villacortese, alla cui memoria verrà più tardi decretata la
medaglia d'Oro al V.M. La "1° Febbraio" unitamente alla Divisione "Cosseria" e
ad un Btg. Ascari eritrei, costituisce il IV C.d'A. nel settore Dechì Tesfà e
con tale inquadramento concorrerà alla battaglia dello Scirè. Il 26
mattina i reparti iniziarono la scalata delle pendici del torrente Agais per
investire la regione di Enda Mariam, dove giunsero il 27 attraversando montagne
impervie e prive quasi completamente di acqua. Il mattino del 28 riprese
l’avanzata attraverso un terreno quasi inesplorato, senza acqua, fra incendi
che assumevano proporzioni allarmanti: riforniti dagli aerei, i Legionari
raggiunsero Az-Darò e poi attraverso lo Scirè, Selaclalà. Da questo momento il
IV C.d'A. fa sentire la sua minaccia sul fianco e sul tergo dell'Armata di Ras
Sejum, fronteggiata ed attaccata dal II C.d'A. Il 2 marzo viene ripresa
l'avanzata e la Divisione raggiunge Az Nebrid, unicamente rifornita dagli aerei;
il 3 arriva ad Az Darò; il 4 e 5 marzo, faticosamente marciando attraverso lo
Scirè arriva a Selaclacà. In queste marce la "1° Febbraio" è stata Divisione di
prima schiera, avendo una aliquota della "Cosseria" in seconda schiera con
l'altra aliquota di riserva. Precedentemente il C.d'A. aveva marciato con la
Divisione CC.NN. a sinistra e la "Cosseria" a destra. Dopo la battaglia la 5a
Divisione CC.NN. sostituisce la "Gavinana" restando oltre un mese a
presidio dello Scirè. Successivamente, alternando rastrellamenti e lavori
stradali, sempre marciando in zone aspre e selvagge, la Divisione raggiunge il
Tacazzè e attraverso lo Tzellemtì penetra nel Semien e ne completa
l'occupazione.
Nelle marce che hanno portato il IV C.A. tra fine febbraio e il 5 marzo a far
sentire la propria influenza nella battaglia, la Divisione CC.NN. ha dimostrato,
come la "Cosseria", di avere truppe perfettamente addestrate e comandi
tecnicamente preparati (1). Nel novembre 1936 giungeva notizia al comando
Divisione che forti gruppi di armati si erano arroccati sul Ras Dascian (5.020
m) le più alte montagne d'Etiopia. Una colonna formata da elementi della 128a
Legione al comando del Console Romegialli iniziava un rastrellamento; gli uomini
erano costituiti da un gruppo di legionari di montagna, in gran parte
valtellinesi (2).
Verso la fine del mese di aprile la "1° Febbraio"
ebbe l’ordine di sostituire nella regione del Semine, la Divisione "Gavinana"; il
movimento a scaglioni successivi, iniziato il 25 aprile, terminò il 10 maggio.
A partire da questa data, il nuovo compito affidato alla Divisione, comandata
adesso dal
Luogotenente Generale Vittorio Vernè (3), era quello di presidiare la
regione del Siemien dove svolse operazioni di polizia ma anche per eseguire i
lavori per l’apertura di una strada camionabile lunga circa
100 Km. che dal Tacazzè conduceva fino alle falde della barriera montuosa e che
trasformava, fino a Dabat, il sentiero che si sviluppava su paurosi
strapiombi, in una comoda e sicura mulattiera. Questi lavori furono svolti dalle
Camicie Nere durante la stagione delle grandi piogge, lottando contro le
valanghe di fango e di detriti che minacciavano di travolgere il lavoro. I
torrenti dovettero essere imbrigliati; si gettarono ponti e passerelle; si
costruirono difese contro le frane; si deviarono le acque minacciose; si lavorò
tenacemente ovunque. Tutto questo lavoro fu compiuto in condizioni
difficilissime per la scarsità dei mezzi tecnici adeguati all’impresa e per la
mancanza di ricoveri adatti, ma prima del termine delle piogge la strada era
compiuta.
NOTE
(1)
Il Maresciallo Badoglio si espresse così: "motivo di
orgoglio per chi vi ha partecipato". (P. Badoglio, "La
Guerra d'Etiopia", Mondadori, Milano, 1936, pag.
146).
(2) Un gruppo di Ufficiali e di Legionari
della 128a Legione Alpina
hanno scalato tutte le vette del massiccio, portandosi fino a 5.020 metri ed
issando sulla cima più alta la bandiera italiana. La spedizione era guidata dal Console
Italo Romegialli: partita da Adi Arcai il 6 novembre, dopo quattro giorni di
marcia raggiunse il Passo d’Ascià a 4200 metri, ove fu stabilito il
campo base ed il punto di partenza per la scalata alle vette
più alte.
(3) Il Generale Vernè morì a
Godofelassi il 7 gennaio 1937; lo sostituì il Generale
Ademollo Lambruschini.
FONTI
E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità combattenti della MVSN",
Volpe Editore, Roma, 1976. Un testo fondamentale per la conoscenza delle
operazioni svolte dalla Milizia su tutti i fronti.
I Diari Storici delle Legioni della MVSN e dei Battaglioni
CC.NN., delle Divisioni del R.E. e dei Corpi d'Armata conservati negli archivi
dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
La
Stampa, Anno 71 n. 26, sabato 30 gennaio 1937-Anno XV
Altri
riferimenti: vedi la pagina contenente la bibliografia

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