Regio Esercito

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Reggimento "Lancieri di
Novara" 5°
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motto:
"Albis Ardua"

Origini e vicende organiche
I «Lancieri di Novara» traggono origine
dall'antico reggimento Dragoni di Piemonte nato il 24 dicembre 1828 per
volere di Re Carlo Felice. Il 3 gennaio 1832 il reggimento cessa di
appartenere alla specialità dragoni per assumere la denominazione di
«Reggimento Novara Cavalleria».
Il 20 aprile 1920 viene assunta la
denominazione di Reggimento Cavalleggeri di Novara, con l'abbandono delle
lance: vengono incorporati il Reggimento «Cavalleggeri di Piacenza» (18°) ed
il 1° squadrone dei «Lancieri di Milano» (7°), entrambi disciolti per la
riduzione dell'Arma.
Il 3 febbraio 1934 viene assunta la denominazione di Reggimento «Lancieri di
Novara» (5°).
Campagna d'Africa:
Nel 1936 viene costituito, per la campagna d'Africa orientale, il 12°
squadrone carri veloci «Esploratori della Somalia», e forniti, ad enti vari,
10 ufficiali e 538 lancieri.
Guerra 1940-45:
1940 - Il Reggimento partecipa alle operazioni alla
frontiera alpina occidentale, contro la Francia, inquadrato nella 3a
Divisione Celere, «Principe Amedeo Duca d'Aosta».
1941 - «Novara» partecipa alla campagna sul fronte jugoslavo e, nei
mesi successivi, alle operazioni di controguerriglia nei Balcani. Il 20
luglio,
sempre inquadrato nella
3a Divisione Celere, dopo un riordinamento di 15
giorni a Verona, parte per la Russia, con il CSIR; a fine agosto, con
una marcia di 750 km, da Botosani (Ungheria), attraverso Romania ed Ucraina,
si schiera sul Dnjeper da Oligopol a Petschana. Il reggimento attraversato
il Dnjepr a Losowata, si slancia
all'inseguimento dei russi in ritirata.
Il 16 ottobre, ad Uspenowka, il reggimento, impegnato con retroguardie nemiche,
le obbliga a ripiegare, infliggendo loro gravi perdite e catturando
prigionieri.
Il 18 ottobre riprende il movimento, per effettuare fiancheggiamento al 3°
Bersaglieri: per Roja, Awdejewka, Mogilu Perestok combatte contro forti
retroguardie, tra l'inclemenza del tempo, dando notevole contributo
all'occupazione di Stalino.
Dal 24 al 28 ottobre impegna retroguardie avversarie, sulla linea Skotowatoje-Panteleimonovka, contribuendo alla liberazione della colonna
«Chiaramonti», accerchiata più a nord dai russi. Dal 29
ottobre al 10 novembre partecipa ai
combattimenti per l'investimento delle città di Rikowo e di Gorlowka.
Durante questo ciclo d'operazioni
«Novara»
perdette 2 ufficiali, 1 sottufficiale, 6 lancieri, 99 cavalli.
Catturò 226 prigionieri (tra i quali 1 capitano), 1 cannone da 76,8,
mitragliatrici, 53 fucili mitragliatori, 119 fucili, molto materiale;
percorse oltre 120 km, combattendo e vivendo in territorio nemico, con mezzi
di fortuna, essendosi reso impossibile il funzionamento dei servizi per
l'impraticabilità delle strade. Il riposo si
compirà a Michailowka, sino al 26 novembre, e poscia a Jussowo, nei pressi di
Stalino.
Il III Gruppo corazzato «Lancieri di Novara»
(Magg. Resse), che era stato costituito nel marzo 1941 presso il deposito
reggimentale, combatteva a Bir el Gobi, al Marghet, a El Guai Tenat nel
novembre 1941.
1942 - Il I Gruppo appiedato (Ten. Col. Massimiliano Custoza),
rinforzato da due plotoni mitraglieri (in totale 279 uomini) e dal III
Gruppo carri L «S. Giorgio» (Cap. Vento), passa alle dipendenze prima del
comando germanico, poscia del raggruppamento tattico
«Musino»; occupa Juriewka
e Nowo Gregoriewka, combatte strenuamente a Nikolajewka, a
Pacherwonij-Snamenowka, a Kilowij, a Saofijewka.
Il 6 febbraio anche il II Gruppo appiedato si schiera sul fiume Ssamara.
Per tutto il mese il reggimento è impegnato in logorante attività
esplorante, nella zona di Klinowj.
Nello stesso settore di Ssamara uno squadrone, formato con i resti del III
Gruppo carri veloci «San Giorgio», appiedato, al comando del Cap. F.
Nicolini respinge, a Soofiewka, nei giorni 17 e 18, violenti attacchi diurni
e notturni, subendo gravi perdite.
Il 28 il II Gruppo raggiunge Slawianka, riunendosi al Raggruppamento
Giusiana, costituitosi il 27, con Novara, il III Gruppo carri L
«San
Giorgio», un plotone mortai da 81 ed una sezione cannoni da 47/32.
Il 15 marzo detto Raggruppamento si stacca dalla 3a Divisione Celere ed
entra a far parte del «Raggruppamento truppe a cavallo», comandato dal Col. Barbò, e costituito, inoltre, dal reggimento «Savoia Cavalleria», dal
«reggimento artiglieria a cavallo»: i cavalli rimangono alla base invernale,
nella zona di Jussowo.
Il 27 marzo
«Novara» combatte a Lugowoj. Il 29
aprile al reggimento viene assegnata la difesa del caposaldo Werch Ssamara, già tenuto da reparti alpini tedeschi. Il 14
maggio si sistema a
difesa dei caposaldi di Lugowoje e Baschilowo, sostituendo il battaglione
alpino «Monte Cervino». Il 16 maggio, il reggimento partecipa alla controffensiva tedesca alla
confluenza del Donetz con il Bereka, in località Petrowka, investendo le
posizioni di Mal Rostol, di Klinowji, di Iwanokwa. Il 22 maggio «Novara»
combatte ad Alexandrowka. Il 13 giugno, autocarrato, rientra ad Jussowo, per
riordinare il materiale di selleria, armamento, equipaggiamento e per
affiatare, agli anziani, i complementi testè giunti dall'Italia. Il 28
giugno trasferimento ad altra zona, pur continuando il lavoro di
riordinamento.
Nella nuova zona il I Gruppo è a Werc Krinka, con lo squadrone mitraglieri;
il II a Schewtschenko, col comando di Reggimento: giungono nuovi cavalli
dall'Italia e si intensifica l'addestramento, in vista di future operazioni.
Con i lancieri esuberanti dagli squadroni
viene costituito il 6° squadrone, appiedato. Dal 12 luglio il reggimento si sposta,
rastrellando partigiani e sbandati nemici, rimuovendo campi di mine, per
partecipare, sino al 22 luglio, con il XXXV corpo d'armata, all'occupazione del
bacino carbonifero di Krasnji Lutsch. Si riprendono le marce di trasferimento verso il Don, sino al
14 agosto, giorno in cui il nuovo comandante del CSIR, Gen. Messe, passa in
rivista, nei pressi di Wusckonskiy, «Savoia» e
«Novara», esprimendo il suo
vivo compiacimento per l'efficienza perfetta. Il 16 agosto si riprende la marcia,
giungendo, per Kamenka, il 17 agosto, a Craschew, dove il reggimento avrebbe dovuto
rimanere in sosta, quale riserva del XXXV corpo d'armata, e passarvi
l'inverno: si compiono ricognizioni fino al Don.
Ma già il 20 agosto, essendosi manifestata preponderante pressione nemica all'ala
destra della divisione «Sforzesca», ala destra del corpo d'armata,
«Novara»
riceve ordine di spostarsi immediatamente a Corbatowo, per raggiungere il
tratto di fronte minacciato; compiuta rapidamente la marcia di 65 km viene
rinforzato da un Gruppo cannoni 75/32 del 201° reggimento artiglieria
divisionale e da un plotone cannoni anticarro, e svolge attività di
pattuglie oltre Jagodnji, che occupa e mantiene nonostante la forte
pressione nemica. Si combatte strenuamente a nord-nord est di detta
località, a piedi ed a cavallo, il 21 ed il 22 agosto, da parte del I Gruppo (Magg.
del Re), i cui squadroni agirono in perfetta collaborazione sino al
successo. Frattanto
colonne russe, avanzando per le due rive del fiume Kriuscha, erano penetrate
nello schieramento, sulla sinistra del reggimento, sino all'abitato di Jagodnji: il valoroso
Col. Pagliano, raccimolando personale del suo
comando, sbandati di altre armi, militari di altri servizi, attacca
furiosamente il nemico e ristabilisce la situazione. Il 23 agosto
«Novara»
penetra tra le difese nemiche, giungendo
sino a q. 211, in vista del Don; per evitare forti reparti nemici accorrenti
rompe il contatto e ripiega su Tschebotarewsky. Per un mancato collegamento
radio,
«Novara»
non può intervenire ad Isbuscenskji, dove «Savoia Cavalleria»
combatte eroicamente poco distante. Il 25 agosto il Reggimento è impegnato in
azioni di ritardo, a Kotowskj per proteggere il rafforzamento di reparti di
fanteria. Il 26 agosto si schiera a sbarramento della Val Zuskan a Bolschoj. Nei
giorni 27, 28, 29 agosto
«Novara» respinge, con i fanti del 54° e gli alpini del
battaglione «Monte Cervino», successivi e furiosi attacchi di alcuni
reggimenti russi: e, rinforzato, poi, dal battaglione alpini «Val Chiese»
e da un Gruppo da 105/28 del 17° artiglieria, resiste ancora, per 26 giorni,
a rinnovati furiosi attacchi nemici. Il 24 settembre
«Novara», sostituito da reparti germanici,
si porta a Delawinsky, per riordinarsi; il
Reggimento si trasferisce a nord di Rossosch, a Nicolaiewska, quale riserva
di corpo d'armata. In novembre il Gruppo «Bagnacci» (3° e 4° squadroni di
«Novara» e 5° di «Savoia») viene assegnato alla divisione alpina
«Tridentina», sulla linea del Don. Svolge brillanti azioni di retroguardia e
fiancheggiamento, rinforzato da plotoni sciatori e mitraglieri, sostenendo
11 combattimenti, percorrendo 600 km e raccogliendo, nella steppa gelata,
dispersi di altre armi. Si ricongiungerà a Gomel e, per ultimo, sarà
rimpatriato nell'aprile 1943.
«Novara» combatte
il 26 luglio 1942, a El Adem, il 30 a Fuka. Il 3 e 4
luglio si
impegna arditamente ad El Alamein; il 9 luglio, a protezione del fianco della
divisione corazzata «Ariete», combatte a El Qattara.
1943 -
Durante i mesi di gennaio e febbraio,
il
reggimento, a cavallo, tra inenarrabili sofferenze, aprendosi il varco tra
continue imboscate riesce a ripiegare in 34 tappe per oltre 1.000 km ed i
superstiti vengono, poi, rimpatriati, in Italia, nel mese di marzo.
Il Gruppo mitraglieri
«Novara»
del raggruppamento sahariano, investito ad El Hamma da forze preponderanti, dopo strenua resistenza è costretto a
ripiegare il 27 marzo 1943 con gravi perdite. Il 7 aprile i resti del Gruppo,
assegnati alla divisione corazzata «Centauro», occupano le posizioni di Abd El Rahnane;
l'8 aprile, col III Gruppo corazzato «Monferrato», raggiunge un
caposaldo di Takrouna, ad ovest di Enfidaville, agli ordini del comando
Gruppo armate italo tedesche. Il 20 e 21 aprile, investito da forze blindo
corazzate in località Gebel Gargi, resiste strenuamente: quasi tutti i
componenti del Gruppo cadono sul campo; solo una trentina di lancieri
vengono catturati. Il 22 aprile i resti del Gruppo vengono assegnati al «Raggruppamento Lequio» e
partecipano alle operazioni di Capo Bon sino all'11 maggio 1943.
Unità maggiori
Il Reggimento era così composto:
1940-1943
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Comando
Squadrone Comando
3 Squadroni Lancieri di Novara
1 Squadrone Lancieri di Milano
V
Gr. cost.
Lancieri di Novara
VI
Gr. cost.
Lancieri di Novara
XVI Gr. app.
Lancieri di Novara
XXV Gr. app.
Lancieri di Novara
III Gr. carri L6
Lancieri di Novara
V Gr. mitr.
Lancieri di Novara |
Campagne di guerra (1940-1943)
Data
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Divisione |
Corpo
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Armata
|
Gruppo
d'Armata |
Area
di operazioni |
1940 |
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Alpi Occidentali |
1941-43 |
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Russia, Africa Settentrionale |
1943 |
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Territorio metropolitano |
Comandanti (1920-1943)
Col. Eugenio d'Angelo Giordano 1920
Col.
Pietro Panicali 1923
Col.
Francesco Guidi 1924
Col.
Rodolfo Vietina 1927
Col.
Remo Virzì 1928
Col.
Umberto Berardi 1933
Col.
Cesare Lomaglio 1935
Col. Carlo Lombardi 1939
Col. Egidio Giusiana 1942
Col. Carlo Pagliano
Sede
Parma (1921-1932)
Padova (1932-1934)
Verona (1934-1943)
FONTE
Gen. Edmondo Zavattari, "I nostri reggimenti",
in "Rivista di Cavalleria", annate 1968-1976, su gentile concessione
dell'ANAC sez. di Milano "Savoia Cavalleria".
Scuole di Applicazione d'Arma, "L'Arma di
Cavalleria - Cenni storici", 1964 2a Edizione,
su gentile concessione dell'ANAC sez. di Milano
"Savoia Cavalleria".
Dell'Uomo F.-Puletti R., "L'Esercito
italiano verso il 2000", vol. I, USSME, Roma, 1998.
Dell'Uomo F.-Di Rosa R., "L'Esercito
italiano verso il 2000", vol. II, USSME, Roma, 2001.
Per gli stemmi di Cavalleria si ringrazia
www.cavalleriaitaliana.it per
la gentile concessione.
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