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La Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale

 

Divisione CC.NN. "Tevere"

 

 

 

 

 

 

Data di costituzione 7 agosto 1935
Comandante Generale di divisione Enrico Boscardi
Vice Comandante Console Generale Mario Boccaccini
Motto "Molti nemici, molto onore"

 

 

Composizione della Divisione

Reparti Comandante Sede

219a Legione "Vittorio Veneto" (1)

  • CCXIX Btg CC.NN.
  • CCCXIX Btg CC.NN.
Console Enzo Galbiati

 

  • -
  • -

220a Legione 

  • CCI Btg CC.NN. Legione Mutilati

  • CCXX Btg CC.NN. Arditi d'Italia

Console Mario Mazzetti

 

 

  • -
  • -

221a Legione "Fasci italiani all'estero"

  • CCXXI Btg CC.NN
  • CDXXI Btg CC.NN.

Console Piero Parini

 

 

  • -
  • -

321a Legione "Fasci italiani all'estero"

  • (costituita anche essa con volontari provenienti dall'estero)

Console Giovanni Cangemi

 

 

  • -

Completano la Divisione

  • VI Battaglione universitario* CC.NN. "Curtatone e Montanara"

  • 6° Battaglione CC.NN. Complementi

  • 6° Gruppo cannoni 65/17

  • 6a Compagnia speciale mista Genio (CC.NN. e R.E.)

  • Ufficio Commissariato

  • 6a Sezione Sanità

  • 6a Sezione Sussistenza

  • 6° Autoreparto misto

  • 6° Reparto salmerie divisionali

1) ex combattenti della 1a Guerra Mondiale

* NB il battaglione era costituito da studenti AA.UU. della Milizia Universitaria, inquadrava 6 compagnie (circa 850 CC.NN. AA.UU.) al comando del Ten. Col. dei Granatieri A. Vinciguerra.

 

 

Storia operativa

 

La 6a Divisione Camicie Nere “Tevere” composta di italiani residenti, mutilati, combattenti, volontari di guerra, arditi e studenti universitari, fu costituita il 7 agosto 1935. Il 13 dicembre la Divisione viene passata in rivista da S.M. il Re. Il 14 dicembre da Napoli, sul piroscafo "Sardegna", inizia il suo trasferimento in A.O. sbarcando a Mogadiscio il 29 Dicembre 1935. A partire dai primi giorni del mese di gennaio, si concentra nel campo trincerato di Mogadiscio e comincia il ciclo delle esercitazioni e dell’addestramento malgrado il clima torrido. L'impiego che ebbe questa Divisione non fu di carattere organico, ma servì per la costituzione di diverse Colonne autotrasportate da utilizzare nel settore del fronte somalo.  Il fronte sud sarà in periodo di stasi, ad eccezione dell'avanzata lungo il Giuba e sul Ganale Doria, fino all'aprile 1936, epoca in cui si inizia la grande azione offen­siva verso Harrar.

Il 16 aprile il Luogotenente Generale Vernè riceve il comando di una colonna indigena autotrasportate con la quale prese parte a tutta l'offensiva dell'Ogaden, occupando Harrar l'8 maggio 1936 (1). Le altre Colonne che partecipano alla battaglia dell’Ogaden (14-30 aprile 1936) furono: la Colonna centrale al comando del Generale Frusci, di cui faceva parte la 221a Legione CC.NN. degli italiani all’estero (al comando del Console Parini) lungo la direttrice Gorrahei-Gabredarre-Sassabaneh-Dagabur (Km.213); Il giorno 24 la colonna Frusci combatte accanitamente per tutta la giornata conquistando le prime posizioni nemiche di Hamanlei e la 221a Legione, ha il battesimo de fuoco.

La Colonna di destra al comando del Luogotenente Generale Agostini, di cui facevano parte la Coorte di Milizia Forestale e il Battaglione Universitario “Curtatone e Montanara” lungo la direttrice Gherlogubi-Afdub-Uarder-Ado-Curati-Bullalè-Dagabur (Km. 260). Il 24 la colonna Agostini, alle 10,30 occupa Gunu Gadu strenuamente difesa dal nemico che resiste fino all'annientamento. I1 5 giugno la 219a Legione disloca le compagnie nei vari presidi e pone il Comando a Moggio. Il 24 la 219a conquista Meda col suo battaglione misto e il 26 la Legione viene dislocata a protezione della ferrovia Addis Abeba - Gibuti e stabilisce il Comando Legione nella Capitale. Nella conquista di Meda tutti i legionari feriti sono rimasti in linea. Il 6 luglio ha luogo il grande attacco dei ribelli alla ferrovia che resta tagliata; la linea telefonica è interrotta e un treno è deviato ed assediato. Le CC.NN. della 220a Legione si battono per due giorni, inin­terrottamente e sanguinosamente resistono e finalmente battono e respingono gli assalitori.

Cadono 54 uomini e il Console Galbiati è ferito gravemente. La Legione si guadagna una bella medaglia di bronzo al V.M. Due ufficiali, uno caduto e l'altro gravemente ferito e rimasto cieco, avranno la medaglia d'oro.

Inoltre era stato affidato al Console Generale Navarra il comando del Raggruppamento Celere Arabo-Somalo. 

Per quanto riguarda la partecipazione di ognuna di queste colonne all’azione, nulla di più eloquente delle parole del Maresciallo Graziani nella sua relazione riassuntiva sulla battaglia dell’Ogaden: 

"Il 15 aprile la Colonna Frusci occupa con forti avanguardie Uarandab a protezione degli equipaggi del Genio che gettano ponti sullo Uadi in piena, per permettere l’avanzata delle truppe attestate fra Uarandab e Gabredarre. La Colonna Agostini completa i propri mezzi e spinge elementi avanzati a Gerile per sistemare la strada. La Colonna Frusci raggiunge il giorno 16 Uarandab allo scopo di accentuare la pressione anche da questa parte e di impedire l’affluenza delle riserve etiopiche verso la Colonna Nasi. Tengo la Colonna Agostini in potenza a Uarder perché intendo pronunziare il suo intervento allorché il centro sia avanzato verso Hamanlei. Il giorno 17 la Colonna Frusci raggiunge la piana a nord di Uarandab compiendo una marcia di 47 Km.. La Colonna Agostini si sposta su Gorile e spinge elementi avanzati su Curati pronta a lanciarsi al momento opportuno. Il giorno 18 la Colonna Frusci oltrepassato Uarandab, si trova a 100 Km. oltre Gorrahei senza avere incontrato il nemico. Fa gettare due ponti da 10 tonnellate e 2 da 27 sui torrenti in piena per permettere il passaggio agli automezzi. La Colonna Agostini giunge a Curati, a 140 Km. dalla base di Uarder, pure senza prendere contatto con l’avversario. Il raggruppamento celere somalo del Console Generale Navarra ultima il rastrellamento del campo di battaglia di Gianagobò, raccogliendo ancora 700 fucili ed altre mitragliatrici e segue poi la Divisione Libica. Il giorno 22 la Colonna del Generale Frusci, rinforzata dal raggruppamento di Legioni Parini è attestata a 30 Km. dalle posizioni nemiche di Hamanlei, che attaccherà il 24. Alla destra la Colonna Agostini è attestata a soli 12 Km. dalle posizioni etiopiche di Gunu Gadu, che attaccherà pure il 24. La colonna del centro viene rinforzata dal raggruppamento Navarra e raggiunge la zona di Gabrehor, ove sosta per muovere l’indomani all’attacco. Il giorno 24 la Colonna del Generale Frusci combatte accanitamente per tutta la giornata, conquistando le prime posizioni dell’organizzazione difensiva di Hamanlei. Il nemico oppone tenace resistenza nelle caverne, nelle anfrattuosità del terreno, che rendono la lotta sanguinosa. La Legione Parini ha il battesimo del fuoco. Alla destra la Colonna Agostini occupa alle 10,30 Gunu Gadu strenuamente difesa dal nemico, che resiste sino al suo annientamento, e spinge elementi autocarrati fino a Bullalè. La colonna centrale attacca risolutamente all’alba del 25 aprile alla baionetta e dopo accanita lotta sloggia il nemico dalle caverne e dalle anfrattuosità del Faf, infliggendogli perdite gravissime. L’avversario lascia sul terreno un migliaio di morti e fugge incalzato dai nostri. La Colonna di destra Agostini riprende il movimento su Bullalè spingendo in avanti elementi autocarrati, che incontrano viva resistenza da parte dei nuclei nemici: le perdite superano i 600 fra morti e feriti. Nessun avversario si è arreso, i prigionieri sono tutti feriti. La colonna continua il rastrellamento della zona attraverso eccezionali difficoltà. Vengono annientati ad uno ad uno numerosi presidi in caverne e buche scavate nel terreno, dove mitragliatrici e fucili sparano attraverso piccole feritoie robustissime che nascondono completamente armi e tiratori e che occorre far saltare con pezzi di artiglieria leggera appostati a distanza minima, spesso non superiore ai 50 metri. Da parte nemica vengono lanciate anche bombe a mano di recentissimo modello. Il giorno 28 diramo alle tre colonne l’ordine per l’attacco del sistema difensivo di Sassabaneh-Bullalè-Dagabur. Il giorno 29 la Colonna del Generale Frusci avanza con foga ammirevole e coprendo una distanza di circa 40 KM. oltrepassa Sassabaneh, ove è colta da un violentissimo nubifragio, che rende la strada impraticabile e provoca sull’Uadi Sassabaneh una piena della velocità di 8 metri. La colonna inizia subito il gittamento di un ponte di 10 tonnellate e spinge intanto pattuglie verso il nemico. La Colonna Agostini occupa nel pomeriggio Bullalè, subendo lievi perdite e lanciando suoi nuclei all’inseguimento. Il giorno 30 le avanguardie delle tre colonne con perfetta sincronia, entrano in Dagabur. Il nemico è in fuga, nel campo tattico le singole colonne hanno operato con altrettanta perizia e valore".

Il 26 giugno il Comando della Divisione si trasferisce ad Addis Abeba e man mano seguono i reparti. La 219a Legione viene dislocata a protezione della linea ferroviaria Addis Abeba-Gibuti: il Battaglione misto composto di mutilati, arditi e combattenti, comandato dal Seniore Baccarini va a far parte di un’autocolonna agli ordini del Generale Geloso e partecipa il 24 giugno al combattimento per la conquista di Meda, sostenendo quasi da solo l’urto del nemico. In tale combattimento i Legionari feriti rimangono tutti in linea. Il 5 giugno 1936 il 219° Battaglione, dislocate le compagnie nei diversi presidi, scavate le trincee, piantati reticolati, sotto il diluvio e nella fanghiglia, pone il comando a Moggio, a 70 Km. da Addis Abeba. Il 6 luglio avviene l’attacco alla linea ferroviaria  presso Les Addas da parte delle truppe etiopiche che causa l’interruzione della  ferrovia e della linea telefonica. A seguito di questo scontro, 54 Legionari del 219° Battaglione rimangono sul terreno, mentre il Console Generale Galbiati "alla testa di un pugno di uomini sopraggiungeva rompendo alla squadrista il cerchio nemico e dando la possibilità ai rinforzi di giungere e fugare i predoni". (2)

 

 

 

 

 

 


 

NOTE

(1) L’ordine era di partire per Gorrahei insieme con un piccolo Stato Maggiore composto di 4 Ufficiali della Milizia per assumere il comando di una Colonna speciale che rappresenta, con la sua azione decisa, una costante minaccia per il fianco avversario. 

(2) Cfr. La Stampa, Anno 71 n. 26, sabato 30 gennaio 1937-Anno XV

 

FONTI

La Stampa, Anno 71 n. 26, sabato 30 gennaio 1937-Anno XV

Altri riferimenti: vedi la pagina contenente la bibliografia




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