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La Milizia Volontaria
Sicurezza Nazionale |
La guerra civile di Spagna
1936-1939
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Tutte le grandi nazioni
d'Europa, più o meno interessate all'avvenire politico della
Spagna, parteciparono direttamente o indirettamente al
conflitto; alcune con le armi, tutte con il denaro, con
l'appoggio morale e diplomatico, coi volontari.
Così anche in Italia fu prima
consentito e poi apertamente incoraggiato l'invio di uomini
volontari in aiuto alle forze del Generale Franco.
Fra i volontari, primi fra
tutti ad offrirsi furono i Legionari della Milizia, subito
seguiti da Ufficiali e soldati dell'Esercito, della Marina e
dell'Areonautica. I primi accorsi, in borghese, (trasportati
per via aerea o con le navi dell'armatore Eugenio Fassio)
furono diretti a Melilla, nel Marocco Spagnolo, e lì
arruolati nel glorioso «Tercio» (la Legione Straniera
spagnola) e furono inquadrati nelle sue Banderas
(battaglioni), vestendone la uniforme.
Contemporaneamente, veniva
inviato a Maiorca (Baleari) il Console della Milizia
Arconovaldo Bonaccorsi (che prese il nome di Conte Rossi).
Le isole minori erano già in possesso delle forze
governative e la stessa Maiorca era minacciata; dopo soli
due mesi le isole erano conquistate dalle forze franchiste
di cui Bonaccorsi aveva preso il comando e solo Minorca
cadeva in secondo tempo.
Passate su territorio spagnolo
d'Europa, le forze franchìste si ricollegarono con quelle
che già operavano sul territorio nazionale.
I volontari italiani potevano
adesso essere direttamente inviati in Spagna, a Cadice. Da
quel momento il concorso italiano alla guerra spagnola si fa
sempre più importante in uomini ed armi. Nel dicembre 1936
già sbarcavano reparti completi della Milizia, trasformati,
secondo la terminologia militare spagnola, in banderas; in
contrapposto, dai porti del Cantabrico e attraverso i
Pirenei affluivano da tutto il mondo gli uomini e le armi
per l'esercito rosso. Nel dicembre 1936 i repubblicani
avevano già costituite cinque brigate internazionali.
I1 22 dicembre sbarcò a Cadice
il primo contingente di 3.000 CC.NN. con l'equipaggiamento e
le armi individuali e di reparto e numerose artiglierie,
trasportato dal piroscafo "Lombardia"; un secondo
contingente arrivò, sempre a Cadice, sul "Sardegna",
il 15 gennaio 1937. Furono formati due reggimenti della
prima brigata legionaria. I battaglioni si chiamarono
banderas, i reggimenti, gruppi di banderas; le uniformi
erano di panno kaki e non quelle regolamentari grigio verde
delle Forze Armate italiane e gli elmetti erano quelli della
1a guerra mondiale. In complesso, a fine gennaio,
gli italiani costituivano una grande unità di circa
diecimila uomini.
Vengono qui sotto riportate le
principali battaglie che videro impegnate le CC.NN.
La battaglia di Malaga
La battaglia di Guadalajara
Le operazioni nel Nord
La
battaglia di Santander
Le Operazioni in Aragona
La
battaglia dell'Ebro
Le operazioni nel Levante
Rimpatrio parziale dei
volontari
La
battaglia di Catalogna
Le
operazioni militari in Spagna (raccontate sul XVI
Annuale della Milizia)

NOTE
(1)
FONTI
(*) Testo tratto da: E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità
combattenti della M.V.S.N. 1923-1943", Giovanni Volpe
Editore, Roma, 1976
A. Rovighi -F. Stefani, "La
partecipazione italiana alla guerra civile spagnola
(1936-1939)", USSME, Roma, 1992.
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