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La Milizia Volontaria
Sicurezza Nazionale |
La Campagna di
Russia 1941-1943
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Le Milizie Speciali al fronte
orientale:
La Milizia della Strada
Nella costituzione del Corpo
di Spedizione Italiano in Russia (C.S.I.R.), formato
essenzialmente dal Corpo d'Armata Autotrasportabile, era
stata aggiunta una Intendenza, destinata ad organizzare e
dirigere i vari servizi logistici e la loro base; in questa
erano compresi organi destinati a provvedere al controllo ed
alla disciplina del traffico automobilistico, alle
ricognizioni stradali, alla segnaletica sugli itinerari
organizzati, alla guida, alla scorta ed ai collegamenti
delle autocolonne.
A questi compiti era destinata
la 6a Centuria della Milizia della Strada, addetta al VI Battaglione Movimento Stradale,
composto da personale proveniente dall'Arma di Cavalleria e
mobilitato dal Reggimento «Savoia Cavalleria».
La Centuria (equivalente ad
una compagnia) comprendeva un comando, una squadra comando e
tre manipoli (equivalenti ai plotoni) per un totale di 4
ufficiali, 7 sottufficiali, 98 militi, forniti di 1
autovettura, 1 autocarro, 1 camioncino e 91 motocicli.
Giunta con i primi convogli
alla testa di scarico ferroviario in Ungheria il 13 luglio
1941, la 6a Centuria entrava in azione il giorno successivo
sulla strada che dalla Rutenia, attraverso i Carpazi,
adduce in Bessarabia, dov'era fissata la zona di radunata
del C.S.I.R.
Nel mese di agosto, nel
movimento delle unità verso oriente, ancora nella scia delle
armate germaniche, raggiungeva Balta, Bikowo ed Alexandra.
Nel settembre, superato il Bug,
toccava Dnjepropetrowsk e, passato anche l'ampio Dnjepr,
alla fine di ottobre partecipava alla conquista del bacino minerario-industriale del Donez, intorno a Stalino.
Durante i mesi del rigidissimo
inverno i militi, lottando prima contro il fango, poi
contro la neve, il gelo e la tormenta, adempivano ai loro
incarichi d'istituto sulle centinaia di chilometri dalle
basi arretrate fino alle posizioni di combattimento,
assicurando un ordinato movimento non solamente ai mezzi a
motore, ma anche ai carreggi ed alle slitte, per mezzo dei
quali si suppliva alle difficoltà della cattiva stagione su
di una rete di strade quasi tutte primordiali.
Talora al personale della
Centuria toccava l'ingrato compito di inquadrare, dirigere e
sorvegliare il lavoro di sgombero della neve dalle piste,
eseguito dalle comandate della popolazione civile, lavoro
specialmente disagevole negli avvallamenti del terreno,
dove il vento gelato della steppa ne accatastava spessori
alti anche qualche metro.
Alcuni elementi, fisicamente
meno validi, cedevano all'asprezza del clima e dovevano
essere rimpatriati e sostituiti, talché, con l'aprirsi della
buona stagione, la Centuria aveva ricuperato la piena
efficienza.
In previsione dell'arrivo del
II Corpo d'Armata nella zona di Charkow, un manipolo era
distaccato in quella città, a disposizione di una nuova
Delegazione d'Intendenza, affinché prendesse conoscenza di
quelle strade e si spingesse, per quasi 3000 chilometri,
fino a Troppau, nella Slesia, ad assumervi il pilotaggio di
colonne motorizzate in affluenza per via ordinaria, da
quella lontana testa di scarico ferroviario, per costituire
l'8a Armata in corso di radunata.
L'ampliamento della forza
spedizionaria al fronte orientale determinò un
accrescimento delle unità addette al movimento stradale e,
con il XXVI Battaglione Movimento Stradale, l'11 luglio 1942
giunse anche l'8a Centuria della Milizia della Strada.
I compiti tra i due reparti
restarono così suddivisi:
-
6a Centuria: sull'itinerario Grischino-Stalino-Rykowo;
-
8a Centuria: sull'itinerario
Stalino-Charzyssk, con un manipolo assegnato al XXXV
Corpo d'Armata (C.S.I.R.), destinato ad entrare per primo in
azione nel ciclo estivo di operazioni;
-
pattuglie per il servizio di
pilotaggio, scorta e collegamento a disposizione della
Direzione Trasporti dell'Intendenza di Armata;
-
nucleo di scorta personale
per il Generale Comandante dell'Armata.
Il primo ciclo operativo
dell'8a Armata, durante il quale la grande unità avanzava
dal Donez al Don per schierarvisi a difesa, vedeva le due
centurie adeguarsi alle mutevoli Ilei staccati seguivano i
servizio presso i centri dei corpi d'armata.
Talora la Direzione Trasporti
dell'Intendenza affidava ad elementi specialmente idonei,
ufficiali compresi, l'assolvimento di missioni particolari
ed allora quei giovani, isolati nella vastità della steppa
non sempre amica, senza guide, con scarso aiuto di carte
topografiche, percorrevano centinaia di chilometri ogni
volta, per procurare notizie tecniche sulla viabilità, sullo
stato delle piste, sull'organizzazione del movimento. Per
l'opera loro i reparti di soccorso stradale potevano agire
con rapidità; il loro sollecito intervento faceva che
intasamenti, soste ed ingombri potessero essere risolti; per
loro merito ordini importanti raggiungevano senza disguidi i
destinatari in movimento; la loro azione assicurava alle
autocolonne marcianti ordine e sicurezza.
Quando l'Armata ebbe raggiunto
lo schieramento statico sul Don, anche il servizio stradale
assunse caratteristica di stabilità: le centurie ebbero i
loro comandi a Woroschilowgrad, a disposizione della
Direzione Trasporti, mentre i nuclei erano dislocati nelle
retrovie dei corpi d'Armata e presso tutti i centri
logistici.
Il nuovo compito era quello di
collaborare con gli organi del movimento stradale
all'organizzazione degli itinerari, in previsione del
periodo del fango autunnale (quando il transito avrebbe
dovuto essere interrotto per evitare danni irreparabili al
fondo stradale, attendendone la solidificazione) e della
neve e del gelo (predisponendo ad ambo i lati delle strade
una serie ininterrotta di paletti 'indicatori, per renderne
evidenti i limiti, ed una buona segnaletica).
Il maltempo, inoltre, pretese
una intensificazione del servizio di perlustrazione,
specialmente sugli itinerari più disagevoli, proprio per
favorire quanto più fosse possibile il movimento degli
automezzi.
Durante questo periodo
l'Intendenza dell'8a Armata sovvenne alle necessità della 6a
Armata tedesca che combatteva a Stalingrado, effettuando
autocolonne di trasporto di reparti e di materiali e la
Milizia della Strada provvide al loro pilotaggio.
All'inizio della seconda
decade di dicembre, quando le Armate sovietiche 18a «Guardie» e 63a iniziarono la loro offensiva contro la parte
centrale dell'8' Armata italiana, la dislocazione delle due
centurie della Milizia della Strada era:
-
Worochilowgrad: 6a ed 8a
Centuria, con i comandi ed i nuclei di riserva;
-
Wesselaja Gora (ponte sul
Donez): 1 nucleo della 6a Centuria (Capomanipolo Tullio
Bellettini);
-
Belowodsk: 1 nucleo della 6a
Centuria (Maresciallo Sorzia);
-
Ostrogoshk: 1 nucleo della 6aCenturia (Milite Scelto Armando Bravo) ;
-
Rossosch: 1 nucleo della 6aCenturia (Brigadiere Giovanni D'Afflitto);
-
Kamensk: 1 nucleo della 6a
Centuria (Vicebrigadiere Parenti);
-
Rykowo: 1 nucleo della 6a
Centuria (Milite Scelto Ferdinando Nunzi) ;
-
Millerowo: 1 nucleo dell'8a
Centuria (Brigadiere Enzo Bernini);
-
Michajlo Alexandrowskji: 1
manipolo dell'8a Centuria (Capomanipolo Giulio Baravelli) ;
-
Kantemirowka: 1 manipolo
dell'8a Centuria (Capomanipolo Mario Tacconi);
-
Mitrofanowka: 1 manipolo
dell'8a Centuria (Capomanipolo Francesco Palmieri);
-
Charkow: 1 nucleo dell'8aCenturia (Maresciallo Francesco Alessandrini).
L'esito della battaglia
difensiva invernale sul Don fu contrario anche alle armi
italiane e fu causa di un ampio moto di ripiegamento,
iniziato il 17 dicembre 1942, dopo una settimana di
combattimenti, concluso il 20 febbraio 1943 con gli ultimi
combattimenti per la difesa di Pawlograd, presso il Dnjepr.
I militi della Stradale
rimasero ligi al loro dovere e continuarono ad assistere e
guidare le colonne in ritirata, fatte ormai più spesso di
lenti uomini ,a piedi che di veloci automezzi. A tutte le
ormai consuete difficoltà si aggiunsero anche quella
dell'offesa aerea e dell'insidia dei partigiani.
Alcune cifre, nella loro arida
semplicità, possono dare una idea della quantità di lavoro
svolta da quelle poche decine di uomini:
- chilometri
percorsi |
934.722 |
- autocolonne
pilotate |
372 |
-
ricognizioni stradali |
107 |
-
ricognizioni ferroviarie |
10 |
- rilievi di
polizia stradale e servizi di controllo |
5.715 |
- scorte
armate |
18 |
Nell'adempimento di questi
doveri, le perdite furono:
-
Caduti in combattimento: 4
-
Feriti in combattimento: 1
-
Dispersi in combattimento: 6
-
Feriti in servizio: 14
Meritarono ricompense al valor
militare 74 militi, dei quali tre ufficiali.

NOTE
FONTI
(*) Testo tratto da: E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità
combattenti della M.V.S.N. 1923-1943", Giovanni Volpe
Editore, Roma, 1976 Altri
riferimenti: vedi la pagina contenente la bibliografia
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