Le Consulte tecnico-corporative sono gli organismi nuovi del trasformato
Ministero dell'Africa Italiana.
Il provvedimento che le istituisce è il R.D. 21 agosto 1936-XIV: Disciplina
delle attività economiche nelle colonie, approvato dal Consiglio dei
Ministri del 12 settembre.
Nella sua formulazione si è tenuto doveroso conto delle proposte particolari
formulate dal Consiglio Superiore coloniale e dal Consiglio di Stato,
ambedue pienamente favorevoli al principio direttivo.
Esso può così sintetizzarsi: alla conquista dell'Impero ha partecipato tutto
il popolo italiano; tutti quindi devono parimenti beneficiare dell'avvaloramento
dell'Africa Orientale Italiana; per ottenere questo è necessario che tutte
le iniziative siano controllate e regolate in modo da evitare monopoli e
soprattutto inutili dispersioni di energie; a tale scopo si istituiscono le
Consulte tecnico-corporative, e cioè organismi, composti da rappresentanti
di tutte le forze vive ed operanti della Nazione, che confortino del loro
parere l'organo statale propulsore e coordinatore dell'azione di
avvaloramento del nostro Impero Africano.
Esse sono composte da rappresentanti delle Confederazioni Nazionali
Fasciste, da rappresentanti dei Ministeri interessati, da rappresentanti del
Partito, della Milizia, e degli altri Enti Nazionali competenti, da
Professori universitari e, eventualmente, da altri esperti.
Da principio le Consulte, da me insediate il 25 settembre 1936-XIV, furono
cinque: e cioè quelle per l'Agricoltura, per l'Industria, per il Commercio,
per i Trasporti e per il Lavoro.
Esse si misero subito all'opera, esaminando numerosissime domande e
autorizzando numerose aziende all'esercizio di attività economiche in A.O.I.
Compilarono anche interessanti proposte fra le quali una sull'organizzazione
dei trasporti automobilistici, una sulla legislazione mineraria, una sul
problema dei combustibili, e contribuirono efficacemente alla formulazione
del regolamento dei rapporti di lavoro per l'A.O.I.
Dimostrando così di essere perfettamente all'altezza dei compiti loro
affidati: e soprattutto di essere in grado di controllare efficacemente e di
incanalare tutte le iniziative secondo le direttive che io così riassunsi in
occasione del loro insediamento:
1) creare un'autonomia economica alle terre dell'A. O. I.;
2) integrare la produzione della Madre Patria;
3) esportare i prodotti per la conquista dei mercati esteri.
Per raggiungere queste mete occorre soprattutto che tutti i rapporti
economici tra Madre Patria e Impero siano perfettamente studiati e applicati
con precisione, in modo da evitare di
ricadere in esagerazioni, quali quelle derivanti dall'antico precetto del
patto coloniale o di quelle opposte, che la storia della colonizzazione ha
ormai condannato e che non corrispondono assolutamente ai fini dello Stato
Fascista; e le Consulte hanno dimostrato di sapere realisticamente attendere
a questo studio e a questa applicazione.
Intanto un primo risultato raggiunto è quello di aver tramutato l'afflusso
disordinato di iniziative dei pruni tempi dopo la conquista dell'Impero in
ordinata corrente esattamente corrispondente ai bisogni e alle possibilità:
e ciò a vantaggio degli stessi interessati che in questo regime di prudenza
hanno facilitato e pressoché assicurato il successo.
Questa è anche la migliore smentita ai facili critici che vedono nelle
Consulte soltanto una superstruttura burocratica, un impaccio per le
iniziative, senza pensare ai vantaggi che da questo controllo e da questa
selezione derivano all'iniziativa privata.
Né bisogna dimenticare che le Consulte hanno competenza anche per la Libia,
dove ormai gli ordinamenti corporativi hanno piena possibilità di
attuazione.
A queste cinque Consulte tecnico-corporative si è aggiunta recentemente la
Consulta per il Credito e l'Assicurazione, del cui ausilio l'Amministrazione
si gioverà molto, data la stretta connessione esistente tra il credito,
specialmente nelle sue forme particolari, ed i campi principali in cui
intendiamo svolgere la nostra azione per l'avvaloramento delle terre
africane.
Altri nuovi organismi del Ministero dell'Africa Italiana, saranno, fra
breve, i Corpi tecnici coloniali.
Il R.D. che li istituisce è in vigore dal 1° dicembre 1936-XV: suo concetto
informatore è la necessità, per l'accresciuta importanza,
dell'Amministrazione coloniale di avere a disposizione dei Corpi tecnici
suoi propri, organici e completi, tali da rendere sempre più perfetti i
servizi tecnici, la cui importanza è evidente nell'attuale fase di
avvaloramento delle terre africane.
Ad essi spetta tra l'altro compiere quegli studi accurati che è necessario
precedano qualsiasi forma di attività.
Il Ministero dell'Africa Italiana ha ora un corpo della polizia coloniale,
un corpo sanitario coloniale, un corpo del genio civile coloniale, un corpo
minerario coloniale, un corpo agrario coloniale, un corpo degli interpreti
coloniali, un corpo postelegrafico coloniale.
Essi sono, così come le Consulte, un nuovo valido strumento per la nostra
azione, dalla quale il popolo italiano attende giustamente di vedere il suo
Impero divenire sempre più ricco e potente