Regio Esercito
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83°
Reggimento di fanteria "Venezia"
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motto: "Vi atque virtute"
Origini e vicende organiche
Trae origini dall'83° Reggimento
Fanteriacostituito ad Alessandria il 1° novembre 1884 per dare vita alla Brigata Venezia
insieme all'84° Reggimento.
Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926
sull'ordinamento dell'esercito, riprende il nome di 83° Reggimento Fanteria "Venezia" ed a
seguito della formazione delle Brigate su tre reggimenti viene assegnato
alla
XIX Brigata di Fanteria unitamente all'84° "Venezia" e al 70°
"Ancona"; rimane articolato su due battaglioni.
Campagna d'Africa 1935-36
Dal marzo 1935 al luglio
1936, inquadrato nella Divisione di Fanteria "Gavinana" prende parte alle
operazioni in Africa Orientale, combattendo ad Adua e nello Scirè.
Con la formazione delle divisioni binarie, il 15 aprile 1939 viene inserito
nella Divisione di Fanteria "Venezia" (19a) della quale fanno
anche parte l'84°
Reggimento
Fanteria e il 19°
Reggimento
Artiglieria per d.f. La grande unità, mobilitata per la campagna di occupazione
dell'Albania, sbarca a Durazzo a fine aprile 1939 e viene dislocata ad Est
di Tirana.
Guerra 1940-43
1940 -
Il 10 giugno 1940 il
reggimento
ha in organico: comando e compagnia comando,
tre battaglioni fucilieri, compagnia mortai da 81, batteria armi di
accompagnamento da 65/17.
All'inizio del conflitto, il Reggimento
risulta schierato in Albania con la divisione di appartenenza (19a
"Venezia") agli ordini del XXVI C.d'A. Nel mese di ottobre, il Reggimento è
schiera to inizialmente sul fronte
jugoslavo, e destinato all’azione difensiva del Korçiano (zona di Korçia,
fronte Macedone) con il compito di spostarsi nella zona di Coritza, tenersi
sulla difensiva attiva, per poi passare all’offensiva in direzione Florina
Kastoria (per attirare l’attenzione e le forze greche della Macedonia). Il
1° novembre si scatenò l’offensiva greca in Macedonia occidentale con
l'obiettivo di raggiungere anzitutto la linea del Devoli, per poi
conquistare il Morova. Dietro il Devoli e il massiccio del Morova c’era la
piana di Coriza: se i greci fossero riusciti ad arrivarvi, sarebbe stato
minacciato di accerchiamento tutto lo schieramento italiano dell’Epiro.
L’attacco greco sorprese un battaglione dell’83° Venezia proprio nel momento
di inserimento in prima linea. Si produsse uno sbandamento e si aprì una
falla. Il nemico aveva guadagnato qualche chilometro appena, ma era un grave
indizio. Qualche villaggio venne ceduto e qualche
quota persa. Il 14 novembre fu iniziato un movimento di ritirata. Nella
notte del 17 il ripiegamento del presidio di Erseke, spalanca ai greci la
valle dell’Ossum, scoprendo il fianco sinistro all’intera 11a
Armata. La situazione da seria si faceva drammatica. La ritirata proseguì,
in modo più profondo il 19 novembre. La crisi del fronte macedone doveva
ripercuotersi necessariamente sul settore dell’Epiro, dove, dal Pindo al
mare, erano schierate la Julia, la Bari, la Centauro, la Ferrara, la Siena,
il Raggruppamento litorale e i bersaglieri. I battaglioni della 9a
Armata erano spesso isolati. Fu necessario istituire tre centri di
aviorifornimenti per assicurare almeno il cibo alle truppe impegnate in una
lotta senza quartiere.
1941 - Terminata la campagna di Grecia,
dal mese di luglio la Divisione "Venezia", al comando del gen. S.
Bonini e poi del gen. G.B. Oxilia, passa sotto le dipendenze del XIV C.d'A.
La Divisione pone il comando a Berane ed occupa la zona est del Montenegro
per effettuare servizio di presidio e controguerriglia.
1942 - Si unisce alla G.U. anche il
383° Fanteria. Continua l'incarico di svolgere servizio di presidio e
compiti di controguerriglia.
1943 -
Dopo la proclamazione dell'armistizio, l'8 settembre 1943, i reparti
dell'83°, in zona
lontana dal mare e fuori dalla zona di
interesse operativo tedesco ebbe alcuni giorni di calma, per cui poté
organizzarsi saldamente a difesa restringendo l'area presidiata e unitamente
agli altri reparti della Divisione "Venezia" iniziano la resistenza armata contro i tedeschi,
alleandosi poi nel mese di ottobre con i partigiani jugoslavi. Il 1°
dicembre 1943 il reggimento viene sciolto ed i superstiti, al pari di quelli
di tutta la "Venezia", concorrono con i militari della Divisione "Taurinense",
ma anche con elementi dei battaglioni in zona della Regia Guardia di
Finanza, alla costituzione della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi"
che continua in Jugoslavia la lotta fino al febbraio 1945.
Unità maggiori
L'83° Reggimento era
così composto:
1940-1943
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Comando
Compagnia
comando,
3 battaglioni fucilieri,
Compagnia
mortai da 81,
Batteria
armi di accompagnamento da 65/17 |
Campagne di guerra (1940-1943)
Data
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Divisione |
Corpo
d'A.
|
Armata
|
Gruppo
d'Armata |
Area
di operazioni |
1940-41 |
Venezia |
XXVI |
|
Sud |
Fronte
greco-albanese |
1942-43 |
Venezia |
III |
9a |
Com. Sup.
FF.AA. Albania |
Montenegro: presidio e controguerriglia* |
* Zona di Podgorica
Comandanti (1926-1943)
Col. Umberto Somma
Col. Nino Villa Santa
Col. Guglielmo Rodriguez
Col. Biagio Russo
Col. Giovanni Magli
Col. Umberto Oddo
Col. Giulio Vanden Heuvel
Col. Emilio Becuzzi
Col. Eraldo Mazzetti Lechler
Col. Ferdinando Graziani
Col. Alberto Barassi
Ten. Col. Luigi Selis
Sede
Pistoia (1919-1943)
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