Regio Esercito
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4a
Divisione di fanteria "Livorno"
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motto: "_"
Origini e vicende organiche
Trae origini dalla Brigata "Livorno" costituita il 25 marzo 1860 che ha alle
sue dipendenze organiche il 33° e il 34° Rgt. Fanteria e sciolta nel 1871.
In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'esercito, che
prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, il 1° ottobre
assume il nominativo di IV Brigata di Fanteria e inquadra, al 33° e 34° Rgt.
Fanteria, anche il 38° Rgt. Fanteria Ravenna. Successivamente la brigata e
il 28° Rgt. Artiglieria Divisionale entrano a far parte della Divisione
Militare Territoriale di Cuneo (4a). Tale grande unità nel 1934
prende il nome di Divisione di Fanteria del Monviso (4°), nominativo che si
estende anche alla brigata che diventa Brigata di fanteria del Monviso (IV).
Le variazioni organiche nell'ambito della brigata fino al 1939 riguardano
l'avvicendamento del 38° Rgt. Fanteria Ravenna con il 44° Rgt. Fanteria
Forlì e il temporaneo trasferimento, dal 1935 al 1936, del 34° Rgt. Fanteria
nell'isola di Lero, facente parte del possedimento italiano del Dodecanneso
nell'Egeo. Il 5 aprile 1939, in relazione al programma di trasformazione
organica delle unità di fanteria, la divisione e la brigata danno vita alla
Divisione di Fanteria Livorno (4a), che assume alle
dipendenze il 33° e 34° Rgt. Fanteria e il 28° Rgt. Artiglieria Divisionale.
Guerra 1940-43
1940 -
All'inizio del
conflitto la Divisione
Livorno risulta schierata
a sud-ovest di Vinadio,
nel versante meridionale della Val Stura, in zona Passo Sant'Anna, Passo Lausfer, Cima di Crosillias, ai confini della
Francia con una forza di circa 14.000 uomini.
La zona di operazioni che vide attive le unità
della Divisione nel conflitto italo-francese furono:
i valloni di S. Anna e di Bagni di Vinadio;
la displuviale alpina nel tratto di M.
Malinver (q. 2.939)-becco alto Dell'Ischiatore(q. 3.000);
il colle della Lombarda e di S. Anna;
il vallone e il passo di Collalunga (q. 2.500);
il colle della Guercia (q, 2,456);
il passo di Barbacana (q, 2,585).
Il mattino del 13 si hanno i primi scontri a
fuoco con colpi di mortaio verso il colle della Maddalena e i primi feriti
vengono portati a valle nei vari ospedali da campo posizionati nelle zone di
Bagni di Vinadio e di Vinadio. Nella notte del 15 l'attività si intensifica
nelle zone antistanti il confine, precisamente nel vallone di Collalunga e
di Bassa Merlier e nel pomeriggio dello stesso giorno il I Btg. del 34° Rgt.
Fanteria occupa q. 2.608 di cima Collalunga. Da questo momento in poi il
contatto col nemico si fa più insistente e preciso. Si verificano altri
duelli di artiglierie il 17 e 18 quando giunge notizia della capitolazione
della Francia. Cessati i combattimenti, le unità divisionali arretrano verso
posizioni più a valle per preparare un'azione offensiva il cui ordine giunge
il giorno 20. I giorni 21, 22 e 23 le artiglierie martellano gli obbiettivi
prefissati per aprire la strada ai reparti di fanteria, l'avversario
risponde al nostro fuoco con tiri precisi ed efficaci senza però recare
troppo danno. Il giorno 23 giugno viene dato l'ordine di iniziare l'avanzata
che viene ulteriormente rallentata dalle avversità del tempo, le colonne
sfilano rispettivamente da Cima Crosillias e dal colle di Collalunga
procedendo lungo le direttrici di attacco che purtroppo sono impervie ed
ostacolano le nostre truppe e le difficoltà sono evidenti fin da subito.
Procedendo verso il nemico, il 33° Rgt. Fanteria incontra un violento ed
agguerrito fuoco di artiglierie e di armi automatiche e viene arrestata
contro le pendici del monte Palastre ma dopo alcune ore di aspri
combattimenti
a Gogne Durand
riesce a portarsi a fondo valle nei pressi di St. Honorat che
raggiunge in serata.
Nel pomeriggio del 23 anche il 34° Rgt. Fanteria raggiunge il fondo della
Val Tinea disponendosi sulla difensiva ma solo dopo qualche ora di tregua
giunge la reazione nemica con tiri di mortaio e di mitragliatrici pesanti
appostate nei pressi Tolondet. Nello stesso giorno il 2° Btg. del 33° Rgt.
Fanteria risale la valle per occupare Isola, in serata gli scontri procedono
con più calma causando qualche ferito al 2° Btg. del 34° Rgt. Fanteria.
L'artiglieria in quel frangente purtroppo non poté aiutare molto i nostri
soldati causa il maltempo i tiri risultavano poco precisi e non molto
efficaci. Il giorno 24 riprendono gli scontri in tutti i settori; le nostre
truppe ricevono i rifornimenti e si riprende la pressione sull'avversario
che viene sottoposta a duri martellamenti di artiglierie italiane. Nel
frattempo i reparti avanzano ed occupano gli obbiettivi assegnati
rafforzandosi contro eventuali contrattacchi da parte di carri armati
leggeri francesi. Il giorno 25 giunge l'ordine di cessare i combattimenti a
causa della notizia dell'armistizio fra Italia e Francia; in quella stessa
mattinata la bandiera Italiana sventola su tutta la Val Tinea e la Divisione
Livorno viene lasciata a presidio nelle zone di occupazione. Inizia così una
fase di lavori per ampliare mulattiere strade e rendere più comodo l'accesso
alla valle.
1941 - Non si
conoscono dati operativi.
1942 - Nel mese di giugno viene previsto l'impiego della Divisione
Livorno nell'operazione per l'attacco all'isola di Malta (operazione C3).
Per mutate esigenze operative viene destinata
in Tunisia, ma durante
il trasferimento verso quest'ultima area viene dirottata per la Sicilia, a
causa dello sviluppo non favorevole delle operazioni in Africa. Lo
schieramento iniziale in Sicilia è tra Caltanissetta, San Cataldo, Aragona,
Raffadali, Serra di Falco, a disposizione della 6a Armata con il
compito di grande unità di manovra.
1943 -
Il giorno dello sbarco alleato nell'isola, il
10 luglio, è dislocata tra Caltanissetta e Butera. Alcune unità della
divisione, il 10 luglio, partite dalle posizioni di Monte San Nicola e Monte
del Falcone contrattaccano il nemico che aveva costituita una testa di sbarco ad
ovest di Gela. L'11, nonostante gli intensi bombardamenti aerei e navali
nemici e la forte reazione delle forze nemiche sbarcate, unità della
divisione raggiungono la periferia di Gela e si schierano a qualche
centinaio di metri dal mare. Ma altre forze nemiche provenienti da Licata
attaccano il fianco destro della divisione, ne arrestano l'impeto e la
obbligano a fronteggiare da sola la minaccia su un ampio fronte sud e ovest.
L'aspra lotta sottopone a gravi perdite le unità della divisione che nel
pomeriggio ripiegano sulle basi di partenza. Il nemico il 12 punta con unità
corazzate verso Agrigento-Canicattì, tentando di aggirare per Ravanusa e
Riesi la destra della divisione, ma questa riesce a sfuggire alla manovra
ripiegando su Piazza Armerina-San Michele di Gazzaria. Il 15 attaccata da
forze motocorazzate preponderanti ripiega fra Valguarnera e Raddusa. Il 18
Raddusa viene occupata dopo tenace lotta e la divisione si attesta lungo il
torrente Simeto, da Ponte Primosole alla foce. Il 22 robuste unità
britanniche attaccano fra Leonforte e la foce del Simeto, ma la Divisione
Livorno riesce ancora ad arrestarne lo slancio.
Successivamente avvenimenti
sfavorevoli, che si verificano in altri settori del fronte, costringono le
unità della divisione a ripiegare. Duri combattimenti vengono sostenuti per
una profondità di circa 100 km nel corso del ripiegamento attraverso Portella Grado, Agira, Regalbuto e Cesare, mentre le unità si
assottigliavano per le gravi perdite subite. Il 30 luglio i resti della
divisione vengono inviati nella zona di Castroreale per essere riordinati,
ma stante l'impossibilità dei rifornimenti di qualsiasi genere, viene tenuta
in seconda schiera e nei primi di agosto spostata a Messina. Dall'i! al 14
agosto ostacolati da intensi bombardamenti aerei e navali i resti della
divisione traghettano lo stretto di Messina raggiungendo la costa calabra.
Ai primi di settembre la grande unità, ridotta a circa 4.200 uomini dagli
iniziali 13.000, viene trasferita in Piemonte per essere ricostituita.
Cessa ogni operazione il 9 settembre come
conseguenza dei fatti che determinarono l'armistizio
mentre tutto il personale è in licenza.
Unità maggiori
La 4a Divisione di Fanteria era
così composta:
1940-1943
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33° Rgt. fanteria "Livorno"
34° Rgt. fanteria "Livorno"
28° Rgt. artiglieria
"Monviso"
XCV Btg. CC. NN.
4° Gr. motorizzato tricicli
4° Btg. mortai da 81
4° Btg. cannoni controcarro (semoventi)
4° Btg. Genio
20a Cp. Genio
artieri
4a Cp. mista telegrafisti/marconisti
7a Cp.
chimica
4a Cp
addestramento e radio
15a Cp.
fotoelettricisti
11° Btg. Genio guastatori
12a Sez. Sanità
13a Unità
chirurgica
68a Sez. Sanità
20° Ospedale da campo
22° Ospedale da campo
63° Ospedale da campo
122° Ospedale da campo
8a Sez. Sussistenza
4a Autosezione
56a Sez. panettieri
10a Sez. CC.RR.
11a Sez. CC.RR. |
Campagne di guerra (1940-1943)
Data
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Gr.
d'Armata
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Armata
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C.d'A. |
Area
di operazioni |
1940 |
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|
II |
Fronte alpino occidentale, Francia |
1941-43 |
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6a |
XII |
Territorio metropolitano |
Comandanti (1939-1943)
Gen. D. Antero Canale
Gen. D. Benvenuto Gioda
Gen. D. Domenico
Chirieleison
Sede
Cuneo
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