Regio Esercito
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23a
Divisione di fanteria "Ferrara"
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motto: "_"
Origini e vicende organiche
Trae origini dalla Brigata "Ferrara" costituita il 1° gennaio 1860
che
ha alle sue dipendenze organiche
il
47° e
il 48° Rgt. Fanteria.
In esecuzione della legge 11 marzo 1926
sull'ordinamento dell'esercito, che prevede la costituzione delle brigate su
tre reggimenti, il Comando Brigata e il 47° Rgt. Fanteria vengono sciolti e
il 48° Rgt. Fanteria viene assegnato alla XXIII Brigata di Fanteria. Nel
1938, con l'assunzione alle dipendenze anche del ricostituito 48° Rgt.
Fanteria Ferrara e con il trasferimento ad altro Ente del 9° e 10°
Rgt. Fanteria Regina, la XXIII Brigata di Fanteria, ora denominata
Brigata di Fanteria delle Murge (XXIII), perde la fisionomia di erede delle
tradizioni della Brigata Regina e da tale data diventa custode di quelle
della Brigata Ferrara. La Brigata delle Murge e il 14° Rgt.
Artiglieria divisionale Murge, già inquadrati nella Divisione Militare delle
Murge (23a), in data 28 marzo 1939 vengono mobilitati e danno vita alla
Divisione di Fanteria Murge (23a). Due mesi dopo, il 24 maggio dello stesso
anno, la Divisione Murge cambia il proprio nominativo in quello di Divisione
di Fanteria Ferrara (23a) conservando lo stesso organico: 47° e 48°
Rgt. Fanteria
e 14° Rgt. Artiglieria che assume ora il nome di Ferrara.
Occupazione dell'Albania
1939 - Come Divisione Murge
partecipa alle operazioni di sbarco e alla occupazione del territorio
albanese. Il 7 aprile con alcuni reparti assegnati al primo scaglione
operativo sbarca a Durazzo, mentre le restanti unità della divisione,
assegnate al terzo scaglione, il 9 successivo sbarcano a Valona e occupano
Fieri, Tepeleni e la zona petrolifera di Devoli.
Il 25 aprile la Divisione fissa il Comando ad Argirocastro e presidi a Berat, Devoli, Tepeleni, Klisura e Premeti
con funzione di sbarramento di
eventuali provenienze da sud.
Il 24
maggio 1939 cambia la propria denominazione in Divisione di fanteria Ferrara.
Guerra 1940-45
1940 -
Il 28 ottobre la Divisione Ferrara, all'inizio delle operazioni contro la
Grecia, è dislocata nell'alta Valle Vojussa su un settore di schieramento
compreso tra Monte Kekeica, Monte Mesine, Mali Kraes, Stugara, con il compito di
agire offensivamente in Epiro sulla direttrice Argirocastro-Kalibaki-Janina,
attaccando le difese greche della alta Val Suhes e in Val Dhrino. Il 30
ottobre reparti avanzati della divisione entrano in territorio greco,
oltrepassano il torrente Kormos, occupano Gheraplatanos e Dollana e si
attestano sulla linea del torrente Fitoki. Sempre lo stesso giorno la
divisione è in condizione di controllare il bivio di Kalibaki e la rotabile
Ponte Perati-Kalibaki, iniziando la sanguinosa lotta per superare il campo
trincerato di Kalibaki. La resistenza nemica in un primo momento debole
diventa poi sempre più consistente e tenace mentre le poche strade e
mulattiere esistenti nella zona, a causa delle piogge continue, diventano
impraticabili a casusa dell'acqua e del fango. Malgrado l'avversità dei
fattori atmosferici e le molte difficoltà rappresentate da forti posizioni
naturali, potentemente organizzate e tenacemente difese, le unità della
divisione il 1°, 2 e 3 novembre attaccano la dorsale
Mesovunì-Kalivia-Burtopa, per aggirare da nord-est la stretta di Kalibaki e
penetrare profondamente in territorio greco. Il nemico cede e si ritira
dietro il fiume Kalamas abbandonando le posizioni di Moni
Sonjum-Ripitisti-Goritsa. I risultati ottenuti sono limitati, ma l'azione
viene ripetuta il 5 e le località di Krisoraki e Sant'Atanasio cadono nelle
mani della divisione mentre viene costituita una robusta testa di ponte
sulla sinistra del Kalamas. Il 6 novembre viene investito il trincerone di
Kalibaki e raggiunte le posizioni subito a nord (500 m) del bivio omonimo e
a sud di questo a Paliokastro. Sulle posizioni raggiunte si sviluppa lo
stesso giorno 6 e il giorno 7 un violento contrattacco nemico che si
manifesta con bombardamenti aerei, concentramenti di artiglierie e mortai e
con violente azioni di contrattacco. Da questo momento la divisione è
costretta ad assumere un atteggiamento difensivo e si organizza nel settore
Mesovunì-rotabile Kalibaki Janina. Il 10 il nemico attacca ancora fino a
raggiungere Mesovunì e Kalivia, mentre le posizioni di Doliana e Mavrovunì
resistono. Il 14 i greci portano un altro attacco nella zona Ripitisti-Moni
Sosium, che vengono sottoposte prima ad intenso bombardamento e in un
secondo momento quasi completamente accerchiate. Il 16 novembre, poiché la
situazione è insostenibile, la divisione inizia il ripiegamento verso la
Valle del Fitoki e a ovest di Cani Delvinaki.
Il 18 le unità della divisione si organizzano in difensiva nel settore
Basilikon-Vesane-Akini a occidente del torrente Kormos. Il nemico non da
tregua, il 20 investe le nuove posizioni e riesce ad eliminare l'ala
sinistra dello schieramento e a far massa contro Vesane. La lotta dura ben
tre giorni, le posizioni vengono perdute e riprese più volte fino a che solo
l'abitato di Vesane rimane in possesso italiano. Solo a quel punto la
divisione riceve l'ordine di sottrarsi alla stretta e di arretrare sulle
posizioni di Pontikates-Kaltiri-Monastero di San Jodino. Il 26 si rende
necessario un ulteriore arretramento sulle posizioni di Radati-Gaidohori e
lungo i roccioni di Makricampos a nord della valle del Dhrino. Il 27 altro
violento attacco greco sferrato nella zona di Radati viene contrastato con
una strenua resistenza delle unità malgrado le forti perdite subite.
Il 3 dicembre le posizioni di Radati vengono consegnate alla Divisione
Modena, mentre la Ferrara si raccoglie verso Argirocastro dove, però, è
costretta a rischierarsi per proteggere la ritirata della Modena costretta
ad abbandonare le posizioni. Il 6 e 7 dicembre investita direttamente si
schiera a difesa di Tepeleni, lungo la linea Monte Marizai sud-est della
confluenza Dhrino Vojussa-Monte Colico-Monte Bus Devrit a sbarramento della
Valle Vojussa e Val Dhrino. Dal 14 al 16 dicembre aspri e accaniti
combattimenti vengono portati dal nemico per il possesso del Bus Devrit che
alla fine costringe le unità della divisione ad abbandonare le posizioni e a
ripiegare verso Ponte Bencia. Solo a prezzo di gravi perdite alcune
posizioni del Bus Devrit e di Mali Ormova vengono riconquistate.
1941 - Nel mese di gennaio si verificano violenti combattimenti su
tutto il tormentato settore divisionale con continui attacchi e
contrattacchi per il possesso delle posizioni che passano da una parte
all'altra senza far registrare avvenimenti di particolare importanza.
Il 10 gennaio la perdita della stretta di Klisura, da parte di altre unità,
porta una seria minaccia a tutti i reparti che difendono il fronte di
Tepeleni e consente al nemico il 21 gennaio di intensificare gli attacchi
contro le posizioni del Bus Devrit, e il 24 e 25 gennaio contro il Colico e
Mali Ormova permettendo loro di impadronirsi di tutte le posizioni dominanti
la Valle Dhrino e il lato sud della Valle Vojussa dal Bus Devrit al Colico.
Il 27 gennaio, nel corso dell'offensiva portata dalla Divisione Legnano
contro la stretta del Klisura, le unità della Ferrara impegnano il nemico
sul Colico e su Ormovo. In febbraio i greci portano gli ultimi attacchi
contro le posizioni che difendono la Valle Vojussa ma non riesce più a
progredire e la battaglia per la difesa di Tepeleni, dopo l'ultimo attacco
in forze portato dalle posizioni del Colico, può ritenersi vinta. Altro
tentativo di attacco greco si cerifica il 7 marzo contro le posizioni di
Lekeli, ma viene nettamente respinto. Dopo questa fase di stallo che
permette la riorganizzazione dei reparti italiani, il 16 aprile le
unità della divisione partecipano all'offensiva finale attaccando il nemico
sulle tormentate posizioni di Bus Devrit e del Colico. Il 21, dopo aver
superato la tenace resistenza opposta dai greci, la Divisione si
impadronisce delle posizioni della Val Dhrino e, spostandosi velocemente
lungo la rotabile, raggiunge la linea Argirocastro-Libohovo.
Alla fine del conflitto italo-greco,
la divisione rimane nella zona di Argirocastro fino al mese di agosto, per
poi essere trasferita nella zona di Valona, Tirana, Elbasan.
1942 -
Nei primi giorni di gennaio la Divisione viene trasferita nella zona di Durazzo
per essere impiegata con compiti di difesa costiera. Assume il
controllo della zona da Durazzo al fiume Semeni. Nella prima quindicina di
aprile si trasferisce nel Montenegro e organizza presidi nelle zone di
Niksic, Danilovgrad, Podgorica, Savnik, con sede
del comando a Niksic e poi a Cettigne.
1943 - La Divisione continua a svolgere compiti di difesa del
territorio montenegrino da attività terroristica e da scorrerie partigiane.
Dal 14 maggio al 16 giugno partecipa, unitamente a truppe tedesche, a vere e
proprie azioni di guerra portate nella zona da forti formazioni partigiane
che operano nel Montenegro provenienti dalla Bosnia-Erzegovina. Sanguinosi
scontri si registrano il 16 maggio nelle zone di Serenic e Val Zupa.
Si scioglie il 25 settembre a seguito dei fatti che determinarono
l'armistizio.
Unità maggiori
La 22a Divisione di Fanteria era
così composta:
1940
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47° Rgt. fanteria "Ferrara"
48° Rgt. fanteria "Ferrara"
82a Legione CC.NN.
14° Rgt. artiglieria "Murge"
23° Btg mortai da 81
23a Cp. cannoni controcarro da 47/32
58a Cp. Genio
23a Cp. mista telegrafisti/marconisti
127a Sez. Sanità
9a Sez. Sussistenza
3a Sez. panettieri |
1943
|
47° Rgt. fanteria "Ferrara"
48° Rgt. fanteria "Ferrara"
14° Rgt. artiglieria "Murge"
LXXXII Btg. CC.NN.
XXIII Btg. mortai da 81
23a Cp. cannoni controcarro da 47/32
L Cp. carri
58a Cp. Genio
23a Cp. mista telegrafisti/marconisti
61 a
Sez. fotoelettricisti |
Campagne di guerra (1940-1943)
Data
|
Gr.
d'Armata
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Armata
|
C.d'A. |
Area
di operazioni |
1940-42 |
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Albania |
1943 |
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Montenegro e Bosnia-Erzegovina |
Comandanti (1939-1943)
Gen. D. Licurgo Zannini
(1939-40)
Gen. D. Francesco Zani
Gen. D. Antonio Ceyrana
Mayneri
Gen. D. Antonio
Franceschini
Gen. B. Giovanni Stirati (int.)
Sede
Bari
CO: Gen. Antonio Franceschini (when he assumed the
command of XIV Army Corps, as a consequence of the capture of Gen. Roncaglia,
he was substituted by Gen. Giovanni Stirati, Infantry Commander of
Ferrara Div.)
CoS: Lt. Col. Massimiliano Picciocchi
Command at Cetinje
Garrisoned Territory: sector among Podgorica - Cetinje - Cevo - Budva -
Antivari
Forces:
- 47th Inf. Rgt.
- 48th Inf. Rgt.
- 14th Arty Rgt.
- XXIII Mortar Btl (81mm); 23rd AT Gun Cp.; one "L" Tank Cp.; 23rd mixed
transmission Cp.; 58th Eng. Cp. (Artieri); 61st Photoelctric Section; LXXX
former CC.NN Btl.; minor units and services
Statistical evaluation:
Incomplete Division.
Effective force:
- Officers: 99%
- NCOs and Troop: 104%
Equipment and Transport means:
- Animals: 60%
- Trucks: 80%
- Special trucks: 50%
Weaponry: complete less a 20mm AA Btr.
The OoB comes from various sources: Relations of the
CO and CoS and from USSME. The Statistical evaluation refers to the existing
situation at Aug. 31st, 1943.
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