Regio Esercito
Addestramento della fanteria
Istruzione formale (individuale e di reparto) (1)
(Edizione 1939)
(I numeri dei paragrafi sono quelli del testo
originale)
PREMESSA
I. - Il comandante di
reparto - istruttore - deve essere di esempio
nell'osservanza della prescritta uniforme, nel contegno
riservato e marziale, nella parola energica e
persuasiva. Il comando, da fermi, è sempre dato in
posizione di attenti.
II. - I comandi, le posizioni ed i movimenti che
riguardano l'istruzione formale della fanteria, sono
quelli descritti nella presente istruzione. È fatto
divieto di apportarvi qualsiasi variante od aggiunta. È
soltanto consentito di premettere al comando
l'indicazione del reparto o frazione di reparto che deve
eseguirlo, quando ciò sia ritenuto utile per richiamare
preventivamente l'attenzione.
III. - Qualsiasi comando deve essere pronunciato in tono
chiaro, tenendo ben presente che solo ad energico
comando corrisponde esecuzione energica. Da fermo, ogni
comando (esclusi quello di attenti e di adunata), deve
esser dato dopo aver fatto assumere la posizione di
attenti.
I comandi per i quali si esige non soltanto
simultaneità, ma anche precisione di esecuzione, sono
divisi in due tempi: il primo (stampato in corsivo: di
avvertimento) deve essere pronunciato intero, e con
tonalità normale; il secondo (stampato in MAIUSCOLETTO:
di esecuzione) deve essere pronunciato più forte, e con
tonalità di voce più alta. Tra il comando di
avvertimento e quello di esecuzione deve interporsi una
breve pausa.
Per annullare un comando pronunciato in parte, si
comanda: al tempo.
IV. - Per la esatta comprensione della terminologia
usata nella presente istruzione, si tenga presente che:
la riga è costituita da
due o più uomini posti l'imo accanto all'altro ;
la fila è costituita da due o più uomini posti l'uno
dietro l'altro;
intervallo: è lo spazio tra uomini o tra reparti,
misurato nel senso della fronte, tra i due lati interni;
distanza: è lo spazio tra uomini o tra reparti, misurato
nel senso della profondità, tra tergo e fronte o tra
coda e testa;
nelle misure indicate a passi, ogni passo equivale a cm.
75; nella marcia indietro, equivale a cm. 50.
PARTE PRIMA
ISTRUZIONE FORMALE INDIVIDUALE.
CAPO I.
NORME E PRESCRIZIONI DI MASSIMI.
1. - L'istruzione formale
individuale deve essere animata dallo stesso dinamismo
che da vita agli esercizi di ginnastica militare.
È necessario quindi che il suo svolgimento proceda di
pari passo, e, per quanto possibile, fuso con quello
degli esercizi ginnici e sportivi, di cui tratta
l'apposita istruzione, bandendo tutto ciò che tende ad
irrigidire l'individuo ed a comprimere la naturale
spigliatezza propria della nostra indole.
2. - Per ragioni morali, oltre che di addestramento,
l'istruzione individuale con le armi deve essere
iniziata quasi contemporaneamente a quella senz'armi e
ambedue debbono completarsi e perfezionarsi a vicenda,
in modo da dare al più presto alla recluta marzialità
individuale.
3. - L'istruzione formale individuale viene iniziata,
sviluppata e completata nella squadra. Ogni squadra deve
quindi avere un comandante ed un vice comandante i quali
possono vicendevolmente sostituirsi, ma non debbono mai
essere cambiati, tranne casi di assoluta necessità.
4. - Le suddette istruzioni riescono tanto più efficaci
quanto maggiore è l'interessamento che l'istruttore sa
suscitare nei suoi soldati. Al raggiungimento di tale
scopo giovano i fattori morali ed il metodo istruttivo.
5. - I fattori morali consistono nel suscitare e
stimolare l'amor proprio e lo spirito di emulazione,
integrati da gare nell'interno della squadra, del
plotone, della compagnia, ecc.
6. - Un buon metodo istruttivo deve tenere presente:
che, al criterio di insegnare un esercizio alla volta
sino al raggiungimento della perfetta esecuzione, è da
preferirsi quello di ottenere tale perfezione
gradualmente per tutta una serie di esercizi, in modo da
rendere più variata ed interessante l'istruzione e
mantenere così desta l'attenzione della recluta;
che, l'alternare gli esercizi con pause di riposo o di
giuochi ginnici, serve ad evitare la stanchezza
eccessiva; ma che viceversa l'abuso di tali pause può
portare ad un risultato opposto a quello desiderato,
provocando fiacchezza di esecuzione;
che l'allenamento alle lunghe marce si ottiene solamente
con un sano concetto di progressività.
I soldati nuovi giunti alle armi escano dalle caserme
sin dai primi giorni. Progressivamente si aumenti: la
lunghezza del percorso, il peso dei materiali
spalleggiati, le difficoltà del terreno sul quale si
marcia o si manovra.
7. - Un buon metodo istruttivo deve anche tenere
presente che il soldato ritiene facilmente ciò che vede
e sopratutto ciò che è chiamato a fare.
Conseguentemente un buon istruttore deve:
abituare i suoi soldati ad apprendere per imitazione
facendo vedere loro le posizioni ed i movimenti al
completo, ed aggiungendo, quando è necessario,
brevissime spiegazioni espresse con parole semplici, e
più adatte cioè ad essere comprese ed a restare impresse
nella mente dei soldati;
scomporre in vari tempi, quando ciò è possibile,
l'esercizio ed insegnare questi tempi progressivamente;
fare eseguire l'esercizio al completo, singolarmente,
da ogni soldato, controllando, correggendo e dedicando
maggiore attenzione a quelli che si dimostrano meno
capaci nello apprendere;
fare poscia eseguire l'esercizio simultaneamente da
tutta la squadra, valendosi dei comandi stabiliti dalla
presente istruzione formale.
Ottenere, e pretendere, uniforme perfetta, vivacità,
energia, scioltezza, marzialità e, negli esercizi di
reparto, anche identità e simultaneità di movimenti.
8. - Deve, infine, l'istruttore rammentare che quanto
più curata e perfezionata sarà l'istruzione formale
individuale, tanto più rapida e perfetta sarà
l'istruzione formale di reparto (ordine chiuso).
9. I reparti in ordine chiuso debbono allinearsi a
destra, senza bisogno di alcun ordine specifico.
Per allinearli a sinistra occorre l'indicazione da parte
dei rispettivi comandanti.
Le file dei reparti debbono risultare coperte sugli
uomini di testa.
CAPO II.
POSIZIONI E MOVIMENTI SENZ'ARMI.
10. - Posizione di attenti.
- Al comando: N at... TENTI,
all'avvertimento : si alza energicamente il capo;
all'ordine esecutivo, si assume con azione di scatto la
seguente posizione: calcagna unite e sulla stessa linea;
punte dei piedi egualmente aperte e distanti tra loro
quanto è lungo il piede; gambe tese, busto eretto,
spalle alla stessa altezza, braccia distese ed aderenti
al corpo, mani naturalmente aperte con le palme in
dentro, dita unite col pollice lungo la costura laterale
dei pantaloni, testa alta e diritta, sguardo diretto
avanti e, tutte le volte che è possibile, fisso agli
occhi di chi comanda.
Si deve esigere assoluta immobilità e silenzio; ne
consegue che tale posizione dev'essere richiesta solo
per il tempo strettamente indispensabile.
11. - Posizione di riposo. - Per dispensare dalla
posizione di attenti si da il comando:
ri...poso,
Si porta di scatto un poco avanti ed in fuori il piede
sinistro, battendolo energicamente al suolo; le mani
dietro le reni, l'una nell'altra.
Eseguito tale movimento si può muovere l'uno o l'altro
piede (senza però perdere l'allineamento). Durante
riviste, parate, cerimonie, si mantiene assoluto
silenzio.
12. - Saluto.
I. - Individuale senz'arme: a) da fermo, a capo
coperto:
Il saluto si compie di scatto quando il superiore giunge
a tre passi di distanza, assumendo la posizione
d'attenti e portando energicamente la mano destra alla
visiera (o tesa) del copricapo, con le estremità delle
dita al disopra dell'occhio destro; la mano sulla stessa
linea dell'avambraccio, con la palma volta in basso, le
dita unite e tese, l'indice a contatto dell'orlo della
visiera o della tesa; braccio orizzontale, avambraccio
naturalmente inclinato.
b) da fermo, a capo scoperto:
Si esegue con le stesse modalità descritte nella
precedente lettera a), ma anziché portare la mano destra
alla visiera od alla tesa del copricapo, si compie il
saluto romano, portando vivacemente il braccio destro
teso in avanti, il gomito all'altezza dell'occhio
destro; la mano distesa, palma in basso.
c) nella
presentazione ad un superiore:
Chi si presenta ad un superiore, giunto a tre passi da
lui, si arresta nella posizione di attenti, saluta e
ritorna nella posizione di attenti. Licenziato dal
superiore, fa un passo indietro, saluta, riprende la
posizione d'attenti, compie quindi il dietrofront e si
allontana.
d) in marcia:
Il militare isolato, marciando, volge la testa con
vivacità dalla parte del superiore, a tre passi di
distanza da questi, e saluta come da fermo a capo
coperto o scoperto; tenendo il braccio e la mano
sinistra come nella posizione di attenti. Oltrepassato
il superiore di un passo, abbassa il braccio destro e
rimette la testa di fronte.
Il soldato inquadrato nella squadra od unità maggiore
saluta al comando:
attenti a - DESTR (o SINISTR), dato dall'istruttore.
Al comando di avvertimento tutti alzano energicamente e
contemporaneamente il capo; a quello esecutivo, tutti
rivolgono energicamente e simultaneamente il volto nella
direzione indicata, battendo nello stesso momento il
piede destro a terra. Le braccia assecondano il
movimento del corpo.
Il comando di esecuzione deve essere dato quando i
soldati posano il piede sinistro a terra.
13. - Adunata. - Al comando:
adunata
raggiungere di corsa veloce ed in silenzio l'istruttore.
Se questi è fermo, disporsi a lui di fronte su di una
sola riga o nel modo da lui indicato. Se l'istruttore
marcia, seguirlo con la stessa andatura e la stessa
cadenza, disponendosi nella formazione da lui indicata.
14. - Rompere le righe. - Sia da fermo che in marcia (al
passo o di corsa), al comando:
rompete le righe - MARC',
salutare nel modo indicato al precedente n. 12 a) e b)
lasciare il posto senza schiamazzo, rimanendo nei limiti
di spazio indicati dall'istruttore.
15. - Allineamento. - Ogni soldato deve acquistare
l'abitudine ad allinearsi nella propria riga sui
compagni di destra, ed a coprirsi, nella propria fila,
sull'uomo che ha davanti, senza bisogno di ricevere né
comandi né indicazioni.
Il comandante di reparto facilita, quando occorre,
l'allineamento, dando, alle truppe sull'attenti, il
comando: destr (o sinistr) - RIGA.
Il primo uomo di destra o di sinistra di ciascuna riga
resta immobile; tutti gli altri voltano con vivacità la
testa dalla parte indicata, e facendo attenzione ai
cenni dell'istruttore, rettificano l'allineamento.
Al comando:
FISSI,
tutti rimettono vivacemente la testa di fronte, lo
sguardo diretto in avanti.
16. - Avanzare o retrocedere di alcuni passi. - Per far
eseguire tale movimento si comanda:
un passo (due.... quattro passi) avanti (o indietro) -
MARC'.
I passi in avanti si compiono con misura e cadenza
normale: i passi indietro con misura e cadenza alquanto
inferiore (lung. m. 0,50 - cadenza 75 per minuto).
17. - Marcia al passo. - La marcia al passo s'inizia al
comando:
avanti - MARC',
e sempre col piede sinistro battuto al suolo con
moderata vivacità; viene proseguita con passo deciso e
spigliato, con le braccia che assecondano vivacemente
il movimento del corpo; busto eretto, testa alta. Nei
primi giorni di istruzione, per conferire ai soldati
l'abitudine a marciare con spigliatezza, è opportuno
qualche esercizio di « marcia libera » mediante la quale
ogni soldato marcia per proprio conto entro uno spazio
indicato dall'istruttore.
La lunghezza del passo normale è di m. 0,75, per i
bersaglieri m. 0,86.
La cadenza normale è di 120 passi al minuto, per i
bersaglieri, 140.
Allo scopo di fare apprendere ai soldati più facilmente
l'esatta cadenza, di tratto in tratto si fanno suonare
i tamburini o la fanfara o la banda.
Nei primi esercizi l'istruttore può anche dare la
cadenza contando ad alta voce «uno-due» ed esigendo che
i soldati poggino all'uno il piede sinistro a terra, ed
al due il piede destro. Nella squadra riunita si può anche controllare la
cadenza col comando: passo,
dato quando il piede destro sta per posarsi a terra: a
tale comando i soldati battono il piede sinistro a
terra, e se tale battuta non è simultanea, si ripete il
comando sino ad ottenere l'insieme.
18. - Marcia di corsa.
a) Corsa cadenzata. - Da fermo, al comando:
di corsa-MARC',
s'inizia il movimento col piede sinistro, e lo si esegue
con lo stile prescritto dall'«Istruzione per la
ginnastica militare». In marcia di passo, la corsa
s'inizia al comando:
di-CORSA.
La lunghezza normale del passo di corsa cadenzata è di
m. 0,90 a cadenza normale di 170 passi al minuto. Per i
bersaglieri è rispettivamente di m. 1 e di 180 passi al
minuto.
b) Corsa veloce. - Da fermo, al comando:
corsa veloce - MARC',
si inizia il movimento con il piede sinistro e lo si
esegue con lo stile prescritto dalla «Istruzione per la
ginnastica militare» in modo da raggiungere nel più
breve tempo possibile la linea indicata come termine
della corsa.
In marcia s'inizia al comando:
corsa veloce.
19. - Fermare la marcia. - Di passo o di corsa
cadenzata, al comando:
squadra-ALT,
completare il passo col piede che .in quel momento è
sollevato da terra e riunire ad esso l'altro piede
battendolo al suolo con moderata vivacità;
contemporaneamente disporre le braccia in posizione di
attenti, con movimento vivace.
Perché questo movimento venga eseguito con facilità,
conviene dare il comando di esecuzione mentre il piede
destro sta per poggiare in terra.
Per fermare la corsa veloce si da il comando:
ALT,
e l'arresto avviene senza simultaneità.
20. - Cambiare andatura. Dal passo alla corsa: di -
CORSA.
Dalla corsa al passo:
di - PASSO. Dal passo o dalla corsa cadenzala alla corsa
veloce:
corsa veloce.
21. - Segnare il passo. - Per sospendere momentaneamente
la marcia senza perdere la cadenza, si comanda:
segnate il - PASSO.
A tale comando i soldati sospendono la marcia e
soffermandosi sul posto, sollevano alternativamente le
ginocchia sino a portare la punta del piede a circa 20
cm. da terra, mantenendo la stessa cadenza che avevano
in marcia. Per riprendere la marcia si da il comando
prescritto al n. 17 con l'avvertenza di dare quello di
esecuzione allorché il piede destro poggia a terra. Per
fermare il movimento si da lo stesso comando prescritto
al n. 19.
22. - Cambiare il passo. - Al comando: cambiate,
tanto al passo che nella marcia di corsa, si poggia a
terra il piede che trovasi in movimento; si porta subito
l'altro piede a contatto e si riprende la marcia col
primo piede: tutto ciò nel tempo di un passo solo.
23. - Modo di regolare gli esercizi per la corsa e la
corsa veloce. - Si debbono esercitare i fanti a
percorrere in buone condizioni lunghi percorsi,
alternando la corsa ed il passo e ad eseguire brevi
tratti di corsa veloce. La necessaria progressività in
questa istruzione si ottiene aumentando a mano a mano la
lunghezza del percorso, il peso dell'equipaggiamento, le
difficoltà del terreno di esercitazione (dapprima piano,
poscia vario, rotto ed accidentato e con ostacoli).
24. - Movimento di dietro fronte. - Al comando: dietro-FRONT;
a) da fermo: si compie con vivacità un mezzo giro a
sinistra girando sulla punta del piede destro e sul
calcagno sinistro, indi si accosta il piede destro al
sinistro ritornando nella posizione di attenti;
b) in marcia (di passo o di corsa): si compie con
vivacità il mezzo giro a sinistra, in punta di piedi,
non appena il piede destro viene a trovarsi davanti al
sinistro, e si continua la marcia in direzione opposta.
Per rendere più agevole tale movimento conviene dare il
comando di esecuzione mentre il piede destro sta per
poggiare a terra.
25. - Movimento di fianco e di fronte. - Al comando:
fianco destr (o sinistr) - DESTR (o SINISTR):
a) da fermo: si compie con vivacità un quarto di giro a
destra (o a sinistra), sul calcagno destro (o sinistro)
e sulla punta del piede sinistro (o destro); si accosta
quindi all'altro il piede rimasto indietro, ritornando
nella posizione di attenti;
b) in marcia (di passo o di corsa): si compie con
vivacità un quarto di giro a destra (o a sinistra) sulla
punta del piede che si trova avanti allorché viene udito
il comando di esecuzione, e si prosegue la marcia nella
nuova direzione.
Per ritornare di fronte dalla posizione di fianco:
Front a destr (o sinistr) - FRONT.
Il movimento, da fermo come in marcia, si esegue nello
stesso modo indicato per quello di fianco.
CAPO III.
POSIZIONI E MOVIMENTI CON LE ARMI.
26. - I movimenti col, fucile o col moschetto, debbono
essere eseguiti con vivacità ed energia; il corpo deve
rimanere nella giusta posizione e non seguire i
movimenti delle braccia.
27. . I comandi per i movimenti e le posizioni con
l'arma, allorché i reparti sono armati promiscuamente di
fucili e moschetti, vanno riferiti al fucile, tenendo
presente che per gli armati di moschetto deve intendersi
fianc'arm quando per il fucile è detto pied'arm.
28. - La simultaneità e là precisione sono le
caratteristiche essenziali dei movimenti e delle
posizioni con le armi. Esse debbono maggiormente
spiccare nei seguenti:
inastare o levare la baionetta, da fermi; da pied'arm (o
fianc'arm) a presentai'arm e viceversa; da pied'arm (o
fianc'arm) a spall'arm e viceversa. Negli inizi
dell'istruzione i movimenti più complessi debbono essere
scomposti in tempi in modo che i soldati possano
apprenderli con facilità, per eseguirli poi con
simultaneità e precisione.
Per i movimenti da bilanc'arm - bracc'arm - tracoll'arm,
a spall'arm (e viceversa) anziché simultaneità e
precisione si richiede essenzialmente la celerità.
29. - I movimenti di fianco e di fronte descritti al n.
25, senz'armi, si effettuano allo stesso modo anche con
le armi: il militare però, se in marcia a bilanc'arm.
deve, al comando di avvertimento, raddrizzare l'arma
portandola a piombo contro il fianco destro e riportarla
a bilanc'arm non appena compiuto il movimento; se fermo
a pied'ann deve sollevare leggermente il calcio del
fucile in modo da non farlo strisciare per terra.
30. - Lasciare o riprendere i materiali e le armi. -
Ogni qualvolta si reputi necessario ed opportuno fare
deporre o far riprendere i materiali o le armi, si
comanda:
materiali a terra, o materiali in spalla; lasciate le
armi, o ripigliate le armi.
Nel!'appoggiare le armi a terra (o sull'equipaggiamento
deposto) curare di non produrre guasti, essenzialmente
agli strumenti di puntamento.
31. - Posizione di attenti (pied'arm con fucile e fianc'arm col moschetto o fucile 38).
Per il comando e per la esecuzione vale quanto è stato
detto per la posizione di attenti senz'armi.
Nella posizione di pied'arm il fucile va tenuto a
piombo, con la canna indietro ed il calcio posato a
terra presso la punta del piede destro in modo che non
la oltrepassi; la mano destra stringe l'arma fra
l'indice ed il pollice, le altre dita unite e distese;
il braccio destro naturalmente disteso.
Nella posizione di fianc'arm il moschetto o fucile 38,
con la canna indietro, è tenuto aderente al fianco dalla
mano destra che lo sorregge all'impugnatura col pollice
avanti (contro il ponticello) e con le altre dita
dietro, unite e piegate, la canna, verticale, si
appoggia al braccio naturalmente disteso.
La posizione di attenti può essere presa anche tenendo
l'arma a tracoll'arm. In tal caso le braccia assumono la
posizione prescritta al n. 10 per il militare senz'armi.
32. - Posizione di riposo. - Per il comando e per la
esecuzione vale quanto è già stato detto per la
posizione di riposo senz'armi; si soggiunge:
a) col fucile: portare il piede sinistro di scatto un
poco avanti ed in fuori; contemporaneamente impugnare
con la mano destra il fucile verso il bocchino ed
inclinarlo in avanti, evitando di spostare il calcio; la
mano sinistra si porta dietro le reni.
b) col moschetto: portare il piede sinistro di scatto un
poco avanti ed in fuori, contemporaneamente portare la
mano destra (coll'arma impugnata) contro l'inguine
sinistro, e la mano sinistra sopra la destra; appoggiare
il moschetto con la canna sull'avambraccio destro.
e) la posizione di riposo può essere presa anche con
l'arnia a tracoll'arm: in tale caso le braccia assumono
la posizione prescritta al n. 11 per il militare
senz'armi.
33. - Saluto individuale con l'arme. - Il saluto:
a) da fermo. Deve essere iniziato quando il superiore
giunge alla distanza di tre passi, assumendo la
posizione di attenti col fucile o col moschetto e
portando celermente la mano sinistra all'arma, con le
dita unite e distese e la palma rivolta verso il corpo,
in modo che l'avambraccio risulti orizzontale.
Nel salutare, fissare il superiore in volto con
espressione rispettosa e marziale, accompagnandolo con
lo sguardo fino a che non sia passato oltre di un passo,
poscia riportare vivacemente la mano ed il braccio
sinistro nella posizione di attenti.
b) nella presentazione ad un superiore: Giunti a tre
passi dal superiore si viene a pied'arm o fianc'arm e si
compiono gli stessi movimenti descritti nella
presentazione senza arma (numero 12) salutando nel modo
indicato alla precedente lettera a). Se il fucile (o
moschetto), è tenuto a tracoll'arm, il saluto consiste
nell'assumere la posizione di attenti.
e) in marcia: Vale quanto è stato detto al n. 12 per il
saluto in marcia senz'arma, con la differenza che l'arma
non cambia posizione ed il braccio destro, o regge
l'arma stessa (spall'arm - bracc'arm - bilanc'arm), o
asseconda il movimento del corpo (tracoll'arm).
34. - Rompete le righe. — Da fermo o in marcia, al
comando:
rompete le righe - MARC',
salutare nel modo indicato al numero precedente e
lasciare il posto senza schiamazzo, rimanendo nei limiti
di spazio indicati dall'istruttore.
35. - Inastare o levare la baionetta. — Le baionette si
fanno inastare (o togliere) da qualsiasi posizione e
porto d'armi, sia da fermo che in marcia, eccettuato
dalla posizione di pre-sentat'arm (2).
Al comando:
baionetta;
a) da fermi: gli armati di fucile 38 o di moschetto mod.
91 portano la mano sinistra al bottone od ai ritegni
della baionetta lo premono o li abbassano, quindi fanno
ruotare in alto la baionetta, gridando: « Savoia », e la
fissano con lo scatto.
Ciò fatto riprendono la posizione di fianc'arm.
Gli armati di moschetto mod. 91 per T. S. portano l'arma
verticalmente davanti all'occhio destro impugnandolo con
la mano sinistra; con la mano destra sguainano la
baionetta e la portano verticalmente in alto a braccio
teso gridando: «Savoia», poscia la inastano e subito
dopo riprendono la posizione di
fianc'arm.
Col fucile mod. '91, il comando viene dato in tre tempi
nettamente distinti: «ba..ionet...ta».
Al comando :
BA: spingere la bocca dell'arma in avanti tenendo fermo
il calcio a terra : con la mano sinistra impugnare
l'arma sotto il bocchino;
IGNEI: con la mano destra sguainare la baionetta e
portarla verticalmente in alto a braccio teso gridando:
«Savoia»;
TA: inastare la baionetta e ritornare subito nella
posizione di pied'arm.
b) in movimento, qualunque sia il tipo di arma, si
sguaina o si svincola la baionetta con la mano sinistra
e la si inasta con la massima celerità, variando
temporaneamente, ma uniformemente, la posizione
dell'arma.
In marcia a bilanc'arm su più righe, i fanti delle righe
successive alla prima debbono tenere l'arma con la punta
della baionetta sollevata, in modo da evitare qualsiasi
pericolo d'offesa per i compagni che stanno avanti.
Per togliere la baionetta, al comando:
LEVATE:
con il fucile o col moschetto si compiono i movimenti
inversi a quelli sopradescritti;
con il fucile mod. '91 si da il comando in tre tempi
nettamente distinti:
« LE...VA...TE ».
Ai comandi:
LE: spingere la bocca dell'arma in avanti tenendo fermo
il calcio a terra: con la mano sinistra impugnare l'arma
sotto il bocchino ;
VA: togliere con la mano destra la baionetta e portarla
verticalmente in alto a braccio teso;
TE: rimettere la baionetta nel fodero facendola passare
tra il braccio sinistro ed il corpo : riprendere subito
la posizione di pied'arm, passando il braccio sinistro
rasente al corpo.
36. Posizione di presentanomi. - Il saluto con il
presen-tat'arm si compie sempre (con la baionetta
inastata in precedenza) dalle posizioni di fianc'arm o
pied'arm, ed in due tempi.
Al Comando :
Presentat- ARM:
a) col fucile 38 o col moschetto:
1° tempo: portare con la mano destra l'arma a piombo in
corrispondenza dell'occhio destro, canna indietro, tacca
di mira od alzo a 10 cm. dal corpo; impugnarla
vivacemente ed energicamente con la mano sinistra col
pollice lungo il fusto e le altre dita unite e piegate
in traverso, l'avambraccio sinistro orizzontale con il
gomito stretto al corpo.
2° tempo: voltare la mano destra tenendo l'arma
all'impugnatura, pollice dietro la cassa e le altre dita
avanti, riunite e leggermente piegate: fucile o
moschetto verticale, il braccio destro naturalmente
disteso;
b) col fucile mod. '91:
1° tempo: sollevare il fucile con la mano destra,
impugnandolo sotto e contro la fascetta con maglietta :
portarlo a piombo davanti all'occhio destro, canna
indietro, l'alzo a 10 centimetri dal corpo; impugnarlo
vivacemente ed energicamente con la mano sinistra al
disotto della destra in modo da stringere l'arma col
pollice lungo il fusto e le altre dita unite e piegate
in traverso in modo che il mignolo corrisponda
all'estremità superiore dell'alzo: l'avambraccio
sinistro orizzontale, il gomito stretto al corpo;
2° tempo: portare con vivacità la destra
all'impugnatura: stringerla col pollice indietro, sotto
e contro il bottone dell'otturatore e con le altre dita
avanti unite e leggermente piegate: fucile verticale:
il braccio destro deve essere tenuto naturalmente
disteso.
Per ritornare a fianc'arm o pied'arm, il movimento si
esegue in tre tempi; al comando:
Fianc'-ARM (o pied'ARM): a) col fucile 38 o col
moschetto:
1° tempo: staccare la mano destra dall'arma portandola
a 10 cm. in fuori ed impugnare vivacemente l'arma come
al fianc'arm;
2° tempo: portare l'arma al fianco accompagnandola con
la mano sinistra, dita unite e distese, avambraccio
orizzontale;
3° tempo : ritornare nella posizione di attenti passando
il braccio sinistro rasente al corpo.
hi col fucile mod. '91:
1° tempo: staccare la mano destra impugnando vivacemente
l'arma sotto e contro la fascetta con maglietta ;
pollice opposto alle altre dita unite e piegate;
2° tempo : portare il fucile al fianco destro col
pollice della mano destra contro l'anca, la mano
sinistra distesa, avambraccio orizzontale, accompagna il
movimento dell'arma;
3° tempo : riprendere la posizione di pied'arm
distendendo il braccio destro e abbassando con vivacità
il braccio sinistro facendolo passare rasente al corpo.
37. - Posizione di bilanc'arm. - Da fianc'arm (o pied'arm)
al comando:
bilanc'-ARM ;
a) col fucile 38 o col moschetto: far ruotare l'arma in
avanti sorreggendola con la mano sinistra sotto il
bocchino, impugnarla con la mano destra - pollice sopra
e le altre dita sotto il fusto all'altezza della culatta
mobile, in modo che l'arma rimanga orizzontale, canna in
alto - braccio naturalmente disteso e riportare il
braccio sinistro nella posizione di attenti.
b) col fucile mod. '91: far saltare il fucile nella mano
destra ed impugnarlo col pollice sopra e le altre dita
sotto il fusto, in modo che rimanga naturalmente
orizzontale, canna in alto; braccio naturalmente
disteso, senza sforzo. Da bilanc'arm al comando :
fianc'-\RW (o piefT-ARM):
a) col fucile 38 o col moschetto : raddrizzarlo a piombo
con la mano destra; impugnarlo con la mano sinistra
sotto la fascétta con maglietta; prenderlo con la mano
destra all'impugnatura e portarlo nella posizione di
fianc'arm.
b) col fucile mod. '91: raddrizzarlo a piombo con la
mano destra lasciandolo scorrere nella medesima, e
prendere la posizione di attenti.
Il militare in marcia a bilanc'arm, al comando di :
ALT,
prende, senza attendere altro comando, la posizione di
fianc'arm (o pied'arm) dopo avere accostato il piede
destro al sinistro.
I due tempi per venire a fianc'arm (o pied'arm) sono
eseguiti a cadenza di passo.
In marcia dalla posizione di bilanc'arm si può passare a
quella di brace arni, tracoll'arm, spall'arm.
38. - Posizione di bracc'arm. - Da fianc'arm (o pied'arm)
o da bilanc'arm in marcia, al comando brace' -ARIVI:
a) col fucile 38 o col moschetto: sollevarlo,
sostenendolo con la mano destra all'impugnatura e con la
sinistra per la cinghia presso la maglietta superiore;
portarlo con la mano sinistra, con movimento vivace,
sulla spalla destra: poscia, mentre il braccio sinistro
ritorna nella posizione di attenti, la mano destra
impugna la cinghia in modo che l'avambraccio risulti
quasi orizzontale e che il gomito mantenga l'arma
aderente al corpo;
b) col fucile mod. 91: sollevarlo come sopra; portare
con la mano sinistra vivacemente il fucile sulla spalla
destra in modo che vi rimanga verticale ; poscia, mentre
il braccio sinistro ritorna nella posizione di attenti,
la mano destra impugna la cinghia in modo che
l'avambraccio risulti quasi orizzontale e che il gomito
mantenga il fucile aderente al corpo ;
e) il militare a fianc'arm (o. pied'arm) che si mette in
marcia, prende, senza comando, la posizione di bilanc'arm,
compiendo il movimento contemporaneamente al primo
passo.
Al comando :
/iarec-ARM (o pieeTARM) ;
a) col fucile 38 o col moschetto: con la mano destra
all'impugnatura e con la sinistra alla cinghia presso la
maglietta superiore, toglierlo dalla spalla, sfilare il
braccio destro da sotto la cinghia e impugnato il fucile
o il moschetto all'impugnatura, portarlo al fianco
assumendo la posizione di attenti;
b) col fucile mod. '91: con gli stessi movimenti della
lettera a) portare il fucile a pied'arm assumendo la
posizione di attenti;
e) il militare in marcia a bracc'arm, al comandò di alt,
prende, senza attendere altro comando, la posizione di
fianc'arm (o pied'arm).
In marcia dalia posizione di bracc'arm si può passare a
quella di bilanc'arm, tracoll'arm o spall'arm.
39. - Posizione di tracoll'arm. - Da fianc'arm (o pied'arm),
bilanc'arm, bracc'arm, spall'arm, al comando di:
tracoll'-ARM.
Si dispone il fucile od il moschetto a bandoliera, con
la cinghia attraverso il petto, dalla spalla sinistra al
fianco destro. Tale posizione può essere assunta anche
nei seguenti casi: in bicicletta o in motocicletta
quando l'arma non sia tenuta in apposita custodia;
nei reparti con salmerie, allorché si debbono caricare o
scaricare le armi ed i materiali;
nello speciale servizio di conducente o di staffetta ;
nel superare ostacoli di campagna che richiedano il
libero viso delle due braccia.
La posizione di tracoll'arm si conserva sia durante il
riposo, sia al comando di alt quando si è in marcia.
40. - Posizione di spalVarm:
a) da fianc'arm (o pied'arm) si passa a spali'arm (3),
al comando:
spaii'-ARM : col fucile o col moschetto (tre tempi):
1° tempo: Far saltare l'arma nella mano sinistra che
l'afferra sotto l'alzo tenendola a piombo davanti
all'occhio destro, canna in avanti; la mano destra
l'impugna sotto il calcio col pollice contro la costa
posteriore del calciolo, le altre dita unite e piegate;
il braccio naturalmente disteso;
2° tempo: Appoggiare l'arma alla spalla destra, facendo
scorrere la mano sinistra fino sopra il manubrio, in
modo che la parte anteriore della scatola serbatoio
risulti contro l'incavo della spalla, canna in alto,
gomito destro aderente al corpo ; avambraccio destro
orizzontale;
3° tempo: Portare vivacemente il braccio sinistro nella
posizione di attenti, facendolo passare rasente al corpo;
e si ritorna nella primitiva posizione al comando:
pied-ARM (o /ìanc'-ARM); col fucile 91 (tre tempi):
1° tempo: Riportare il fucile nella posizione di 1°
tempo da pied'arm a spali'arm, facendolo scendere
davanti al corpo;
2° tempo: Impugnarlo con la mano destra sotto la
maglietta superiore e portarlo al fianco destro col
pollice destro contro l'anca, canna indietro,
accompagnandolo verso il corpo con la mano sinistra
distesa e l'avambraccio sinistro orizzontale;
3° tempo: Distendere il braccio destro prendendo la
posizione di pied'arm ed abbassare vivacemente il
braccio sinistro facendolo passare rasente al corpo;
col moschetto e fucile 38 (tre tempi).
1° tempo: Come per il fucile;
2° tempo: Impugnare l'arma con la mano destra come a
fianc'arm e portarla con vivacità al fianco, canna
indietro, accompagnandola con la mano sinistra distesa
presso il bocchino;
3° tempo: Abbassare vivacemente il braccio sinistro
facendolo passare rasente al corpo.
b) da bilanc'arm - bracc'arm - tracoll'arm si passa a
spal-l'arni, al comando:
spall'-ARM.
Il movimento si esegue compiendo con la massima celerità
tutti i movimenti necessari per portare l'arma dalla
posizione di bilanc'arm o bracc'arm o tracoll'arm alla
posizione del 1° tempo dello spall'arm, per poi portarla
sulla spalla senza la suddivisione in tempi.
e) da spall'arm si passa a bilanc'arm - bracc'arm -
tracoll'arm, al comando :
feiianc'-ARM, tracc'-ARM, fracoii'-ARM,
si compie il medesimo movimento del 1° tempo da spall'arm
a pied'arm (o fianc'arm) e poscia con la massima
celerilà si porta l'arnia a bilanc'arm - od a bracc'arm
- od a tracoll'arm.
d) il militare in marcia a spalVarm al comando di ALT si
ferma rimanendo nella posizione di spali'arm;
viene a fianc'arm o a pied'arm, con apposito comando.
PARTE SECONDA ISTRUZIONE FORMALE DI REPARTO (4)
(Ordine chiuso)
CAPO IV.
NORME E PRESCRIZIONI DI MASSIMA.
41. - L'istruzione formale di reparto è della ordine
chiuso e tende a sviluppare e mantenere il sentimento
della coesione medianle il quale le singole volontà si
fondono in una sola volontà collettiva che agisce
esclusivamente al comando del capo.
Così inteso, l'ordine chiuso, oltre a costituire un
efficace mezzo per tenere i reparti nelle mani dei
rispettivi comandanti, serve a dimostrare il grado di
disciplina da essi raggiunto.
Fattori essenziali dell'ordine chiuso sono: energia,
vivacità, precisione e simultaneità.
42. - Nel periodo d'istruzione dei soldati nuovi giunti
alle armi, gli esercizi in ordine chiuso vengono prima
eseguiti senz'armi, poi colle armi individuali (fucile o
moschetto). Soltanto dopo avere ottenuto l'insieme e
l'uniformità necessaria nei movimenti, ogni reparto li
eseguirà con l'armamento che gli è proprio.
43. - Durante l'istruzione il comandante del reparto
isolato sta dove può meglio vedere e comandare. I
comandanti in sottordine rimangono ai loro posti di
inquadramento, cercando di coadiuvare il comandante nel
modo che sarà loro consentito dalla posizione in atto e
dal genere della istruzione.
44. - La formazione dei reparti (ad eccezione della
squadra) è sempre su tre file o su tre righe;
eccezionalmente su due file o due righe. In marcia si
adopera normalmente la formazione di fianco,
eccezionalmente quella di fronte.
45. - Nell'istruzione in ordine chiuso la fanteria muove
sempre a passo cadenzato, con vivacità, spigliatezza ed
in silenzio.
Occorre che i -vari movimenti vengano eseguiti, con
qualche frequenza, anche di corsa, affinchè la truppa si
abitui a non perdere la coesione a tale andatura.
Per regolare la cadenza dei reparti in marcia si possono
far suonare i tamburi, la fanfara o la banda. Devesi
evitare per quanto possibile il comando di uno - due,
dell'istruzione individuale e preferire il controllo
della cadenza mediante il comando:
passo.
46. - Tutte le volte che si ritiene opportuno dispensare
i fanti dalla regolare cadenza (ad es., nelle
esercitazioni di marcia, nell'attraversamento di luoghi
non abitati, ecc.) si da il comando:
passo di strada.
A tale comando i fanti sono dispensati dal mantenere la
regolare cadenza ed il silenzio, ed il reparto si sposta
tutto sulla destra della strada, conservando, se la
strada lo consente, la formazione per tre.
Nei casi in cui la larghezza della rotabile impone
formazioni più sottili, si può:
o, far marciare due file su di un lato della strada ed
una sull'altro;
o, disporre i reparti su due file, facendo marciare
queste ai margini della rotabile;
o, disporre i reparti su di una sola fila (ciò si
renderà quasi sempre necessario sulle mulattiere e
sentieri).
Quando dalla formazione di passo di strada si deve
riprendere la regolare cadenza ed il silenzio, si
comanda:
passo cadenzato,
preceduto, se necessario, dal comando: sulla testa
serrate per tre.
47. - Nei movimenti la truppa procede a bilanc'arm od a
brace'arni (oppure a tracoll'arm nei casi contemplati al
n. 39).
La posizione di spall'arm viene presa:
con baionetta inastata, negli sfilamenti in parata, nei
cortei funebri e, dalle guardie d'onore, nel percorso
dalla caserma al posto di guardia e viceversa, qualunque
sia l'entità del reparto;
senza baionetta inastata, ogni qualvolta venga ordinato,
da truppa in ordine chiuso, purché di entità non
inferiore alla compagnia.
I bersaglieri prendono tale posizione solo quando
debbono marciare con cadenza inferiore a quella per essi
prescritta, perché incolonnati con altre armi o
specialità appiedate.
48. - Gli ufficiali, se armati di sciabola, la portano
sguainata quando comandano il reparto in armi.
La portano invece inguainata:
gli aiutanti di campo, gli aiutanti maggiori (ad
eccezione di quello in 2a di scorta alla Bandiera, che
porta la sciabola sguainata) gli ufficiali a
disposizione, gli ufficiali medici e di amministrazione.
L'ufficiale porta bandiera (alfiere) è senza sciabola.
I sottufficiali, se armati di sciabola, la portano
sguainata quando comandano il reparto in armi o sono di
scorta alla Bandiera. La sciabola-baionetta non viene
mai portata sguainata.
Gli ufficiali ed i sottufficiali inquadrati, con la
sciabola sguainata:
a) nella posizione di attenti stringono con la mano
destra l'impugnatura della sciabola col pollice disteso
a sinistra, l'indice ed il medio piegati in avanti,
l'anulare ed il mignolo piegati indietro, il braccio
destro naturalmente disteso ; la sciabola a piombo, la
punta in alto, il taglio avanti ed il dorso contro la
spalla destra; la dragona è infilata al polso e ad esso
assicurata; il fodero, appeso con la seconda campanella
al gancio del cinturino, viene impugnato dalla mano
sinistra con il pollice sul piatto e tenuto inclinato
avanti verso terra, con la concavità rivolta alla coscia
sinistra; il braccio sinistro naturalmente disteso;
b) nella posizione di riposo la sciabola rimane
impugnata nella mano destra nel modo e nella posizione
che risultino più comodi ma non pericolosi per i vicini;
il fodero continua ad essere impugnato con la mano
sinistra, oppure lasciato pendere naturalmente al gancio
del pendaglio;
e) nella marcia, la sciabola ed il fodero sono tenuti
come nella posizione di attenti e le braccia assecondano
il movimento del corpo.
Gli ufficiali ed i sottufficiali con la sciabola
inguainata nella posizione di attenti la impugnano con
la mano sinistra all'altezza della seconda campanella in
guisa che il fodero risulti di piatto, dito pollice
disteso sopra la fascetta, taglio a sinistra, in modo
che l'elsa stia dietro l'avambraccio e la cresta ad un
palmo circa dal suolo; nella posizione di riposo possono
appoggiare la sciabola a terra o tenerla con l'elsa
appoggiata all'avambraccio sinistro; nella marcia essa
viene tenuta come nella posizione di attenti e le
braccia assecondano i movimenti del corpo.
49. - Saluto dei reparti senz'arma. - Il saluto;
a) da fermo: Viene eseguito al comando:
attenti.
Il solo comandante della unità saluta (nel modo
prescritto dal n. 12) il superiore al quale si rendono
gli onori. I comandanti in sottordine e la truppa
rimangono nella posizione di attenti.
Se il superiore al quale si rendono gli onori, percorre
la fronte dell'unità, gli ufficiali non salutano, ma
rimangono nella posizione di attenti.
Quando i militari del reparto sono a capo scoperto,
eseguono il saluto romano, dalla posizione di attenti,
al comando: saluto,
dato dal comandante. Al comando:
in posizione,
ritornano di scatto nella posizione di attenti.
Il comandante del reparto, se è a capo scoperto esegue
anch'egli il saluto romano ; se è a capo coperto,
saluta come prescritto nel n. 12 o);
b) in marcia : Viene eseguito al comando :
attenti O-DESTR (o SINISTR),
impartito in modo che il comando di esecuzione sia
pronunciato quando la testa del reparto è giunta a sei
passi di distanza dal superiore cui si rende il saluto.
Le modalità sono le stesse indicate al n. 12, d)
secondo alinea. I comandanti di reparto salutano
portando la mano destra alla visiera o alla tesa del
copricapo (n. 12, d) primo alinea), ovvero eseguono il
saluto romano se a- capo scoperto. Il capo fila di
destra (o sinistra) essendo guida non rende onori. Gli
uomini cessano dal saluto e rimettono la testa di fronte
dopo che il superiore è stato oltrepassato di tre passi.
L'attenti a destr (o sinistr) nella formazione in linea
di fianco di unità superiori al plotone viene dato dai
comandanti di plotone e dopo che il comandante della
compagnia (o dell'unità superiore) avrà dato il comando:
dal plotone di testa attenti a DESTR (o SINISTR).
Nelle formazioni affiancate il comando di attenti a
destr (o sinistr) è dato soltanto dal comandante della
compagnia (o dell'unità superiore), ed i comandanti in
sottordine si regolano come la truppa.
50. - Saluto dei reparti con le armi. - Il saluto;
a) da fermo : Viene eseguito sempre con la baionetta
inastata all'arma, al comando: presenterà'-ARM.
Gli ufficiali che hanno la sciabola sguainata salutano
in due tempi:
1° tempo: Portano il braccio destro teso in alto in modo
che la sciabola venga a risultare sulla verticale
dell'occhio destro, taglio a sinistra, quindi lo
abbassano, sempre tenendo la sciabola verticale, fino a
che il pugno venga a risultare all'altezza della
mammella destra;
2° tempo: Stendono in basso, con vivacità ed energia, il
braccio destro in modo che la sciabola risulti
inclinata, con la punta a cm. 10 da terra, la lama
obliquamente a destra, il taglio a sinistra e la guardia
contro la costura dei pantaloni (5).
Se gli ufficiali sono armati di pistola salutano nel
modo prescritto dal n. 12 a).
La posizione di saluto deve essere mantenuta fino a
quando le truppe rimangono nella posizione di presentat'arm.
Se il superiore, al quale si rendono gli onori percorre
la fronte del reparto, gli ufficiali, non ripetono il
saluto, ma rimangono immobili nella posizione di saluto.
I sottufficiali comandanti di plotone, armati di
sciabola, salutano portando la sciabola verticale
davanti all'occhio destro, col taglio a sinistra, la
mano destra all'altezza della mammella destra; se armati
di pistola, si regolano come è detto per gli ufficiali.
I sottufficiali ed i graduati di truppa armati di fucile
o moschetto, se comandanti di plotone o di squadra
isolati, salutano nel modo prescritto dal n. 33, a)
cioè con la mano sinistra alla arma; se comandanti di
plotone o di squadra inquadrati presentano l'arma come
gli altri armati di fucile o di moschetto.
I sottufficiali ed i graduati di truppa armati di
pistola, sé comandanti di plotone o di squadra isolati,
salutano come è prescritto per gli ufficiali; se
comandanti di plotone o di squadra inquadrati rimangono
nella posizione di attenti.
Se il superiore, al quale si rendono gli onori, percorre
la fronte del reparto, i sottufficiali comandanti di
plotone, se armati di sciabola, rimangono nella
posizione di saluto ; se armati di fucile o di moschetto
rimangono nella posizione di presen-tat'arm; se armati
di pistola rimangono nella posizione di attenti.
Analogamente si regolano i graduati comandanti di
plotone.
I militari armati di fucile o moschetto eseguono il
presentat'arm con le modalità prescritte al n. 36:
tutti gli altri fanti rimangono nella posizione di
attenti. I militari che per lo speciale servizio loro
assegnato devono portare il fucile o moschetto a tracoll'arm, rimangono sull'attenti con l'arma in detta
posizione.
Al comando di :
pieeT-ARM, (o /mnc'-ARM),
tutti ritornano nella posizione di attenti (con l'arma o
senza); gli ufficiali riportano la sciabola nella
posizione del primo tempo e poscia alla spalla,
distendendo il braccio destro ; i sottufficiali
riportano anch'essi la sciabola alla spalla e distendono
il braccio destro; i militari a tracoll'arm rimangono
con l'arma in detta posizione.
b) in marcia: La truppa saluta nel modo indicato per i
reparti senz'arma.
Gli ufficiali con la sciabola sguainata salutano
nell'identica maniera che da fermo, voltando la testa
dalla parte del superiore nell'atto in cui compiono il
secondo tempo del saluto con la sciabola, in guisa che
il primo tempo corrisponda al comando di avvertimento
(attenti a...) ed il secondo tempo a quello di
esecuzione (DESTR o SINISTR) ; se armati di pistola
salutano portando la mano destra alla visiera o alla
tesa del copricapo (numero 12, a).
I sottufficiali comandanti di reparto se armati di
sciabola o di pistola salutano nell'identica guisa degli
ufficiali; se armati di fucile (o moschetto) si regolano
come la truppa.
51. - Passo romano di parata (6).
È una andatura spiccatamente marziale che con la
rigidezza, simultaneità e perfezione dei movimenti
costituisce manifestazione di disciplina, forza,
volontà, energia.
Viene sempre eseguito con formazioni a massa e con
reparti con le armi a spall'arm; è preso al comando
passo romano - MARC'
dato dal comandante isolato delle singole unità di
sfilamento che integra il comando stesso col movimento
della sciabola.
Al comando di avvertimento - sciabola alzata
verticalmente - il militare:
- rettifica la posizione del corpo : busto e capo
eretti, sguardo fisso avanti;
- ferma le braccia: il destro a seconda del porto
d'arme, il sinistro piegato: mano sinistra con le dita
strette a pugno, pollice fra cinturino e giubba. Il
gomito del braccio sinistro poggia nella cavità formata
dal braccio destro dell'uomo di sinistra. Gli armati di
pistola (ufficiali e truppa) fermano il braccio
sinistro, come sopra è indicato ; tengono il destro
disteso, fermo aderente al corpo; gli armati di
mitragliatrice (nella eventualità che queste siano
spalleggiate) e di mortai da 45 impugnano le due cinghie
degli spallacci; gli ufficiali armati di sciabola
portano questa nel modo prescritto al n. 48-o), tenendo
però le braccia ferme.
Al comando di esecuzione - sciabola abbassata nella
posizione di saluto - si cambia l'andatura ordinaria in
quella di parata :
si solleva la gamba, tesa, punta del piede in avanti,
sino a giungere col tallone all'altezza del ginocchio
dell'altra gamba, indi si riporta il piede a terra
battendolo con forza.
L'andatura ordinaria viene ripresa al comando : passo
ordinario - MARC'.
I comandi di esecuzione debbono essere dati sempre al
momento in cui il piede destro posa a terra.
Durante lo sfilamento la massa inquadrata (ufficiali
compresi) non saluta. I soli comandanti isolati delle
singole unità salutano nel modo usuale. La cadenza - 100
passi al minuto - sarà scandita dai tamburi. Tale
cadenza deve essere tenuta anche per il passo ordinario
dalla linea di partenza per lo sfilamento sino
all'inizio del passo romano di parata.
CAPO V. - LA SQUADRA (7).
53. - Nelle forma/ioni della squadra di fianco o di
fronte i militari si dispongono a leggero contatto di
gomiti (nel senso frontale) ed a distanza di m. 1,20
(nel senso della profondità). Quando la squadra dalla
posizione di fianco passa a quella di fronte, intervalli
e distanze vengono a risultare alterati, e cioè, gli
uomini non restano più a contatto di gomito e la
distanza fra riga e riga si riduce a m. 0,60.
Se la nuova posizione deve essere conservata per un
certo tempo, dopo effettuato il movimento, per abolire
l'intervallo createsi fra uomo e uomo si da il comando:
a destra (o sinistra) - SERRATE.
Si riacquistano invece le distanze normali fra riga e
riga, se da fermo: all'atto di riprendere la marcia; se
in marcia: facendo segnare il passo alla seconda riga
per il tempo necessario.
Quando la squadra dalla posizione di fronte passa a
quella di fianco, si verifica analoga situazione.
Si rimedia ad essa, per quanto riguarda la distanza fra
riga e riga,
se da fermo: all'atto di riprendere la marcia; se in
marcia: facendo segnare il passo alle righe successive,
per il tempo necessario.
Se i fanti sono già a contatto di gomiti e si voglia
soltanto serrare le distanze fra riga e riga, da m. 1,20
a 0,60, si da il
comando:
serrate.
54. - È guida della squadra, ed ha il compito di
provvedere alla giusta direzione della marcia, il
militare di sinistra della prima riga; volendo che sia
guida il militare di destra, si da il comando di:
guida a destra.
55. - Formazioni. - Le formazioni in ordine chiuso della
squadra sono:
in fila; per due di fianco;
in riga;
per due di fronte.
56. - Adunata. - La squadra si aduna, in formazione di
fianco o di fronte, da fermo o in marcia, al comando:
adunata,
seguito dalla indicazione della formazione e della
direzione da assumere.
I componenti la squadra raggiungono di corsa veloce ed
in silenzio il comandante di squadra; se questi non
indica alcuna formazione, la squadra si aduna per due di
fianco.
57. - Aprire e serrare le righe. - Nella squadra di
fronte si fanno aprire le righe con i comandi:
prima riga un passo (... due passi] avanti-m\RC\ ovvero
:
seconda riga due passi (... tre passi) i/idiefro-MARc',
e si fanno serrare con gli analoghi comandi invertiti.
58. - Posizione e movimenti con Varma. - La squadra
viene esercitata a prendere le posizioni di bilanc'arm,
bracc-arm e tra-coWarm e ad eseguire con precisione e
simultaneità, il presen-tat'arm e lo spall'arm.
I fanti non armati di fucile (o di moschetto), rimangono
nella posizione di attenti.
59. - Marcia della squadra in ordine chiuso. - La
squadra riunita si mette in marcia di passo, di corsa,
cadenzata, o di corsa veloce, cambia andatura, segna o
cambia il passo, con i comandi e le modalità indicati
nell'istruzione individuale ai nn. 17, 18, 19, 20, 21 e
22, premettendo, quando necessario, la indicazione
squadra ai singoli comandi.
60. - Nella marcia, al comando di avvertimento
(avanti...) chi è di guida determina con l'occhio la
direzione di marcia sul punto o sull'allineamento che il
comandante di squadra gli avrà indicato o che egli
stesso avrà scelto innanzi a sé. Perché la marcia si
compia con regolarità occorre che la guida proceda
mantenendosi sulla linea di direzione e conservi
inalterata la cadenza e la lunghezza del passo.
Quando gli uomini nella squadra non sono a distanze
serrate, al comando di esecuzione tutti muovono
contemporaneamente e con vivacità. Se le distanze sono
serrate, la prima riga muove com'è detto sopra; le righe
successive si comportano come è indicato al n. 53.
I fanti debbono essere sempre ben coperti nelle file e
bene allineati nelle righe.
61. - Fermare la squadra. - Al coniando:
i fanti si fermano nel modo indicato al n. 19
dell'istruzione individuale. Gli armati di fucile
assumono la posizione di pied'arm e gli armati di
moschetto quella di fianc'arm. Quando nella previsione
di una non breve sosta occorra, o si renda opportuno,
serrare gli intervalli, il comandante di squadra si
regola com'è indicato al n. 53.
62. - Rovesciamento della fronte. - La squadra, ad
eccezione di quelle mortai da 81 e cannoni da 47/32, in
fila o per due di fianco e quella in riga o per due di
fronte, ferma od in marcia, esegue il dietro-fronte come
è indicato nella istruzione individuale (n. 24).
Per conservare inalterata la reciproca disposizione
iniziale dei fand nella squadra, si faranno eseguire
alla squadra:
se in fila o per due di fianco : due successivi
movimenti per fila dallo stesso lato (n. 64);
se in riga o per due di fronte: due successive
conversioni dallo stesso lato (n. 65).
63. - La squadra cannoni da 47/32 e mortai da 81
eseguono il rovesciamento della fronte nel modo
seguente: a) se in fila al comando :
dietro front a destra (o sinistra).
11 mulo di testa esegue subito il movimento, gli altri
non appena raggiunto il posto nel quale l'elemento di
testa ha cambiato la direzione di marcia.
Se, invece, si voglia far invertire la posizione di
marcia di ciascuno elemento componente la squadra si da
il comando:
per uno dietro fronte a destra (o sinistra). Ogni mulo
esegue il movimento per proprio conto e
contemporaneamente agli altri.
6) se in riga al comando:
per uno dietro fronte a destra (o sinistra). Ogni mulo
esegue il movimento per proprio conto e
contemporaneamente gli altri.
Cambiamenti di fronte - di direzione - di formazione.
64. - La squadra in fila, o per due di fianco, ferma od
in marcia, cambia direzione al comando: per fila destr
(o sinistr) . MARC'.
Il fante, o la riga di testa, girando a destra (o a
sinistra) inizia o continua la marcia; gli altri fanti o
le altre righe, cambiano successivamente di direzione quando giungono sul
posto dove ha girato il fante o la riga di testa.
65. - La squadra in riga, o per due di fronte, ferma od
in marcia, cambia dirczione al comando:
squadra a destra (o a sinistra) - MARC'.
Da ferma la guida di destra (o di sinistra) si volge
nella direzione indicata dal comandante di squadra, gli
altri uomini della prima riga, con movimento obliquo e
di corsa, vanno a disporsi sul nuovo allineamento;
analogo movimento compiono gli uomini della seconda
riga.
In marcia, la guida, dopo di essersi voltata nella nuova
direzione rallenta la propria andatura fino a quando
tutti abbiano raggiunto il rispettivo posto.
66. a) - La squadra in fila, ferma od in marcia, assume
la formazione per due di fianco al comando: per - DUE.
- squadra fucilieri: il graduato capo della seconda
arma, seguito dagli uomini della sua arma, si pofta di
corsa alla sinistra del graduato capo della prima arma,
mentre il gruppo fucilieri serra sotto disponendosi per
due; il vice comandante della squadra prende posto
dietro l'ultimo uomo della fila di sinistra;
- squadra mitraglieri: il graduato capo della seconda
arma, seguito dai propri uomini, si porta alla sinistra
di quello della prima arma;
- squadra mortai da 45 e squadra esploratori: il fante
che segue quello di testa si porta alla destra di esso ;
il quarto si porta alla destra del terzo e così di
seguito serrando le distanze.
Per tutti distanza tra riga e riga: m. 1,20 se in
marcia, m. 0,60 se da fermi.
6) la squadra in fila, ferma od in marcia, assume la
formazione in riga ed in direzione perpendicolare alla
precedente, al comando:
fronte a destr (o sinistr) - FRONT.
Volendo conservare la precedente dirczione, si da il
comando:
squadra in riga a sinistra (o destra) - MARC'. Al
comando di esecuzione tutti gli uomini, nell'ordine in
cui si trovano, si portano con movimento obliquo e di
corsa alla sinistra (o destra) dell'uomo di testa,
disponendosi nella posizione indicata dal comando.
L'uomo di testa, se la squadra è in marcia, prosegue il
movimento nella stessa dirczione e con la medesima
cadenza.
Si può anche assumere questa formazione compiendo prima
un movimento per fila (a destra o a sinistra) e poi
volgendo la squadra di fronte (a sinistra o a destra).
67. - a) La squadra per due di fianco assume la
formazione in fila normalmente avanzando ed al comando :
da fermo : avanti in fila - MARC' ; in marcia: in -
FILA.
- squadra fucileri: gli uomini della prima arma iniziano
o continuano la marcia, mentre quelli della seconda arma
ed i fucilieri segnano il passo accodandosi, poi, ad
essi; i fucilieri si dispongono per uno, muovendo per
primo l'uomo di sinistra.
- squadra mitraglieri: gli uomini della prima arma
iniziano o continuano la marcia, mentre quelli della
seconda arma segnano il passo, accodandosi, poi, ad
essi.
- squadra mortai da 45 e squadra esploratori: il fante
di sinistra della prima riga inizia e continua la
marcia, mentre gli altri segnano il passo,
successivamente il fante di destra con movimento
obliquo, si accoda ad esso e cosi di seguito, iniziando
sempre il movimento dall'uomo di sinistra di ciascuna
riga. Ogni fante prende la distanza di m. 1,20 da quello
che lo precede.
6) La squadra per due di fianco, ferma od in marcia,
assume la formazione per due di fronte, in direzione
perpendicolare alla precedente, al comando:
fronte a destr (o sinistr) - FRONT.
Volendo conservare la precedente direzione si danno
successivamente i due comandi di:
fronte a destr (o sinistr) - FRONT, e squadra a sinistra
(o destra) - MARC; oppure quelli di:
per fila destr (o sinistr) - MARC; e front a sinistr (o
destr) - FRONT.
68- La squadra in riga, ferma od in marcia, assume
la formazione per due di fronte, con due comandi
successivi: per due fianco destr - DESTR.
Gli uomini eseguiscono il movimento di fianco ed
assumono la formazione per due di fianco con i movimenti
indicati al n. 66-a, successivamente al comando:
fronte a sinistr (... o destr) - FRONT riprendono la
fronte che avevano prima.
Quando la trasformazione
avviene in marcia, i movimenti devono essere eseguiti di
corsa.
6) La squadra ire riga ferma od in marcia, assume la
formazione in fila ed in direzione perpendicolare alla
precedente, al comando :
fianco destr (o sinistr - DESTR (o SINISTR). Volendo
conservare la precedente direzione, si comanda:
fianco destr (o sinistr) e per fila sinistr (o destr) -
MARC'. Volendo prendere la direzione opposta si comanda:
fianco destr (o sinistr) e per fila destr (o sinistr)
- MARC'.
69. - a) La squadra per due di fronte, ferma od in
marcia, assume la formazione in riga, al comando: in -
RIGA.
Se la formazione per uno deve essere assunta iniziando
il movimento, si da il comando: avanti in riga - MARC'.
Al comando di esecuzione tutta la squadra esegue il
fianco destro e con i movimenti indicati al n. 66 a) gli
uomini si dispongono in fila; successivamente vengono di
fronte, fermandosi od iniziando la marcia a seconda del
comando dato.
6) La squadra per due di fronte, ferma od in marcia,
assume la formazione per due di fianco, ed in direzione
perpendicolare alla precedente, al comando:
fianco destr (o sinistr) - DESTR (o SINISTR). Volendo
conservare la precedente direzione, si comanda:
fianco destr (o sinistr) e per fila sinistr (o destr)
-MARC'.
Volendo prendere la direzione opposta si comanda:
fianco destr (o sinistr) e per fila destr (o sinistr) - MARC'.
CAPO VI. IL PLOTONE.
70. - Il plotone è il reparto base per l'istruzione di
ordine chiuso. L'esecuzione energica, precisa e
simultanea degli esercizi non si ottiene nei maggiori
reparti se non viene raggiunta in modo perfetto nel
plotone.
71. - Le squadre debbono sempre conservare la propria
individualità e restare distinte prendendo nel plotone
il posto che ad esse compete. Soltanto quando i fanti
intervengono col solo armamento individuale e si renda
necessario disporli in ordine di statura, le squadre
possono, in via del tutto eccezionale, essere
frammischiate.
72. . Per l'istruzione d'ordine chiuso, per le riviste e
parate, e ogni qualvolta lo si reputi opportuno, le
squadre verranno pareggiate (limitando il
frammischiamento al minimo indispensabile), con soldati
scelti a preferenza tra i porta munizioni o i fucilieri
non aventi speciale incarico.
73. - Per la guida del plotone vale quanto è stato
prescritto per la squadra al n. 60.
74. - Formazioni. — Le formazioni del plotone (8) in
ordine chiuso sono:
di fianco per tre eccezionalmente per due;
di fronte per tre,
eccezionalmente per due.
75. - Adunata. — Il plotone si aduna, in formazione di
fianco o di fronte, da fermo o in marcia, al comando:
adunata,
seguito dalla indicazione della formazione e della
direzione da assumere.
Ogni squadra si aduna in fila, raggiunge di corsa il
comandante di plotone e si dispone, insieme alle altre
squadre, nella formazione e direzione indicata,
arrestandosi se il comandante di plotone è fermo,
seguendolo se è in marcia (di passo o di corsa).
Se il comandante del plotone non indica alcuna
formazione, il plotone si aduna di fianco per tre.
76. - Aprire e serrare le righe. — Nel plotone di fronte
per Ire si fanno aprire le righe con i comandi:
prima riga un passo (.... due passi) avanti - MARC', e:
terza riga due passi (.... tre passi) indietro - MARC',
e si fanno serrare con gli analoghi comandi invertiti.
Se il plotone è di fronte per due, si danno gli stessi
comandi indicati per la squadra (n. 57).
77. - Disporre il plotone per due di fianco o di fronte.
— La formazione per due di fianco o di fronte del
plotone è eccezionale e presa solo in speciali servizi
di ordine pubblico, parate, ecc. Il plotone di fianco o
di fronte per tre, fermo od in marcia, si dispone
eventualmente su due file o su due righe al comando:
per-DUE.
Nel plotone di fianco i comandanti di squadra ed i vice
comandanti si portano rispettivamente davanti ai capi
arma di sinistra e di destra della propria squadra, gli
uomini della fila del centro vanno a disporsi per due in
coda alle rispettive squadre.
Nel plotone di fronte, il comandante di plotone, prima
di dare il comando per-DUE ordina il fianco destr o
sinistr, quindi una volta assunta la formazione per due
con i movimenti sopraindicati, chiama il plotone di
nuovo di fronte.
Per rimettere il plotone su tre file o su tre righe, si
da il comando:
per-TRE.
Le file prendono l'intervallo necessario per consentire
la formazione tra loro delle terza fila. Ognuno compie
poi i movimenti inversi di quelli sopra indicati.
78. - Posizioni e movimenti con l'arma. — Vale per il
plotone quanto è stato prescritto per la squadra al n.
58.
79. - Marcia del plotone in ordine cìiiuso. — Vale per
il plotone quanto è già stato indicato per la squadra
(n. 59 e 60) premettendo, quando necessario, la
indicazione plotone ai singoli comandi.
80. - Fermare il plotone. - Il plotone si ferma al
comando:
plotone-ALT, e con le modalità già indicate per la
squadra (n. 61),
81. - Rovesciamento della fronte:
a) Il plotone fucilieri, mitraglieri, mortai da 45 ed
esploratori di fianco o di fronte, da fermo o in marcia,
rovescia la fronte al comando:
dietro - FRONT.
Tutti si volgono contemporaneamente verso la nuova
fronte nel modo prescritto al n. 24 dell'istruzione
individuale.
Qualora nel plotone di fianco si rendesse necessario
rovesciare la fronte senza variare la normale reciproca
posizione degli uomini e quella dei quadrupedi rispetto
al reparto, si fanno eseguire due successivi movimenti
per fila.
In ogni caso quando i quadrupedi vengano a risultare
davanti al plotone vi rimangono, a meno che il
comandante del plotone dia il comando:
a posto,
nel qual caso vanno a porsi dietro, in posizione
corrispondente a quella primitiva.
b) Il plotone cannoni da 47/32 e mortai da 81 eseguono
il rovesciamento della fronte al comando: dietro front a
destro (o sinistra).
Il mulo (o i muli) di testa esegue subito il movimento,
gli altri non appena raggiunto il posto nel quale
l'elemento (o gli elementi) di testa ha cambiato la
direzione o la fronte.
Se, invece, si voglia far invertire la posizione di
marcia (o di schieramento) di ciascun elemento
componente il plotone, si da il comando:
per uno dietro front a destra (o sinistra).
Ogni mulo esegue il movimento per proprio conto e
contemporaneamente agli altri.
82. - Cambiamenti di fronte, di direzione, di formazione
per il plotone di fianco.
a) Il plotone di fianco, fermo o in marcia, cambia
fronte e direzione al comando:
per fila destr (o sinistr) - MARC.
La riga di testa girando a destra (o sinistra) inizia o
continua la marcia. Le righe che seguono cambiano
successivamente di direzione quando giungono sul posto
dove ha girato la riga di testa.
b) Il plotone di fianco, fermo od in marcia, assume la
formazione di fronte in direzione perpendicolare alla
precedente, al comando:
fronte a destr (o sinistr) - FRONT.
Tutti si volgono contemporaneamente nella nuova fronte,
nel modo indicato al n. 25 dell'istruzione individuale.
Volendo conservare la precedente direzione, si fa
eseguire al plotone un movimento per fila (a destra o a
sinistra) chiamandolo poscia di fronte (a sinistra od a
destra).
83. - Cambiamenti di fronte, di direziona, di formazione
per il plotone di fronte.
Il plotone di fronte, fermo od in marcia; a) cambia
fronte al comando:
plotone a destra (o sinistra) - MARC'.
La guida di destra (o di
sinistra) si volge nella direzione indicata dal
comandante, rallentando alquanto l'andatura se in
marcia; i soldati della prima riga, obliquando a destra
(od a sinistra), vanno di corsa ad allinearsi con la
guida: quelli delle righe retrostanti vanno, con
movimenti analoghi, a disporsi dietro i corrispondenti
uomini della riga antistante.
6) assume la formazione di fianco, in direzione
perpendicolare alla precedente, al comando:
fianco destr (o sinistr) - DESTR (o SINISTR).
Tutti si volgono contemporaneamente nella nuova fronte,
nel modo indicato al n. 25 dell'istruzione individuale.
Volendo far conservare la precedente direzione si
comanda: fianco destr (o sinistr) e per fila sinistr (o
destr) -MARC'.
Volendo far assumere la direzione opposta si comanda:
fianco destr (o sinistr) e per fila destr (o sinistr) -
MARC'.
Tutti eseguono contemporaneamente il movimento di
fianco, poscia le righe eseguono successivamente il
movimento per fila, nel modo descritto nei precedenti
numeri per i singoli movimenti.
CAPO VII. LA COMPAGNIA.
84. - I plotoni
costituenti la compagnia si dispongono normalmente nel
loro ordine numerico a partire dalla testa o dalla
destra. È plotone di base, quello sul quale si regolano
volta a volta i movimenti e le trasformazioni; quando
non ne sia stato indicato esplicitamente un altro, è
plotone di base quello di testa o quello di destra, a
seconda della formazione.
85. - Per i movimenti in ordine chiuso, che la compagnia
deve eseguire in blocco, o che i plotoni debbono
compiere nello stesso modo e nello stesso tempo, valgono
gli stessi comandi indicati per il plotone. Il
comandante della compagnia nel dare tali comandi
premetterà la indicazione «compagnia» nel primo caso; o
«plotoni» nel secondo caso.
86. - Per i cambiamenti di formazione che richiedono
movimenti differenti o successivi da parte dei singoli
plotoni, il comandante della compagnia da il solo
comando di avvertimento premettendo l'indicazione del
plotone (di testa, di destra, primo, secondo, ecc.). I
comandanti di plotone fanno eseguire i movimenti
necessari valendosi dei comandi indicati nel precedente
Capo IV, preceduti dall'indicazione plotone. Nel dare
tali comandi ciascun comandante di plotone, per essere
ben udito, si volge verso il suo reparto.
87. - Nei cambiamenti di formazione che si eseguono sul
posto, il plotone di base non si muove, o cambia
formazione sul posto; gli altri plotoni eseguono i
movimenti di passo, a meno che non venga dato
l'avvertimento «di corsa». Nei cambiamenti che si fanno
avanzando o durante la marcia, il plotone di base si
mette in marcia o continua a marciare alla normale
andatura; gli altri eseguono i movimenti di corsa o,
quando occorra, segnano il passo.
Il comandante può far prendere alla compagnia, nella
nuova formazione, qualsiasi direzione purché la indichi
in precedenza al plotone di base.
88. - La compagnia mitraglieri può svolgere l'istruzione
sia con i materiali in spalla, sia con i materiali
someggiati. È opportuno però che alleni i suoi
componenti a manovrare anche a lungo con i materiali in
spalla.
89. - Il posto dei comandanti di plotone (inquadrati
nella compagnia) è normalmente sulla sinistra dei
rispettivi reparti, se questi sono in linea di fianco;
sulla destra, se sono in linea di fronte.
Quando la compagnia effettua il dietro-front, i
comandanti di plotone — come le salmerie — restano dalla
parte ove vengono a trovarsi (i comandanti di plotone si
portano di corsa all'altezza della prima riga), salvo
che il comandante della compagnia non dia il comando « a
posto ». In questo caso comandanti di plotone e salmerie
riprendono il loro posto normale.
La guida in ciascun plotone è sempre dalla parte del
comandante dì plotone.
90. - Formazioni. — Le formazioni della compagnia sono:
plotoni affiancati;
linea di fianco;
linea di fronte.
La formazione in linea di fronte di norma viene
impiegata soltanto nelle riviste e parate.
91. • Adunata. - Al comando:
adunata,
seguito dalla indicazione della formazione e direzione
da assumere, ciascun comandante dì plotone aduna il
proprio reparto e lo conduce dove si trova il comandante
della compagnia, disponendolo nel posto che ad esso
spetta nella formazione.
Se il comandante non indica la formazione, la compagnia
si aduna con i plotoni affiancati.
L'adunata della compagnia si eseguisce da fermo od in
marcia, di passo o di corsa, come è detto per il plotone
al n. 75.
92. - Marcia della compagnia in ordine chiuso. — Vale
quanto è stato già detto per il plotone al n. 79.
La direzione della marcia è affidata al plotone di testa
quando la compagnia marcia in linea di fianco; al
plotone di base, negli altri casi.
Per fermare la compagnia si da il comando:
compagnia-ALT.
Al riguardo vale quanto è già stato detto per la squadra
al n. 61.
93. - Allargare e restringere gl'intervalli. — Nella
compagnia con i plotoni affiancati, ferma od in marcia,
per allargare gl'intervalli si da il comando;
dal... plotone (oppure dal plotone dì destra o di
sinistra) a... passi.
per restringere gl'intervalli si da quello:
sul... plotone (oppure sul plotone di destra o di
sinistra) a... passi.
L'esecuzione, da parte dei singoli plotoni, avviene:
da fermo: con movimenti di fronte e di fianco ;
in marcia: con movimento di per fila.
94. - Rovesciamento della fronte:
a) La compagnia, ad eccezione di quelle cannoni da 47/32
e mortai da 81, in qualsiasi formazione, ferma od in
marcia, rovescia la fronte al comando:
dietro • FRONT.
A detto comando tutti si volgono contemporaneamente
verso la nuova fronte.
Qualora nella compagnia si voglia conservare la normale
reciproca posizione dei fanti, nei plotoni, e dei
quadrupedi nella compagnia, si fanno eseguire:
due successivi per fila, se è in linea di fianco; due
successive conversioni se è a plotoni affiancati.
b) le compagnie cannoni da
47/32 e mortai da 81 eseguono il rovesciamento della
fronte con i comandi e movimenti indicati al numero 81
b).
95. - Cambiamenti di
fronte o di direzione.
a) La compagnia con i plotoni affiancati, cambia
normalmente dì fronte o di direzione avanzando; per
conseguenza la compagnia, se ferma, viene
precedentemente messa in marcia.
Al comando:
compagnia a destra (o sinistra) - MARC'
il plotone di destra (o sinistra) con movimento per fila
si volge nella direzione indicata dal comandante della
compagnia; gli altri plotoni, con movimento analogo, si
portano alla stessa altezza del plotone di base.
b) La compagnia in linea di fianco, ferma od in marcia,
cambia di direzione al comando:
per fila destr (o sinistr) - MARC'.
Il plotone di testa, con movimento per fila, si volge
nella direzione indicata dal comandante della compagnia;
gli altri plotoni seguono il primo ed iniziano il
cambiamento di direzione nel punto dove l'ha iniziato il
plotone precedente.
e) La compagnia in linea di fronte, ferma od in marcia,
cambia di fronte o direzione al comando:
compagnia a destra (o sinistra) - MARC'.
Il plotone di destra (o sinistra) si regola com'è detto
al n. 83, a) per il plotone isolato; gli altri con
movimento analogo, e di corsa cadenzata, si portano
sulla nuova fronte, allineandosi su quello di base.
96. - Cambiamenti di formazione. — Qui di seguito sono
particolarmente considerati i passaggi dalla compagnia
nella formazione coi plotoni affiancati a quella in
linea di fianco e viceversa.
Nei casi eccezionali (riviste e parate) in cui occorra
assumere la formazione in linea di fronte vi si
addiverrà passando per la formazione in linea di fianco.
La compagnia con plotoni affiancati, ferma o in marcia,
passa alla formazione di linea di fianco, al comando:
dal... plotone (oppure dal plotone di destra o di
sinistra) avanti in linea di fianco.
Il plotone di base inizia la marcia o la prosegue; gli
altri plotoni si incolonnano dietro ad esso, prima
quelli che stanno alla sua destra e poi quelli che
stanno alla sua sinistra, segnando il passo, ove
occorra, prima di entrare in colonna.
La compagnia con i plotoni in linea di fianco, ferma od
in marcia, passa:
a) alla formazione con i plotoni affiancati, al comando;
plotoni affiancati n destra (o sinistra),
oppure:
Note alla tavola.
1) La formazione di guerra:
— della compagnia comando di reggimento è su tre plotoni
(comando, collegamenti, servizi) e un autocarreggio.
— della compagnia comando di battaglione è su tre
plotoni (comando, collegamenti, esploratori).
— della compagnia fucilieri è su quattro plotoni (uno
comando e tre fucilieri).
— della compagnia armi d'accompagnamento è su cinque
plotoni (uno comando, due mitraglieri, due mortai da
45).
2) Nella compagnia isolata i quadrupedi si dispongono
nel posto indicato dalle figure, di fianco per due o di
fronte per uno, a seconda che la compagnia è in linea di
fianco ovvero in linea di fronte o a plotoni affiancati.
3) Quando la forza delle compagne è ridotta, le
formazioni di cui a tav. O, vengono ridotte nel numero
dei plotoni a cominciare dalla coda e dalla sinistra. Il
personale eventualmente a disposizione del comandante di
compagnia viene suddiviso tra i vari plotoni.
plotoni affiancati a
destra (o sinistra)...2°...3°... ploto-tone a sinistra
(o destra).
I plotoni retrostanti a quello di testa si affiancano a
questo, a destra o a sinistra secondo le indicazioni del
comando;
b) alla formazione in linea di fronte in direzione
perpendicolare alla precedente, al comando: front' a
destr (o sinistr) - FRONT.
Tutti compiono il movimento. Le salmerie prendono posto
due passi dietro l'ala costituita dal plotone ch'era di
coda; se, a movimento compiuto, i comandanti di plotone
vengono a risultare sulla sinistra dei loro reparti e le
salmerie dietro la destra della compagnia, essi
conservano tale posto sino a quando il comandante della
compagnia non dia il comando « a posto » (numero 89.
Per assumere la formazione in linea di fronte
conservando la precedente direzione la compagnia compie
prima un per fila destra o sinistra e poi un fronte (a
sinistra o a destra); i comandanti di plotone e salmerie
si regolano come sopra detto.
La compagnia con i plotoni in linea di fronte, ferma od
in marcia, passa alla formazione con i plotoni in linea
di fianco, al comando:
fianco destr (o sinistr) - DESTR (o SINISTR).
Tutti compiono il movimento di fianco. I comandanti dì
plotone si portano di corsa in testa e alla sinistra dei
loro plotoni, la salmeria si incolonna in coda per due.
Saluto alla voce. — Il battaglione, e le unità
superiori, nel render gli onori a S. M. il Re-Imperatore
ed al Capo del Governo, debbono aggiungere il saluto
alla voce.
Il comandante, dopo aver ordinato il presentat'arm (o
l'attenti se il reparto è disarmato) alza il braccio
destro (con o senza sciabola) e grida:
SALUTO AL RE! oppure: SALUTO AL DUCE! A detti comandi i
fanti: se armati: restano sul presentat'arm;
se disarmati: alzano il braccio destro nella posizione
del saluto romano;
e gridano insieme, a voce alta e vibrata:
VIVA IL RE! oppure: A NOI!,
a seconda che il saluto è diretto a S. M. il
Re-Imperatore od al Capo del Governo; se disarmati,
riabbassano subito dopo il braccio destro.
APPENDICE 1
SCHERMA DI BAIONETTA.
1. — La scherma di baionetta ha lo scopo di addestrare i
soldati a servirsi del fucile (o moschetto) come arma
bianca per la lotta a corpo a corpo.
Essa deve servire a dare al soldato fiducia nelle
proprie forze ed energia, e suscitare in lui spirito
aggressivo e ferocia.
2. — Nell'insegnamento della scherma non si deve esigere
simultaneità di esecuzione e precisione di movimenti ma,
viceversa, spigliatezza, spontaneità e rapidità di
esecuzione.
È assolutamente da bandire la tendenza a fare degli
esercizi di scherma delle esibizioni a carattere
coreografico.
3. — L'addestramento alla scherma di baionetta deve
essere svolto con razionale progressione di esercizi,
prima da fermi, poi in movimento (marcia o corsa) e
possibilmente contro bersagli (fantocci imbottiti).
Per ottenere buoni risultati è meglio dedicare ad esso
pochi minuti di successive giornate d'istruzione che una
mezz'ora continuativa.
4. — Al comando:
in guardia,
si fa un ottavo di giro a destra, spostando il piede
destro indietro ed a destra di circa un passo; si
piegano leggermente le ginocchia, mantenendo il busto
diritto ed il peso del corpo equamente ripartito sulle
due gambe; contemporaneamente si fa saltare l'arma dalla
mano destra alla sinistra che l'afferra al disotto della
fascetta con maglietta, mano destra all'impugnatura
appoggiata alla coscia destra, canna in alto, punta
della baionetta in direzione del bersaglio.
La posizione di in guardia non deve avere nulla di
forzato, ma anzi consentire la massima libertà di
movimenti.
5. — Al comando :
puntata dritta (oppure in alto, in basso, a destra, a
sinistra), si sposta di scatto il piede sinistro in
avanti quanto lo consente il distendimento della gamba
destra; contemporaneamente si vibra la puntata nella
direzione indicata, sorreggendo l'arma con la destra
all'impugnatura e lasciando scorrere la mano sinistra
fin contro la scatola serbatoio.
La puntata deve essere energica e veloce sia per
prevenire l'avversario, che per colpirlo con tale
efficacia da metterlo fuori combattimento.
6. — Si parano i colpi dell'avversario nei seguenti
modi:
salto indietro:
si spicca velocemente un salto indietro di quel tanto
che assicura dì restare fuori portata della puntata
avversaria, cercando di mantenere il corpo in equilibrio
e pronto ad effettuare una immediata controazione;
schivata a destra (a sinistra):
analogamente si compie un salto a destra (o sinistra) e
si accompagna il movimento con lo spostamento del tronco
in modo da sfuggire al colpo dell'avversario, pronto
anche in questo caso alla successiva reazione;
varata a destra (a sinistra) :
si sposta con energia l'arma a destra (o a sinistra) in
modo da deviare in fuori quella avversaria.
Occorre far ben comprendere al soldato che tutte queste
difese non possono essere fine a sé stesse, ma debbono
servire di base di partenza per una immediata
controffesa che si effettua serrando sotto al nemico e
colpendolo con la propria arma.
Tenere presente che anche nella scherma di baionetta
vince solamente chi attacca.
APPENDICE N. 2
ISTRUZIONE SULL'USO DEL TELO MIMETICO IMPERMEABILIZZATO
PER TENDA MOD. 1929.
1. — Il telo da tenda in uso nell'esercito è quello
mimetico impermeabilizzato mod. 1929.
2. — Esso ha forma quadrata di m. 1,95 di lato. E
provvisto ai quattro lati di asole e bottoni per
l'unione di altri teli e di un foro a ciascun angolo per
l'introduzione del bastone. Al centro ha un'apertura
sagomata per l'utilizzazione del telo stesso come
mantellina impermeabile. È colorito sul dritto con
chiazzatura mimetica e sul rovescio con tinta unica
colore terra d'ombra schiarita.
Ciascun telo da tenda è provvisto di una funicella di
ancoraggio.
3. — Ad ogni militare di truppa vengono distribuiti:
1 telo per tenda;
2 parti di bastoni di acciaio per tenda; 2 paletti per
tenda.
4. — Il telo mod. 1929 consente di costruire tonde di
forme e dimensioni diverse e di esporre alla vista
quella delle due facce, che, per i caratteri del terreno
in cui si accampa, risulta meno visibile. I vari tipi di
tende possono essere così raggruppati:
a) tende per quattro;
b) tende per sei;
c) tende collettive.
a) Tende per quattro. — Per costruire una tenda per
quattro si abbottonano due teli fra di loro ; si formano
due bastoni composti di quattro parti di bastone
ciascuno, e se ne introducono le punte nei fori
corrispondenti alla linea di unione dei due teli. Mentre
due uomini reggono i due bastoni, gli altri due piantano
ciascuno un paletto a cm. 50 circa dalle basi dei
bastoni e sul prolungamento del loro allineamento e
quindi ancorano ad essi con le funicelle le estremità
superiori dei bastoni, in modo che le funicelle stesse
risultino ben tese. Fatto ciò assicurano in terra i. due
spioventi mediante gli altri paletti e completano la
tenda, chiudendola anteriormente e posteriormente con un
telo assicurato per uno dei fori alla punta di ciascun
bastone e abbottonato agli spioventi.
Per l'occupazione, i quattro militari si sdraiano l'uno
accanto all'altro nel senso longitudinale della tenda.
Le borse a zaino, i moschetti, le mitragliatrici, le
cassette per munizioni ed i materiali vari in consegna
ai militari vengono sistemati nello spazio che resta
libero fra il telo di chiusura (opposto a quello di
entrata) ed il primo bastone.
b) Tenda per sei. — Ha forma e costruzione analoghe a
quella per quattro; ne differisce soltanto per avere gli
spioventi formati, invece che da due soli teli,
dall'unione di due coppie di teli.
Per l'occupazione, i militari entrano, tre da una delle
aperture di fondo, e tre dall'altra e si sdraiano
parallelamente alla linea dei bastoni, con la testa
verso il bastone centrale e le estremità verso le
aperture. Nel centro della tenda viene lasciato lo
spazio sufficiente, per la sistemazione delle borse a
zaino, dei moschetti, delle mitragliatrici, ecc.
c) Tende collettive. — Hanno altezza, larghezza e
lunghezza superiori ai tipi testé descritti e risultano
dalla unione di un numero vario di teli, sostenuti
eventualmente nella parte più alta da bastoni di
circostanza.
A puro titolo indicativo
si descrive il tipo di tenda collettiva a spioventi
laterali doppi, tipo di tenda questo che risulta adatto
per il ricovero di 18 o 20 uomini di truppa.
Per costruirla si uniscono tra loro dodici teli a tre a
tre, formando così un telone di quattro file di tre teli
ciascuna. Detto telone viene sollevato e sostenuto al
centro da robusti pali di legno della lunghezza di circa
8 parti di bastoni ognuno.
Indipendentemente da detti quattro sostegni centrali,
ogni spiovente doppio è a sua volta sostenuto, in
corrispondenza della sovrapposizione delle due file di
teli, da altri otto bastoni (4 per ogni spiovente)
costituiti da quattro parti di bastone ciascuno.
La tenda viene assicurata a terra mediante funicelle da
tenda o da zappatore e con robusti paletti, e viene
chiusa anteriormente e posteriormente da tre teli che,
opportunamente ripiegati,servono a costituire ingresso
alla tenda.
Per l'occupazione gli uomini si dispongono, su due file
opposte di 8 = 9 persone, con la testa verso gli
spioventi laterali e le estremità verso la linea dei
bastoni centrali.
Le borse a zaino ed i moschetti vengono sistemati verso
gli spioventi; le mitragliatrici e le cassette a zaino,
eco., vengono sistemate in un apposito spazio che viene
lasciato accanto alla parete di fondo, opposta a quella
che serve da ingresso.
Con le costruzione delle tende collettive è possibile
economizzare in relazione alla forza alloggiata alcuni
teli ed accessori che nell'insieme di ciascun reparto
servono a formare tende per l'ufficio del reparto
stesso, tende per sottufficiali di carriera, ecc.
5. — Nella costruzione e nell'uso di qualsiasi tipo di
tenda, dovranno sempre essere tenute presenti le
seguenti norme:
i lembi mobili che coprono le aperture centrali dei teli
debbono essere sempre abbottonati e risultare rivolti
verso il terreno, per impedire all'acqua di penetrare
nell'interno delle tende attraverso le aperture stesse;
gli spioventi laterali delle tende debbono sempre
risultare ben tesi:
attorno alle tende deve essere scavato un fossetto che
convogli l'acqua verso la direzione di maggior pendenza
del terreno;
in caso di pioggia battente occorre evitare di toccare
gli spioventi dalla parte interna.
6. — I comandanti di corpo (e gli altri ufficiali per i
quali è prescritta la tenda da comandante di corpo)
usano, sia in pace che in guerra, tale speciale tenda.
Gli altri ufficiale in guerra usano la tenda per 4 sopra
descritta in ragione di una per ciascun ufficiale. I
teli e le parti di bastone di acciaio ed i paletti
necessari alla costruzione della tenda per i da
ufficiali, sono sistemati in apposito sacco custodia. In
pace gli ufficiali possono essere però autorizzati a
costruire una tenda con 5 teli, in ragione di:
una per ciascun ufficiale superiore o capitano;
una ogni due subalterni.
7. — I sottufficiali di carriera (compresi i
marescialli) si attendano a 3 oppure 2 per ciascuna
tenda per 4.
Nei reparti minori di una compagnia, dove, pure
costruendo tende collettive, non sia possibile trarre
teli in numero sufficiente per costruire le tende per i
sottufficiali anzidetti, questi attendano con i graduati
del reparto o nel modo più conveniente che sarà loro
indicato dar comandante del reparto stesso.
Non la simmetria, bensì la configurazione del terreno e
la necessita di sfuggire all'osservazione aerea debbono,
in guerra, consigliare la migliore sistemazione delle
tende nei campi.
In relazione a tali esigenze, sarà di volta in volta
ordinato dal comandante di corpo, o di reparto isolato,
quale sia il tipo di tenda (per quattro, per sei, o
collettiva) da costruire, tenendo presente che:
la tenda per quattro risulta la meno visibile e la più
facilmente adattabile a piccole e non continue coperture
del terreno. Essa deve essere perciò la tenda di uso
normale;
quella per sei è la più comoda ma è solo consigliabile
quando la copertura del terreno lo consente (boschi,
eco.);
quelle collettive, infine, essendo molto visibili,
debbono ritenersi di impiego eccezionale in guerra, pur
trovando talvolta impiego per i comandi, gli uffici, i
magazzini, le infermerie da campo, eco., ed
eccezionalmente, pel ricovero delle truppe.
Anche negli attendamenti di pace occorre ispirarsi ai
principi sopra accennati, e pur assicurando alle truppe
il necessario benessere, debbono essere evitate
sistemazioni costose.
8. — Il telo per tenda mod. 1929 trova anche impiego
come:
A) mantellina impermeabile esponendo all'esterno la
faccia a colorazione unica.
A tale scopo si deve:
a) slacciare sia sul dritto, sia sul rovescio, i bottoni
dei lembi mobili dell'apertura centrale;
b) ripiegare i quattro angoli sul dritto del telo e
fermarli con l'asola di angolo e con le due asole
adiacenti, ai corrispondenti bottoni esistenti sulla
faccia del telo.
(Per dare maggior protezione alle gambe, il telo potrà
essere indossato anche con gli angoli non ripiegati);
c) indossare il telo introducendo la testa attraverso
l'apertura centrale e disporlo in modo; che la parte
cucita del riporto si adatti dietro al collo e sulle
spalle; che i lembi mobili del riporto interno siano
sistemati tra il petto ed il telo e quelli del riporto
esterno siano disposti attorno al collo e fermati sul
davanti mediante l'apposito bottone;
d) assicurare
(eventualmente) le falde laterali del telo contro i
polsi, mediante le asole e i bottoni delle falde stesse.
I militari a cavallo usano il telo, o nel modo sopra
indicato, o senza la ripiegatura degli angoli, o con i
due semilati abbottonati fra di loro, e con le mani
uscenti dalle due aperture laterali superiori.
In pace, l'uso del telo come mantellina è permesso solo
durante i campi, manovre ed esercitazioni: è però
vietato nell'interno degli abitati.
In guerra, può anche essere esposta alla vista la faccia
a chiazzature mimetiche.
Eventualmente, e solo in guerra, alla mantellina può
essere applicato un apposito cappuccio della stessa
tela, o un comune cappuccio di cappotto.
Per il combattimento, per i servizi da fatica, o quando
si voglia proteggere il militare da prolungate pioggie,
il telo può essere anche adattato come una mantellina
più corta della precedente ma costituita di un doppio
strato di stona.
Essa si ottiene ripiegando — a busta — sul centro del
telo i quattro, angoli, abbottonando i semilati che
risultano sovrapposti e indossando il mantello.
B) sacco da addiaccio:
Per utilizzare il telo come sacco da addiaccio, lo si
ripiega in due e si abbottonano il lato lungo e uno dei
due lati corti così risultanti. Le abbottonature ed i
lembi mobili debbono risultare in modo da impedire la
penetrazione dell'acqua nel sacco.
C) mezzo di mascheramento:
Il telo mod. 1929 può servire quale mezzo di ripiego per
mascherare postazioni di armi, materiali bellici vari,
lavori campali di piccola entità, ecc. Le colorazioni
delle due facce del telo stesso rispondono appunto a
tale caratteristica e sono informate al concetto di
consentire il migliore adattamento dei teli, sia su
terreni dai colori medi del paesaggio vario nelle
diverse stagioni dell'anno (dritto), sia su terreni
arati, su terre di scavo, eco. (rovescio).
Il mascheramento per mezzo dei teli deve essere però in
ogni caso completato appoggiando alle superne!
maggiormente esposte alla luce qualche oggetto
caratteristico dell'ambiente circostanze (erbe, foglie,
frasche, sassi, sottili strati di terra o neve, eco.)
cercando così di rompere la continuità delle linee
geometriche.
NOTE
1) Il presente regolamento è comune a tutte le armi o
specialità per quanto riguarda:
a) l'istruzione individuale a piedi: senz'armi con le
armi;
b) l'istruzione di reparto
a piedi in ordine chiuso.
2) Per questa posizione,
che si assume sempre da fermi, occorra fare inastare la
baionetta prima di dare il comando
di presentat'arm.
3) Questo movimento
si può eseguire con o senza baionetta inastata..
4) Fino alla compagnia.
5) Quando si rende il saluto da cavallo i movimenti non
cambiano, solamente la posizione terminale del 2° tempo
deve risultare colla lama della sciabola spostata in
fuori.
6) È eseguito da tutti gli istituti (scuole e accademie)
militari, dall'arma dei CC. RR., dall'arma di fanteria
(esclusi bersaglieri, alpini, guardia alla frontiera ed
i conducenti), quando sfilino in formazioni a massa
davanti ad un rassegnatore.
7) Dove non è altrimenti specificato si intende la
squadra nelle sue varie specialità: fucilieri,
mitraglieri, mortai da 15 e da 81, esploratori, cannoni
da 47/32.
8) I plotoni, mortai da 81
e cannoni da 47/32 assumono la formazione di: «plotone
in colonna»
«plotone in linea serrata».
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