Regio Esercito
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Istruzione per la ginnastica militare
(Edizione 1928)
(Con aggiunte e varianti sino alla pubblicazione
del presente manuale)
PREMESSA
1. - La ginnastica militare ha il compito
essenziale di rendere l'individuo fisicamente e moralmente atto alla guerra.
Essa deve perciò, in piena e perfetta armonia con l'istruzione tecnica e tattica
individuale e collettiva:
sviluppare ed accrescere le attitudini fisiche del soldato mediante l'attuazione
metodica e continuata di quegli esercizi che hanno maggiore attinenza con le
necessità del combattimento odierno;
elevare nell'individuo le qualità morali, che maggiormente sono necessarie in
guerra, e infondergli soprattutto un sicuro senso di fiducia nelle proprie forze
e spiccate doti di arditezza;
suscitare la passione per gli esercizi fisici in modo che tutti i militari si
sentano spinti a coltivarli anche dopo essere ritornati alla vita civile.
2. - La ginnastica militare, per mezzo dell'educazione dell'individuo, ha per
fine ultimo l'elevazione della massa; le particolari attitudini fisiche dei
singoli, vanno quindi coltivate e sfruttate non a loro beneficio, ma per essere
poste a profitto della collettività.
3. - La ginnastica militare deve inspirarsi ai dettami della fisiologia e
dell'igiene e seguirli fin che possibile; deve tuttavia adattarsi all'ambiente
in cui è attuata ed agli scopi a cui tende ed assumere quindi, ove occorra,
andamento e sviluppo del tutto propri.
4. - La ginnastica militare deve seguire un indirizzo generale comune a tutte le
armi; nell'attuarla si deve però tener conto delle finalità pratiche e delle
esigenze delle altre istruzioni delle varie armi e specialità.
5. - La ginnastica militare richiede esempio ed emulazione.
L'emulazione deve essere accortamente suscitata, tanto fra gli individui quanto,
e soprattutto fra i reparti.
L'esempio deve scendere dall'alto ; gli istruttori, ufficiali e graduati,
debbono essere perciò anche degli ottimi esecutori e debbono insegnare con
passione e con convinzione, ricorrendo largamente all'esempio.
6. - La ginnastica militare deve dare il massimo sviluppo all'addestramento
individuale; comprende tuttavia esercizi collettivi atti a conseguire le
finalità alle quali la ginnastica tende.
È in ogni caso da evitarsi tutto ciò che è formalismo inutile e vana
coreografia.
7. - La ginnastica militare deve essere insegnata ed appresa per gradi: ma tale
progressione deve essere relativamente rapida, e fin dalle prime lezioni
l'istruzione ginnastica deve aver carattere di slancio, di scioltezza e di
ardire.
PARTE I.
Cenno di classificazione degli esercizi fisici.
8. - Tutti gli esercizi che non siano espressione di abitudini naturalmente
acquisite, come la marcia e la corsa, richiedono, per essere appresi, attenzione
e lavoro di coordinazione.
Non appena sieno ben appresi divengono automatici, e, salvo la lotta giapponese
e quella greco-romana, l'equitazione che richiedono costante applicazione
mentale, impegnano il sistema nervoso centrale in maniera sempre minore. Così,
ad esempio, il nuoto, la voga, il ciclismo.
Gli esercizi che non richiedono lavoro di coordinazione diconsi semplici; gli
altri si chiamano complessi.
9. - Sulla base degli sforzi fisici che richiedono, degli effetti che producono
sull'organismo umano e delle qualità che conferiscono all'individuo, gli
esercizi fisici si dividono in blandi, moderali, intensi (di velocità, di forza,
di equilibrio, di destrezza, di prontezza) e di resistenza.
Il programma.
10. - Il programma di ginnastica militare comprende:
a) esercizi di ginnastica metodica;
b] esercizi di ginnastica di applicazione;
e) esercizi sportivi;
d) giuochi a carattere di competizione collettiva.
11. - Tale programma ha il suo svolgimento in tre periodi successivi:
dì preparazione;
di applicazione;
di perfezionamento.
12. - Il periodo di preparazione ha durata più o meno breve secondo il grado di
addestramento fisico che posseggono i soldati.
13. - Il periodo di applicazione è il più importante ai fini dell'addestramento
professionale. Esso, completando il precedente periodo di preparazione e dando
conveniente sviluppo agli esercizi in campagna, infonde nel soldato fiducia
nelle proprie forze, elevato spirito di aggressività ed ardire.
Ha termine alla fine dei campi d'arma.
14. - Il periodo di perfezionamento serve:
a continuare l'addestramento dei militari di truppa rimasti ai corpi, nessuno
escluso, ed in particolare dei graduati;
a perfezionare l'educazione fisica degli ufficiali inferiori, specie subalterni,
e dei sottufficiali;
a suscitare in tutti la passione per gli esercizi fisici, formando degli
ufficiali e dei sottufficiali ottimi istruttori ed addestrando graduati e
soldati di preferenza negli esercizi che, avendo affinità e corrispondenza con
gli altri della ginnastica di applicazione, sono altresì diffusi nella Nazione.
PIANI DI LEZIONI.
15. - Allo scopo di graduare nel tempo e sulla
base delle caratteristiche fisiologiche i vari esercizi stabiliti dal programma,
è necessario che le esercitazioni giornaliere si svolgano secondo una
successione di esercizi stabilita in precedenza. Tale successione prende nome di
piano di lezione.
16. - I piani di lezione sono stabiliti dal comandante di compagnia.
17. - I criteri sui quali si deve basare la compilazione di un piano di lezione
sono:
a) gli esercizi vanno scelti fra quelli, per ogni periodo, che estendano il
lavoro a tutte le parti del corpo e impegnino le varie qualità fisiche e
psichiche;
6b gli esercizi scelti devono essere graduati in modo da ottenere un crescendo
di intensità dal principio alla fine della lezione. Questa, poi, deve terminare
con esercizi blandi allo scopo dì riportare l'individuo nelle condizioni di
quiete circolatoria, respiratoria e nervosa anteriori all'esercitazione;
c) ogni lezione deve possibilmente comprendere un giuoco scelto fra quelli che
possano meglio educare l'animo dei soldati alle competizioni collettive.
NORME IGIENICHE.
18. - Chi è preposto all'educazione fisica della
truppa deve conoscere le norme necessarie per ottenere gli effetti desiderati ed
evitare i danni prodotti da un lavoro male applicato.
19. - Per effetto dell'esercizio fisico ripetuto può prodursi:
a) una forma lieve di stanchezza caratterizzata da dolenzia muscolare con
diminuita capacità funzionale che è, anche per i soggetti robusti, dannosa;
b) una forma di stanchezza più intensa, nella quale compaiono anche l'affanno,
la sete, l'arrossamento del volto, l'aumento di frequenza di respiro e del
polso, ecc.;
c) la fatica, nella quale ai sintomi sopraddetti si aggiunge spesso la febbre e
sempre l'incapacità assoluta a continuare il lavoro.
Qualora durante l'esecuzione di esercizi molto intensi si manifestino ansamento
o affanno, l'istruttore deve sospendere temporaneamente gli esercizi stessi.
Lo strapazzo è conseguenza di fatica esagerata e ripetuta che provoca per lo più
esaurimento generale con deperimento organico, inappetenza, sonno agitato, ecc.
ed obbliga ad un periodo lungo di riposo.
20. - Al termine di ogni lezione, o durante la stessa quando si sieno eseguiti
esercizi intensi, si deve concedere un adeguato riposo.
21. - Ogni esercizio che importi un notevole lavoro muscolare richiede adeguato
allenamento.
Raggiunto l'allenamento, l'esercizio moderato, purché continuo, basta a
conservare l'attitudine acquisita.
Per contro, l'interruzione dell'allenamento fa perdere iU breve gli effetti
della preparazione precedente.
22. - L'istruzione di ginnastica deve essere fatta eseguire o prima dei pasti
principali oppure due ore dopo di essi.
Quando l'istruzione di ginnastica debba essere compiuta in uniforme di fatica
non si debbono tollerare, durante gli esercizi, cravatte al collo, legacci
serrati alle gambe o alle braccia, né alcun'altra cosa che faccia ostacolo alla
respirazione ed alla circolazione del sangue.
23. - Poiché durante l'esecuzione degli esercizi è utile respirare col naso, è
necessario che i soldati vi siano abituati.
24. - Dopo l'esercitazione, se gli uomini sono sudati, si debbono evitare le
correnti d'aria, proibire le bevande gelate e l'ingestione di abbondante acqua.
25. - I bagni sono utilissimi per eccitare e ristorare l'organismo dopo
l'esecuzione degli esercizi, specie se intensi. Possono essere compiuti a doccia
con acqua fredda (10-15 gradi) o temperata (16-27 gradi) e debbono durare 1-5
secondi, i primi, e 2-3 minuti primi quelli temperati.
1° Periodo (1) |
Ordinativi
Elementari
Esercizi di marcia |
Esercizi di:
Getto di pesi
Volteggi da terra
Arrampicata e scalata |
Esercizi di corsa, (corse veloci, brevi,
cadenzate)
Gara
portaordini breve |
Esercizi di:
equilibrio
salto
(piccoli salti)
sollevamento pesi |
Gare e giuochi:
Staffette
Guerra
Palla
spinta
Palla
vibrata
Palla
volo |
Esercizi:
respiratori
di
marcia lenta |
2° Periodo
(1) |
Ordinativi
Elementari
Esercizi di marcia |
Volteggi da terra
Arrampicate
Scalate
Lanci
e getti |
Corse
veloci (piane e con ostacoli)
Corsa
veloce militare con ostacoli
Gara
portaordini di metri 800 |
Esercizi di:
equilibrio applicati
lotta
libera (corpo a corpo)
disarmi
Salti
(vari)
Trasporto e passaggio di pesi
Tiro
alla fune |
Gare e giuochi:
Staffette
Guerra
Palla
spinta
Palla
vibrata
Palla
canestro |
Esercizi:
respiratori
di
marcia lenta |
3° Periodo
(1) |
Ordinativi
Elementari
Esercizi di:
opposizione
marcia |
Esercizi fondamentali agli attrezzi
Arrampicate
Scalate
Lanci
e getti |
Corse
(veloci e di resistenza)
Corsa
veloce militare con ostacoli
Gara
portaordini di metri 1600 |
Esercizi di equilibrio
Disarmi (corpo a corpo)
Colpi
di pugilato
Salti
(vari)
Trasporto e passaggio di pesi
Tiro
alla fune |
Gare e giuochi:
Palla vibrata
Palla
volo
Palla
canestro
Giuoco del calcio |
Esercizi:
respiratori
di
marcia lenta |
1) Si intende che non tutti gli esercizi indicati
in ciascuna casella debbono essere eseguiti in una sola istruzione giornaliera.
Tenendo norma dei criteri esposti, ogni istruttore sceglie, fra quelli indicati,
gli esercizi da effettuare nella istruzione che intende svolgere.
PARTE II.
ESERCIZI GINNASTICI - COMPETIZIONI INDIVIDUALI E COLLETTIVE - GIUOCHI.
AVVERTENZA.
Gli esercizi indicati e descritti in ogni capitolo non sono sempre i soli che
possono compiersi; sono però quelli dai quali è dato di ricavare i migliori
effetti fisiologici e quindi i più utili.
COSTUME GINNASTICO.
26. - Ufficiali: maglia di lana bianca; pantaloni lunghi di tela bianca senza
sottopiede; scarpette con calze bianche.
Il costume ginnastico è obbligatorio per gli ufficiali subalterni.
Sulla maglia, dal lato sinistro ed all'altezza del petto, è applicato uno
scudetto di panno, del colore dell'Arma portante, in oro, i distintivi del
grado.
Sottufficiali, graduati e militari di truppa: maglia di lana grigia; calzoncini
di tela bianca; scarpette con calze bianche a bordo rovesciato.
Sui lati esterni dei calzoncini a 10 cm. dal bordo inferiore sono applicati i
distintivi di grado conforme a quelli in vigore (trecciuola di tessuto d'oro,
d'argento o di lana rossa o nera, a seconda dell'arma e del grado).
È vietato Fuso di costumi di foggia e di colore diverso da quelli prescritti.
Quando si tratti di giuochi che importino la distinzione dei partiti si potranno
usare opportuni distintivi.
FORMAZIONI - POSIZIONI.
27. - Le formazioni e le trasformazioni dei gruppi (squadre) sono le stesse di
quelle enumerate e descritte nell'Addestramento della fanteria al combattimento.
I movimenti che l'istruttore fa compiere agli individui o alle squadre in
relazione agli esercizi ginnastici da eseguire prendono il nome di «ordinativi».
Quando l'istruttore ritenga opportuno di dare ai movimenti ordinati una certa
simultaneità di azione, al comando di avvertimento fa seguire quello di
esecuzione: Via, uno... due..., marc',
a seconda che il movimento importi uno solo o più tempi di esecuzione o
l'avanzare.
28. - FORMAZIONI. - La scelta delle formazioni è relativa
all'esercizio che s'intende di eseguire.
Alle formazioni della squadra e del plotone contemplate nell'Addestramento della
fanteria si aggiungono le seguenti: Dalla formazione della squadra per tre di
fianco:
Avanti... marc'.
La squadra inizia il movimento.
A doppia distanza.
Le terziglie accorciano il passo fino ad avere ciascuna la distanza di due metri
da quella che precede.
Squadra... alt.
Tutti gli uomini si fermano contemporaneamente.
Dalla sinistra (destra) a doppio intervallo... aprite.
I soldati portano le
braccia in fuori e prendono prontamente dalla sinistra (destra) l'intervallo
corrispondente alle braccia distese, accresciuto di circa 50 cm.
A destra (sinistra)... serrate.
Tutti gli uomini, con movimenti di fianco e di corsa, serrano ad intervallo
normale (leggero contatto di gomiti) sulla fila di base indicata dal comando.
Sulla testa... serrate.
Tutte le righe serrano di corsa sulla testa a distanza normale (m. 1,20); la
prima rimane ferma.
Avanti serrando.
Tutti gli uomini iniziano la marcia serrando dal centro gli intervalli e sulla
testa le distanze. La prima terziglia accorcia il passo per favorire il
movimento, dopo di che riprende il passo
normale.
In caso che speciali condizioni di ambiente o speciali esigenze dell'esercizio
lo impongano, l'istruttore può far assumere ai gruppi formazioni adatte allo
scopo, tenendo però sempre presente la necessità di evitare perdita di tempo ed
inutile coreografia.
29. - POSIZIONI:
Attenti. - Vedi istruzione formale individuale e di reparto.
Riposo. - Vedi Istruzione formale individuale e di reparto.
Saluto. - Il saluto dei militari, quando indossano il costume ginnastico e non
sono armati, è quello romano.
I reparti rendono detto onore dalla posizione di attenti al
comando:
Saluto,
dato dal più elevato in grado o più anziano degli istruttori.
tutti i militari sollevano il braccio destro teso in avanti e in alto; palma
della mano volta in avanti,
Al comando :
In posizione,
ritornano nella posizione di attenti.
Posizione delle braccia. - Rappresentano esercizi ad effetti poco intensi;
servono anche per graduare le difficoltà di altri esercizi, in quanto, spostando
il centro di gravita del corpo, possono dare ad uno stesso movimento una
intensità maggiore o minore (specialmente in quegli esercizi in cui debbasi
contrapporre l'azione dei muscoli alla forza di gravità; esempio: flessione del
busto). Le posizioni delle braccia sono:
Mani ai fianchi.
Portare di scatto le palme delle mani alle anche, con le dita unite e dirette
avanti, pollici indietro, gomiti spinti in dietro, per quanto possibile.
Braccia-avanti.
Portare di scatto le braccia tese in avanti all'altezza delle spalle; palme in
dentro; dita distese ed unite. L'apertura delle braccia deve risultare maggiore
della larghezza delle spalle e le scapole debbono essere spinte più che
possibile indietro.
Braccia in-fuori.
Slanciare le braccia tese in fuori, all'altezza delle spalle e spinte in dietro
; palme in basso dite unite e distese.
Mani alla nuca.
Slanciare dapprima le braccia all'infuori, palme in basso ; indi flettere gli
avambracci, portando le mani alla nuca, palme in avanti, dita unite e distese,
gomiti spinti in dietro per quanto è possibile, braccia all'altezza delle
spalle.
Le mani non debbono venire a contatto né della nuca, né tra di loro.
In avanti (fuori) braccia in alto.
Slanciare le braccia tese oblique in alto, passando per la posizione di braccia
in avanti o in fuori, palme in dentro, dita unite e distese. Le braccia devono
risultare sullo stesso piano del corpo. Nell'assumere queste posizioni tutto il
corpo, eccetto le braccia, deve essere mantenuto nella posizione di attenti.
Per tornare nella posizione di attenti si procede in senso opposto, al comando:
In posizione.
Posizione delle gambe. - Servono a dare una maggiore stabilità al corpo.
Piede sinistro (destro) posato avanti (in fuori).
Spostare rapidamente il piede sinistro (destro) in avanti di circa cm. 30, busto
a piombo, gambe tese e peso del corpo egualmente ripartito su di esse.
Si ritorna sull'attenti eseguendo il movimento in senso inverso, al comando: In
posizione.
ESERCIZI ELEMENTARI A CORPO LIBERO.
Fra i molti esercizi elementari a corpo libero si descrivono soltanto quelli
fisiologicamente più utili. Tali esercizi danno flessibilità al corpo,
resistenza alle articolazioni, potenza, equilibrio e facilità di scatto agli
arti inferiori. Ciascuno di essi deve essere eseguito più volte di seguito.
30. - FLESSIONI - ESTENSIONI - ROTAZIONI. — Da una delle posizioni delle
braccia, (eccetto quella di braccia avanti) e delle gambe:
Flessione del busto teso avanti; Flessione del busto a sinistra (destra);
Flessione profonda del busto avanti; Estensione del busto.
Mantenendo le gambe rigidamente tese, senza scomporre la posizione del busto,
inclinarlo più che possibile e lentamente nella direzione indicata.
Nella flessione profonda in avanti, occorre flettersi fino a quando le dita
toccano le punte dei piedi: in questo movimento le braccia vengono prima portate
in alto tese e poi lentamente abbassate, in armonia con la flessione del busto,
il quale deve prima passare per la flessione del busto esteso avanti.
Rotazione del busto a sinistra (destra).
Mantenendo le gambe tese, rotare
lentamente il busto e la testa nella direzione indicata.
Per tornare nella posizione di partenza si proceda in senso opposto, con
movimento lento, al comando:
In... posizione,
o con movimento di scatto al comando:
In posizione.
Gli esercizi di flessione del busto teso avanti, di flessione profonda avanti e
di rotazione di destra e sinistra possono anche essere eseguiti dalla posizione
di seduti ed in particolar modo con le braccia in fuori.
31. - PIEGAMENTI SULLE GAMBE. - Possono essere eseguiti
lentamente o di scatto.
Piegamenti lenti: Da una delle posizioni delle braccia:
Piegamento lento
sulle gambe.
Al comando uno sollevare di scatto il corpo sulla punta dei piedi; al du...e
piegare lentamente le gambe sino a toccare con le natiche (glutei) i talloni; le
ginocchia debbono essere aperte; i talloni riuniti; il busto eretto.
Si ritorna nella posizione di partenza, al comando:
In posizione.
Sollevarsi lentamente sulla punta dei piedi mantenendo le braccia nella
posizione assunta all'inizio dell'esercizio.
Attenti.
Tornare di scatto sull'attenti.
Piegamenti di scatto: Da una delle posizioni delle braccia che si possono far
assumere prima dell'esercizio:
Piegamento di scatto sulle gambe
o contemporaneamente all'esercizio stesso:
Con braccia avanti (in alto, mani alla nuca, mani ai fianchi) piegamento di
scatto sulle gambe.
Eseguire con la massima energia e rapidità i movimenti indicati nel comando.
Si ritorna nella posizione di attenti, con movimento in senso opposto, al
comando:
In posizione.
32. - ESERCIZIO DI A FONDO. - Da una delle posizione delle braccia
precedentemente indicate, che si possono fare assumere prima o
contemporaneamente all'esercizio di a fondo:
A fondo sinistro (destro) in fuori.
Portare il piede sinistro (destro) in fuori alla distanza di circa un passo;
ginocchio sinistro (destro) piegato; gamba destra (sinistra) tesa; punta del
piede in avanti; il capo ed il busto disposti sul prolungamento della gamba che
resta tesa.
In posizione.
Con la spinta della gamba che è a fondo equilibrare il corpo sull'altra gamba e
quindi tornare rapidamente nella posizione di attenti, portando prima le braccia
in fuori.
A fondo sinistro (destro)-avanti.
Portare il piede sinistro (destro) avanti alla distanza di circa un passo,
ginocchio sinistro (destro) piegato, gamba destra (sinistra) tesa: tronco e
corpo disposti sul prolungamento della gamba che resta tesa.
In posizione.
Con movimento analogo a quello descritto per l'a fondo, in fuori, tornare
sull'attenti.
ESERCIZI DI RESPIRAZIONE.
33. - Gli esercizi di respirazione servono a ristabilire rapidamente la calma
nella respirazione e nella circolazione dopo una faticosa lezione di ginnastica
e dopo l'esecuzione di uno sforzo violento o di qualsiasi altro esercizio che
dia l'affanno. Si eseguiscono con l'aiuto di movimenti delle braccia, eseguiti a
cadenza lenta. (La stessa della respirazione calma, cioè 16-18 atti respiratori
al minuto primo).
Le inspirazioni si debbono fare col naso, tenendo la bocca chiusa; le
espirazioni con la bocca.
Partendo dalla posizione di piede sinistro (destro) posato in fuori o dalla
posizione di attenti:
Sollevando le braccia per avanti (o per fuori) inspirare. Sollevarsi sulla punta
dei piedi e con lentissimi movimenti mentre si inspira col naso, portare le
braccia in alto, passando per avanti (o per fuori).
Per tornare sull'attenti:
Abbassando le braccia per dietro, espirare. Con lento movimento, espirando con
la bocca, portare le braccia sull'attenti, facendole passare per dietro, e
posare i talloni a terra.
Le inspirazioni debbono essere eseguite rovesciando legger-mente il. capo ali'indietro,
quando le braccia sono giunte in alto.
MARCIA.
34. - La marcia produce effetti generali in quanto agisce sulle funzioni della
respirazione e della circolazione, ed ha effetti locali specialmente sui muscoli
degli arti inferiori.
Stile della marcia. - Negli esercizi di marcia vengono adoperati due stili
diversi: uno in flessione, meno veloce ma anche meno faticoso, ed uno in
estensione, più veloce ma anche più
faticoso.
Stile della marcia in flessione. - È adoperato generalmente
nelle marce di resistenza.
La marcia di resistenza è eseguita su lunghi percorsi; in genere superiori ai 20
chilometri. In essa gli istruttori devono, in particolar modo insegnare ai
soldati ad economizzare più che possibile le forze per poter giungere all'arrivo
in buone condizioni fisiche; all'uopo essi debbono tener presente gli elementi
essenziali di ogni marcia e cioè:
a) velocità di marcia;
b) lunghezza del percorso.
Per marciare in flessione, il passo deve essere lungo ed elastico; i piedi
debbono toccar terra prima col tallone, poi con la punta; la gamba che rimane
dietro deve essere tenuta naturalmente tesa e quella die si trova in avanti deve
venire leggermente piegata nel momento in cui il piede tocca terra; il corpo
deve essere tenuto leggermente inclinato in avanti, ma con le spalle aperte; le
braccia, leggermente flesse, debbono oscillare leggermente in avanti ed
indietro, armonizzando i loro movimenti con quelli delle gambe.
I soldati debbono essere abituati a coordinare la respirazione con il movimento
delle gambe inspirando col naso ed espirando con la bocca.
Nelle marce di resistenza occorre tenere una velocità dai 120 ai 140 passi al
minuto primo.
Stile della marcia in estensione. - È adoperato generalmente nelle marce a
percorso più breve (dai 3 ai 10 chilometri), ed a calare andatura.
Per marciare in estensione il corpo deve essere tenuto quasi verticale; la gamba
che si slancia avanti deve essere completamente tesa nel momento in cui il
tallone tocca il suolo; i piedi debbono mantenere nello spostamento il loro
asse parallelo a quello della direzione di marcia, e debbono toccare il suolo
prima con il tallone, poi con la punta; la gamba posteriore, per eseguire il
passo, viene slanciata fortemente e velocemente in avanti, in modo da toccare il
suolo più lontano che è possibile: le braccia debbono essere flesse leggermente
per permettere loro di oscillare più rapidamente, in armonia con i movimenti
delle gambe.
La respirazione deve essere coordinata con il movimento. In questa marcia
occorre saper misurare l'impiego delle proprie forze allo scopo di poter
completare il percorso con la massima velocità possibile.
Si deve tendere a raggiungere una velocità dai 160 ai 170 passi al minuto primo.
In tutti gli esercizi di marcia occorre graduare l'addestramento ed esigere la
perfetta osservanza dello stile, che si deve insegnare accuratamente,
correggendo molto e facendo ripetere più volte l'esercizio.
CORSA.
35. - La corsa, se ben regolata, mette in azione grandi masse muscolari,
accelera la circolazione del sangue, attiva la respirazione ed il ricambio
materiale, fa aumentare di volume i polmoni e conferisce sveltezza, leggerezza, e, se prolungata, resistenza alla
fatica.
Nelle corse si distinguono: gli esercizi di corsa, corse veloci, le corse di
resistenza. I primi servono di preparazione alle altre. Le corse veloci e di
resistenza possono essere piane e con ostacoli.
36. - CORSA DI RESISTENZA E CORSA VELOCE. - L'allenamento alla corsa di
resistenza ed alla corsa veloce deve formare oggetto di speciale cura
nell'istruzione di ginnastica.
Nella corsa di resistenza necessita far eseguire i primi esercizi su percorsi
non troppo lunghi, curando molto lo stile del movimento, allo scopo di insegnare
ad impiegare economicamente le proprie forze.
Stile della corsa di resistenza. - Si corre appoggiando i piedi al suolo prima
sulla punta dei piedi e poi sul tallone ; testa alta, spalle ritratte, petto
sporgente per agevolare la respirazione. Le braccia accompagnano i movimenti
delle gambe, con oscillazioni naturali, e debbono essere mantenute leggermente
flesse, ma mai piegate e con le mani a pugno aderenti al petto.
I movimenti delle gambe debbono essere elastici ed il tronco deve mantenersi in
equilibrio sulle anche e non dondolare a destra ed a sinistra. Il passo deve
essere lungo e regolare.
Stile della corsa veloce. - La corsa veloce si effettua sulla punta dei piedi
senza posare mai i talloni al suolo. Le braccia debbono eseguire i movimenti
coordinati a quelli delle gambe.
Occorre impiegare tutti i mezzi per ottenere la maggior velocità di movimento e
la maggior lunghezza del passo.
37. - CORSA CON OSTACOLI. - Gli esercizi di corsa con ostacoli si compiono su
brevi percorsi (circa 60 o 70 metri) e con ostacoli alti m. 0,70 o 0,80 al
massimo.
In questa corsa occorre curare moltissimo lo stile del
salto.
L'ostacolo non si salta a piedi uniti, ma si supera nel passo di corsa,
sollevando il corpo dal terreno di quel tanto che è appena necessario allo scopo; superato l'ostacolo si tocca terra con il piede che non ha dato lo scatto e si
prosegue la corsa sino al
nuovo ostacolo.
I salti degli ostacoli non debbono provocare soluzioni di continuità o
rallentamenti nella esecuzione della corsa.
38. - CORSA MILITARE CON OSTACOLI METRI 100. - È un esercizio collettivo di
velocità, che riunisce in sé altri esercizi (salti, volteggi, equilibrio,
scalate). La lunghezza del percorso è di metri 100 in linea retta e la larghezza
degli ostacoli di metri 10.
Il percorso è il seguente:
- Traguardo di partenza: trincea per 6 uomini in piedi, larga alla superficie m.
2, profonda metri 1,70, con gradino pel tiro, di metri 0,40.
1° ostacolo (metri 15 dal traguardo): siepe alla metri 0,75.
2° ostacolo (metri 35 dal traguardo): muro alto m. 1,65 sul quale appoggiano 6
assi di equilibrio larghe metri 0,20 e lunghe in modo che l'altra estremità
appoggi a terra a metri 8 avanti al muro di sostegno. Le assi di equilibrio
devono essere percorse in tutta la loro lunghezza. Chi cade deve tornare
indietro e ripetere l'esercizio d'equilibrio.
3° ostacolo (metri 50 dal traguardo) muro di scalata alto metri 2,50, Gli uomini
della squadra possono aiutarsi come credono per meglio superare l'ostacolo.
4° ostacolo (metri 65 dal traguardo): staccionata da volteggio alta metri 1,25.
5° ostacolo: fosso (m. 85 dal traguardo): largo m. 2,
Traguardo di arrivo: striscia bianca rettilinea, lunga metri 10 e larga metri
0,10.
Occorre insegnare ai soldati a ben superare gli ostacoli, senza perdere la
velocità e ad aiutarsi reciprocamente.
La siepe ad esempio, deve essere superata, in modo analogo a quello indicato per
la corsa con ostacoli.
La staccionata deve essere volteggiata o comunque superata di slancio.
Il fosso deve essere superato con un passo di corsa un po' più lungo del
normale, in modo da giungere all'opposta sponda su di un solo piede, per poter
continuare la corsa senza rallentamenti.
In gara la corsa militare con ostacoli è compiuta per gruppi (11-17 soldati ed
un graduato di truppa) in due o tre riprese successive di 6 uomini ciascuna.
Gli uomini con equipaggiamento al completo.
La partenza avviene dalla posizione di «in piedi», sul gradino di tiro della
trincea.
Per il computo del tempo si tiene conto di quello impiegato dall'ultimo arrivato
di ogni ripresa: ciò allo scopo di stimolare i componenti d'ogni ripresa ad
aiutarsi l'un l'altro per giungere rapidamente e compatti al traguardo.
39. - CORSE SPORTIVE. Si dividono in corse piane e corse con ostacoli e, a
seconda della lunghezza in corse di velocità, di mezzofondo e di fondo.
40. - Corsa veloce piana di m. 100 si svolge in linea retta ed in terreno
perfettamente piano sempre sotto forma di gara.
Se i concorrenti sono più di 4 si fanno batterie di 4-5 corridori ciascuna. Il
posto di ciascun corridore nella rispettiva batteria è dato dalla sorte.
I concorrenti di ciascuna batteria vengono disposti in una sola linea dietro il
traguardo di partenza, segnato con una linea a terra. Nessun corridore può
comunque oltrepassarlo prima che sia dato il segnale di scatto.
Il percorso di ogni corridore deve essere delimitato da due striscie tracciate a
terra o da due fili paralleli distanti fra loro m. 1,20, sostenuti da piuoli
sporgenti dal terreno metri 0,50 e distanti tra loro m. 20. Nessun corridore,
pena la squalifica, può uscire dal proprio percorso.
Il traguardo di arrivo è indicato da un filo di lana rossa teso orizzontalmente
all'altezza di m. 1,20, ed è anche segnato sulla pista con una riga di calce
bianca.
La partenza dei corridori si effettua in tre tempi, cioè:
1° tempo: in posizione;
2° tempo: pronti;
3° tempo: scatto.
1° Tempo. — Al comando A posto, i corridori assumono la seguente posizione:
piede destro (o sinistro) posato avanti per la lunghezza di un passo ordinario:
il ginocchio sinistro (o destro) posato a terra e tenuto adiacente all'incavo
del piede destro ; il piede sinistro tocca il terreno con la sola punta ; il
resto del corpo viene flesso in avanti sulla gamba destra, il cui ginocchio deve
risultare a piombo sulla punta del piede corrispondente; le mani posate a terra
sulla stessa linea della punta del piede destro con le dita distese. Il corpo è
mantenuto inerte a
riposo.
In corrispondenza delle punte dei piedi bisogna scavare due fossette, allo scopo
di dare una maggior presa ai piedi e quindi una maggior forza di spinta.
Questa posizione offre il vantaggio della stabilità, dello scatto improvviso e
dell'acquisto immediato della velocità.
2° Tempo. - Al comando Pronti: Sollevare entrambi i talloni, fissandosi bene
alle pareti posteriori delle fossette con la punta dei piedi; spingere il corpo
sulle braccia, squilibrandolo in avanti; le punte delle dita delle mani
appoggiate al terreno; testa eretta e sguardo rivolto in avanti, pronti a
scattare immediatamente, con la massima energia e la maggior elasticità di cui
si è capaci al segnale di partenza.
3° Tempo. - Al segnale di partenza (in addestramento è dato col fischietto o con
una bandiera, in gara con un colpo di pistola), tendere bruscamente ed
energicamente le gambe, ed aiutandosi anche con le braccia, dare al corpo una
forte spinta in avanti per iniziare la corsa con un lungo e velocissimo passo.
Nella partenza il concorrente non può alzare le mani da terra prima del segnale
di partenza.
Il giudice di partenza non deve dare il segnale di partenza se tutti i corridori
non sono perfettamente immobili.
Correndo, il corpo deve essere alquanto inclinato in avanti; i piedi con le
punte tese, sono slanciati in avanti quasi per afferrare il terreno, e le gambe
alternano il loro movimento a ruota su due piani paralleli e vicini fra loro. Le
ginocchia non debbono sollevarsi oltre all'altezza dei fianchi.
Il corridore non deve voltarsi di fianco per vedere i compagni.
La lunghezza del passo deve essere aumentata quanto è possibile senza sforzo
muscolare.
Il corridore deve tagliare il traguardo col centro del petto; a tale scopo
giunto a circa due metri e mezzo dal filo di lana deve sporgere il petto per
quanto gli è possibile.
Tagliato il traguardo il corridore continua a correre per 15-20 metri in linea
retta, rallentando naturalmente.
Nelle gare la giuria è formata da un giudice di partenza, due o più giudici di
percorso, tre giudici di arrivo e tre cronometristi.
Il giudice di partenza per dare il segnale di partenza prende posto dietro ai
corridori. Il colpo di pistola è preceduto dai comandi: «A posto», «Pronti»;
dopo il pronti nessuno può parlare.
In caso di falsa partenza i corridori sono richiamati dal giudice in partenza
con un secondo colpo di pistola oppure con un segno di fischietto.
Il giudice di partenza penalizza i responsabili di false partenze di m. 1, alla
prima infrazione e di m. 2 alla seconda; li esclude dalla gara alla terza.
I cronometristi debbono tener conto del tempo impiegato dai corridori a compiere
il percorso dal momento in cui scorgono il fumo del colpo di pistola a quello in
cui il corridore taglia il traguardo.
I corridori sono classificati nell'ordine col quale attraversano la linea di
traguardo col torso.
Il corridore che abbandona comunque la pista non può riprendere la corsa.
In caso di arrivo simultaneo si deve ripetere la gara.
Quando si abbiano più batterie i vincitori di ogni batteria prendono parte alle
finali; oppure ove occorra, alle semifinali; e i vincitori di queste alle
finali.
Anche gli arrivati in tempo uguale a quello dei primi di ciascuna batteria
prendono parte alle semifinali.
40. - Corsa veloce con ostacoli di m. 110, si fa in linea retta senza
dislivelli.
Gli ostacoli sono 10, costituiti da leggere e mobili barriere che cadono
all'urto; alte m. 1,06, larghe non meno di m. 1,22, situate alla distanza di m.
9,14 l'una dall'altra. Cominciano a m. 13,72 dalla linea di partenza e terminano
a m. 14,02 da quella di arrivo.
Ogni corridore deve superare la propria linea di ostacoli senza intralciare i
vicini.
Gli ostacoli vanno superati rasentandoli e senza rallentare l'andatura, come è
stato detto al numero 37.
Fra un ostacolo e l'altro il corridore fa tre passi.
La partenza si effettua come nella corsa veloce di 100 m.
Le regole di gara sono le stesse della corsa veloce di 100 m.
ALTRE CORSE SPORTIVE:
1) Corsa veloce metri 200;
2) Corsa veloce metri 400 piani;
3) Corsa di mezzo fondo metri 1500 piani ;
4) Corsa di fondo metri 5000 piani;
5) Corsa di fondo metri 8000 in campagna con ostacoli naturali.
SALTO.
41. - Gli esercizi di salto agiscono attivamente sulle funzioni della
respirazione e della circolazione, sullo sviluppo muscolare degli arti inferiori
e dell'addome, danno agilità e destrezza, fortificano i piedi e le caviglie.
Taluni di essi costituiscono anche mezzo efficace per vincere
l'impressionabilità dell'individuo e conferirgli arditezza.
I salti si compiono sopra una pista in terreno battuto terminante in una fossa
ripiena, sino al livello della pista stessa, di sabbia, segatura o anche pula di
riso leggermente umida (dimensioni regolamentari 4x4).
La fossa reca anteriormente un'asse interrata nel terreno ed a livello di essa,
che prende nome di asse di battuta, ed indica il limite di battuta o di scatto.
L'asse è lunga m. 1,20, larga cm. 20 ed uno spessore di 10 cm.; è dipinta in
bianco in modo da essere ben visibile. Pel salto in alto è disposta al bordo
interno della fossa; pel salto in lungo a distanza variabile - a seconda della
capacità inedia dei saltatori - da tale bordo e solo eccezionalmente lungo il
bordo stesso.
L'altezza del salto è segnata mediante un cordino avente due pesi laterali o
meglio con un'asticella di bambù, o di canna d'india o di legno elastico
appoggiata ai pinoli o alle mensole scorrevoli di due ritti o montanti graduati.
Ad eccezione del salto con capovolta e del saltò radente non si fa uso di pedana
di nessuna specie.
In ogni specie di salto si distinguono quattro fasi:
la 1a fase di preparazione, comprende i movimenti che meglio predispongono il
corpo allo scatto;
la 2a fase, d'impulso, comprende i movimenti di scatto, che servono a lanciare
il corpo nello spazio;
la 3a fase, di volo, contempla l'atteggiamento che il corpo deve assumere per
meglio superare l'ostacolo (stile del salto);
la 4a fase, di caduta, contempla l'atteggiamento che deve assumere il corpo per
raggiungere il terreno.
Queste fasi non sono sempre uguali per ogni salto, epperò ogni salto ha bisogno
di uno speciale insegnamento. L'altezza dell'ostacolo e la lunghezza del salto
debbono aumentare in diretta ragione dell'addestramento.
42. - SALTO IN LUNGO CON RINCORSA. - Preparazione. - Gamba sinistra posata
avanti per la lunghezza di un passo; ginocchio a piombo sul piede sinistro;
gamba destra distesa; braccia. spinte indietro; mani a pugno; tronco inclinato
avanti sul prolungamento della gamba destra; testa alta e sguardo rivolto
all'ostacolo.
Impulso. - La rincorsa deve avere lunghezza varia e progressivamente
crescente, in relazione all'ampiezza del salto da compiere.
Giunti al limite di scatto con un'energica battuta di uno dei piedi si proietta
il corpo nello spazio.
Volo. - Nel volo il tronco è inclinato in avanti, le gambe raccolte verso il
petto; gli arti superiori vengono lanciati in avanti,
Caduta. - Giungere al suolo sulla punta dei piedi, piegando elasticamente sulle
ginocchia, braccia distese avanti e palme delle mani rivolte in basso, braccia
distese avanti e palme delle mani rivolte in basso. Quindi ritornare nella
posizione di attenti.
43. - SALTO IN ALTO DI FRONTE CON RINCORSA. - Preparazione. - Come nel salto in
lungo con rincorsa; disporsi di fronte a circa 7-8 metri dal limite di scatto.
Impulso, - Avvicinarsi all'ostacolo, dapprima con due o tre movimenti di passo,
poi di corsa. Giunti al limite di scatto, raccogliere le forze, e con una forte
spinta del piede sinistro o destro, slanciarsi nello spazio in alto-avanti; le
braccia vengono lanciate verso l'alto.
Volo. - Durante il volo gli arti inferiori si flettono, le ginocchia
s'avvicinano al petto, il tronco rimane verticale. Nell'ultimo tratto del volo
gli arti inferiori vengono spinti in avanti. Caduta. - Come nel salto in lungo
con rincorsa. 44. - SALTO IN ALTO CON L'ASTA. - È compiuto per mezzo di apposita
asta.
L'altezza del salto è sempre indicata da un'asticella appoggiata ai piuoli o
alle mensole di due ritti o montanti graduati.
Preparazione. - L'asta si impugna a palme contrapposte, con le mani a distanza
tale da potere, durante la rincorsa, sostenere agevolmente l'asta.
Impulso. - Iniziare la corsa a distanza di 10-15 metri dal limite di scatto
preventivamente segnato, ed aumentarne progressivamente la velocità fin da
presso il limite stesso; allora senza ral-lentare la corsa, posare il puntale
dell'asta nella fossetta, fare scorrere lungo l'asta la mano più bassa sino a
toccare la più alta e prendere lo slancio, avendo l'avvertenza di scattare sulla
gamba corrispondente alla mano più bassa.
Volo. - Profittando dell'impulso, slanciare le gambe in avanti-alto stendendo
il corpo più che possibile per sorpassare di fianco l'asticella. Quando questa
sia stata oltrepassata dalle gambe, con un colpo di reni e con opportuna azione
delle braccia sull'asta, voltarsi col petto verso il terreno, poi, appena
iniziata la parabola discendente abbandonare l'asta, respingendola al di là
dell'asticella in modo da non toccarla.
Caduta. - Lasciata l'asta, il saltatore deve procurare di mantenersi equilibrato
ed elastico per cadere correttamente a terra. Anche per questo salto è
necessario graduarne l'altezza in relazione ai progressi ottenuti nella tecnica
dell'esercizio.
45. - SALTO CON CAPOVOLTA. - Preparazione. - Come per il salto in lungo con
rincorsa.
Impulso. - Con velocità progressivamente crescente avvicinarsi alla pedana.
Giunti alla distanza di mezzo passo da questa effettuare un piccolo salto sì da
giungere a piedi pari, gambe semiflesse, sulla parte più elastica (centro) della
pedana. Con una rapida distensione delle gambe il corpo deve venire proiettato
in avanti, alto.
Volo. - Staccatisi dalla pedana effettuare durante il volo una rapida raccolta
del corpo abbassando il capo sulle ginocchia. In tale modo il corpo compie
nell'aria una completa capovolta, ultimata la quale, dalla raccolta, passa alla
completa distensione.
Caduta. - Come nel salto in lungo con rincorsa.
Le prime volte sarà opportuno di disporre, immediatamente dopo la pedana, un
telone mantenuto ben teso da quattro o più soldati; ciò allo scopo di aiutare i
saltatori a compiere la capovolta e ad impedire cadute irregolari.
Quando i soldati abbiano appreso a compiere con sicurezza la capovolta
senz'alcun appoggio sul telone, questo potrà essere tolto, ma sarà sempre
opportuno di collocare nel fosso ai lati della pedana, due militari pratici del
salto.
ALTRE SPECIE DI SALTI:
1) Salto in lungo da fermo ;
2) Salto in alto da fermo di fronte;
3) Salto dall'alto;
4) Salto misto (in alto e in lungo) con rincorsa;
5) Salto in alto di fianco, con rincorsa;
6) Salto in alto di fianco da fermo ;
7) Salto radente (o a pesce).
Nota:
Seguono nozioni su:
- le sospensioni, gli appoggi, i volteggi, gli equilibri, le arrampicate e le
scalate;
- il sollevamento e trasporto di pesi e persone ;
- i getti e i lanci;
- gli esercizi di corpo a corpo e disarmi;
- il pugilato e la lotta greco-romana;
- il nuoto, la voga, i salvataggi;
- alcuni esercizi ai grandi attrezzi (anelli, cavalli, parallele, sbarra);
- alcune competizioni collettive e vari giuochi (tiro alla fune, corsa
staffetta, pallavolo, calcio, ecc.).
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