Origini e sviluppo
Il carro veloce C.V.33 (ridenominato
in seguito carro L3/33) fu un
carro leggero italiano sviluppato,
tra le due guerre mondiali, a
partire dal modello del carro
inglese
Carden-Lloyd Mark VI. Venne
chiamato anche tankette
(piccolo carro, per le sue minuscole
dimensioni), così come figura nei
ruoli di alcune unità della
Guardia Nazionale Repubblicana
della
Repubblica Sociale Italiana. Gli studi per il nuovo carro
veloce iniziarono, presso la ditta
Ansaldo nel
1930 attraverso la realizzazione
di una serie di prototipi, alcuni
ancora montati sullo scafo del
Carden Loyd Mark IV,
e poi di una preserie, che alcuni
classificano come C.V.21.
La prima versione definitiva venne
realizzata nel 1933, da cui il nome
del carro. Già l'anno seguente
vennero apportate alcune modifiche
all'armamento ed ad altre parte
dando cosi vita alla II serie ( o
modello 1934).
Nel
1936 venne messa in produzione
una versione migliorata denominata
C.V.35 ( in seguito L3/35) che
presentava come principale
innovazione l'imbullonatura delle
lamiere di protezione in precedenza
solamente saldate.
Nel
1938 venne prodotta un ultima
versione, detta, non ufficialmente,
C.V.38 e poi L3/38, che presentava
alcune modifiche al sistema delle
sospensioni ed ai cingoli.
Complessivamente vennero prodotti
più di 2000 esemplari (comprese le
versioni speciali).
Alcuni carri sopravvissero alla
seconda guerra mondiale e furono
utilizzati dai reparti della polizia
di stato nell'immediato dopoguerra.
Caratteristiche tecniche
Il carro è costituito
dalle seguenti parti principali:
scafo - armamento - motore - organi di trasmissione, di
locomozione e di comando.
Scafo. - È formato da lamiere di acciaio
rigidamente connesse in modo da costituire un complesso
indeformabile. La corazzatura assicura un'efficace
protezione dai proiettili comuni e perforanti di fucile
e di mitragliatrice, dalle schegge di granata e dalle
pallette delle artiglierie di piccolo calibro.
Presenta due fiancate laterali, una parete anteriore,
una posteriore ed una superiore, un fondo ed una
torretta.
Due lamiere paratie suddividono l'interno dello scafo in
tre camere che, procedendo dall'avanti all'indietro,
assumono i nomi di: camera di combattimento; del motore;
degli organi di raffreddamento. Nella prima trovano
posto: l'equipaggio, composto di due persone (capo carro
e pilota), l'armamento, gli organi di trasmissione e di
comando e il serbatoio del carburante; nella seconda, il
motore e, nella terza, il radiatore.
La torretta comprende diverse lamiere: in una delle
anteriori è praticato l'alloggiamento di una casamatta
per le armi e in un'altra un'apertura, chiusa da
sportello, per la visuale in avanti del pilota; la
superiore presenta due aperture - per l'entrata e
l'uscita dell'equipaggio - chiudibili con appositi
sportelli; in quella posteriore sono pure praticate due
aperture, con sportelli, per la visuale posteriore. I
più recenti carri sono provvisti anche di feritoie per
la visuale laterale.
Armamento. - È costituito da due mitragliatrici
Fiat cal. 8, abbinate, oppure di una mitragliatrice Fiat
cal. 8 ed un lanciafiamme: sistemate in casamatta
mobile, a mezzo di un supporto con culla e perno di
ritegno. Vengono caricate e manovrate dall'interno.
L'installazione consente alle armi un settore
orizzontale di tiro di 40° (20° a destra e 20° a
sinistra); un tiro di 20° in depressione e di 20° in
elevazione, rispetto al carro orizzontale.
Motore. - È a quattro cilindri verticali,
monoblocco, a quattro tempi e sviluppa a regime normale
una potenza di 43 HP. che viene trasmessa a due ruote
motrici. È messo in moto a mano, mediante manovella, sia
dall'esterno che dall'interno del carro.
Organi di trasmissione. - Sono: albero di
trasmissione, frizione, cambio-riduttore, meccanismo di
sterzo.
L'albero di trasmissione collega l'albero di presa della
potenza (albero del motore) con la frizione (a secco, a
dischi multipli) e trasmette il moto al cambio-riduttore
e quindi al meccanismo di sterzo.
Il cambio-riduttore può fornire quattro velocità per la
marcia in avanti ed una per la marcia indietro e,
attraverso il riduttore, una seconda serie di velocità
ridotte (quattro per la marcia in avanti ed una per la
marcia indietro).
Organi di locomozione. - Comprendono: ruote
motrici, ruote di rinvio, cingoli, longarine reggi
cingolo, rulli ausiliari, carrelli con rulli portanti.
Le ruote motrici, di acciaio, sono situate nella parte
anteriore del carro, una per fiancata. Ogni ruota è
costituita da un disco dentato (15 denti) su cui ingrana
uno dei cingoli.
Le ruote di rinvio sono di bronzo, situate nella parte
posteriore del carro (una per fiancata); esse girano in
folle su di un perno e sono collegate coi rulli
ausiliari. L'azione di un manicotto permette di variare
la posizione del perno della ruota di rinvio e quindi di
aumentare o diminuire la tensione del cingolo.
I cingoli, in numero di due, uno per fiancata, sono
composti ciascuno di 72 maglie principali e 72
ausiliarie, di acciaio stampato, collegate da perni e
piastrine. Ogni maglia principale presenta una finestra
- nella quale penetrano i denti della ruota motrice - e
due alette che servono di guida ai rulli portanti e ad
impedire lo scingolamento. Ciascuna maglia principale
inoltre è munita di due nervature per l'aggrappamento
del cingolo al terreno e, lateralmente, di tre appendici
forate per il passaggio del perno d'unione. Le maglie
ausiliario sono sprovviste delle nervature esterne e
della finestra.
Le longarine reggi cingolo, di legno di acacia, a
sezione trapezoidale e destinate a sostenere
superiormente il cingolo sono pure in numero di due e
disposte alle fiancate del carro.
I carrelli portanti costituiscono, unitamente a delle
molle balestre, la sospensione del carro e sono due per
fiancata, collegati da longheroni rigidamente connessi
ai fianchi del carro/Ogni carrello è munito di tre
rulli, gommati, portanti.
I carrelli ripartiscono in modo sufficientemente
uniforme il peso del carro sui rulli portanti;
permettono inoltre la sospensione elastica dello scafo e
consentono al cingolo di adattarsi alle ineguaglianze
del terreno.
Organi di comando. - I principali sono:
due leve di comando o di direzione. Situate interna
mente allo scafo, a destra ed a sinistra del pilota,
comandano ciascuna due ceppi di bloccaggio del
meccanismo di sterzo; un pedale del freno che
intensifica l'azione di bloccaggio dei ceppi; un pedale
e leve di comando della frizione.
Leve, pedali e ceppi, agenti sotto l'azione del pilota
consentono la marcia rettilinea, la rotazione a destra
ed a sinistra e l'arresto del carro.
La rotazione del carro è ottenuta rallentando od
arrestando il moto di uno dei cingoli mediante Fazione
di .urna delle leve di comando o di direzione (il carro
ruota dalla parte dalla quale è avvenuto il frenaggio o
il bloccaggio del cingolo); l'arresto è ottenuto in
seguito al bloccaggio simultaneo dei due, cingoli.
Le versioni
- C.V.33 I serie: armato con
mitragliatrice Fiat 14 cal 6,5
mm da aviazione. Tutti i carri
di I serie furono riarmati in
seguito come quelli della II
serie
-
C.V.33 II serie: armato con
coppia di mitragliatrici (Fiat
35 o Breda 38, cal 8 mm. Questa
serie presenta alcune
modifiche al sistema di
rotolamento ed alle aperture
dello scafo).
-
C.V.35 I serie: lamiere
imbullonate oltre che saldate
-
C.V.35 II serie: modifiche
alle feritoie dello scafo
-
C.V.38: modifiche alle
sospensioni. Queste modifiche
vennero anche applicate a carri
delle versioni precedenti
nell'ambito delle operazioni di
revisione.
-
Carro veloce lanciafiamme:
montava al posto di una delle
mitragliatrici un tubo
lanciafiamme alimentato da un
serbatoio esterno che poteva
essere sia montato sul portello
di ispezione del motore che su
rimochietto apposito. La
modifica venne eseguita sia su
scafi di C.V.33 che di C.V.35
-
Carro veloce con apparati
radio: dotato di radio ed
impiegato come carro comando
ed era destinata ai comandati di
squadrone (o di compagnia) o di
gruppo squadroni (o di battaglione)
-
Carro veloce passerella:
adattato per il trasporto e la
messa in opera di una passerella
della lunghezza massima di 6
metri. Privo di armamento.
Prototipo.
-
Carro veloce recupero:
dotato posteriormente di un
sistema d'aggancio per il
recupero di carri in avaria o
danneggiati. Prototipo.
-
Semovente 47/32 su scafo di
carro veloce: prototipo
-
Carro veloce Solothurn: modifica eseguita su pochi
esemplari direttamente presso i
reparti operativi in
Africa settentrionale nel
1941. Al posto delle
mitragliatrici binate montava un
fucilone controcarro Solothurn
da 20 mm
-
Carro veloce da
addestramento:
a partire dal
1941 alcuni esemplari, ritirati
dalla prima linea in quanto
obsoleti, e privati
dell'armamento vennero usati,
senza altre modifiche, per
l'addestramento dei carristi.