COMUNICATO N. 158.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"A sud del Lago Ascianghi la nostra
Aviazione ha individuato due apparecchi etiopici di tipo "Pothez" con
tinteggiatura mimetica, fermi nella piana di Ciolle Amadir. Nonostante
la violenta reazione di cannoncini contraerei, i nostri apparecchi,
portandosi a bassa quota, riuscivano a colpire in pieno quelli etiopici
e a distruggerli. Tra i numerosi capi presentatisi in
questi ultimi giorni coi loro armati per sottomettersi ai nostri Comandi
militari, sono segnalati il degiac Amaré Gheresillassi, ex governatore
del Tembien e precettore di un figlio di ras Sejurn ed il degiac Bere
Hagos, figlio del defunto ras Hagos e capo della regione Ambarà".
Nulla di notevole sul Fronte Somalo.
COMUNICATO N. 160.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Normale attività d'aviazione sul fronte
eritreo. Un apparecchio etiopico avvistato sul
campo di Dabat, a nord-est di Gondar, stato distrutto dai nostri aerei".
Sul fronte somalo due nostri apparecchi
hanno eseguito una ricognizione sul territorio a nord di Neghelli, lungo
la direttrice di Addis Abeba, bombardando il ghebbi ed importanti
depositi del centro logistico di Gobà.
COMUNICATO N. 162.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Il 21 corrente un nostro apparecchio,
avvistato un altro aeroplano etiopico tipo “Fokker” sul campo di Babat,
lo ha attaccato e distrutto. In quattro giorni sono così stati
distrutti quattro apparecchi nemici. Il giorno 22 nostri apparecchi hanno
bombardato é distrutto a Babat due capannoni adibiti a deposito di
munizioni. Prosegue incessante, sino alle linee più
avanzate la sistemazione logistica dei territori occupati. Sul Tacazzè è stato ultimato un ponte
della lunghezza di centodieci metri. Al nostro Comando militare dello Tzellemti, oltre il Tacazzè, si sono sinora presentati notabili é clero
di cinquantatré paesi delle regioni adiacenti, consegnando le armi".
Sul fronte somalo l'aviazione ha
effettuato un bombardamento in massa su Giggiga. Gli impianti
logistici, magazzini e depositi sono stati distrutti.
COMUNICATO N. 168.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Dopo la vittoria dello Scirè, le nostre
truppe, oltrepassato il Tacazzè hanno proseguito l'avanzata nella
regione tra l'Uoldebba ed il Tzellemti raggiungendo Addi Arcai nella
giornata del 10 marzo. Dopo aver provveduto alla sistemazione logistica
del territorio, unità nazionali e reparti eritrei hanno ripreso il
movimento offensivo in questi ultimi giorni, superando aspre diffioltà
di terreno. e nella giornata di ieri, varcato l'impervio passo montano
del Lemalemò a sud di Debevar, hanno occupato Debarech, capoluogo dell'Uodgherà
ed importante mercato di quell'alta regione. Nell'attuazione del vasto piano di
operazioni del Comando Superiore A.O., il Terzo Corpo d'Armata dalla
zona di Fenaroà, attraverso i guadi del Samrè e del Tsellari, ha
raggiunto nella giornata di ieri, dopo faticosissima marcia Socotà,
capoluogo dell'Uagg, importantissimo nodo carovaniero all'incrocio delle
vie di comunicazione che conducono a Dessiè ed Addis Abeba, alla
regione del Tana e del Goggiam. L'occupazione di Socotà costituisce una
base per una ulteriore avanzata. Le nostre meravigliose truppe hanno dato
ancora una volta prova di indomito entusiasmo e di tenace resistenza:
degno di alto elogio è l'episodio di 4.000 soldati che hanno trasportato
a spalla, oltre l'armamento e le dotazioni individuali, 60 tonnellate di
viveri per 36 chilometri. Un aeroplano sul Fronte Eritreo non è
tornato alle nostre basi. Nella giornata di ieri, trentatré
apparecchi dell'aviazione della Somalia hanno bombardato Harrar con
azioni di massa, colpendo i già noti obiettivi militari con visibili
efficacia. Nonostante la viva reazione contraerea, nessun apparecchio è
stato colpito".
FONTE
I Comunicati stampa presentati provengono dal libro di R. Sabbatini, "La nostra guerra
in A.O. - Cronache delle operazioni belliche", Edizioni S.A.C.S.E.,
Milano, 1936 e da "Cronache illustrate dell'azione
italiana in A.O.", Tuminelli e C. Editori, Roma, 1936