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Francobolli del periodo bellico

Repubblica Sociale Italiana

Si ringrazia Giorgio Bifani ed il sito I Francobolli della Repubblica Sociale Italiana

per aver concesso l'autorizzazione a riportare informazioni storiche e immagini. Qui troverete solo una piccola parte del vasto argomento trattato nel suo sito. Buona lettura.

 

 

 

Repubblica Sociale Italiana

 

La nascita dei francobolli RSI

Le emissioni di francobolli da parte delle autorità politiche e postali della RSI, si suddividono cronologicamente in tre fasi: una fase militare, cui appartengono tutte le emissioni della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), una fase provvisoria, che fa capo a quelle emissioni del Regno, in modo particolare le serie Imperiale del 1929, soprastampate con i simboli Fascisti, ed infine un ultima fase, definitiva, con l'utilizzo di propri clichet. E' comunque opportuno ricordare che prima delle emissioni provvisorie, vi è stata anche un'ampia fase di ricerca, atta a "costruire" l'estetica del francobollo, scegliendo, tra vari tipi di soprastampa sui francobolli, quelle che sembrava potessero essere più corrette. A questa ricerca, appartengono tutti quei francobolli denominati "Saggi" che, non avendo comunque avuto regolare corso postale, sono a tutti gli effetti da considerarsi come dei "Non Emessi" o "Prove non adottate". Un'altra importante considerazione da fare, è il carattere filatelico di alcuni valori che vennero soprastampati unicamente per scopi speculativi od a fini collezionistici. La rivalità, inoltre, tra le gerarchie Fasciste locali, spinse alcune città, in modo particolare Firenze e Verona, all'emissione di francobolli praticamente inservibili dal punto di vista postale ed in tirature limitate, ciò per renderli più pregiati e quindi a fini solamente speculativi. Tali speculazioni, colpirono in modo particolare i francobolli soprastampati, al punto tale da originare, miscelandole con quelle effettivamente casuali, varietà di soprastampa di tutti i tipi e di vari colori, confondendo così parecchi collezionisti e invogliando invece i falsari a creare soprastampe di pura fantasia. Nel vasto panorama di questa filatelia particolare, forse troppo poco considerata, ho voluto introdurre quelle nozioni storiche che, a mio giudizio, è necessario conoscere per meglio comprendere tutte quelle motivazioni storico-politiche che hanno portato all'emissione di questi francobolli.

 

I Fascetti

Alla sua nascita la Repubblica Sociale Italiana visse un periodo di grande riorganizzazione in tutti i settori compreso, ovviamente, quello postale. In attesa di poter essere in grado di emettere francobolli propri, venne presa a livello ministeriale la decisione di utilizzare i già pre-esistenti francobolli del Regno d'Italia, ed in modo particolare la serie denominata "Imperiale", emessa nel 1929 ed utilizzata in svariati milioni di esemplari per la Posta Ordinaria. Tale serie, che per tutti i collezionisti non ha sicuramente bisogno di presentazioni, oltre a raffigurare la Lupa Capitolina, Augusto Giulio Cesare e l'Italia Turrita, aveva il difetto di raffigurare anche Vittorio Emanuele III, sicuramente non ben visto dal nuovo governo repubblicano. Vennero così approntate delle lastre zincate con i simboli della nuova Repubblica, atte a soprastampare SOLO i francobolli con l'effigie reale, in segno di palese disprezzo. I francobolli con l'effigie di Vittorio Emanuele III senza soprastampa vennero dichiarati fuori corso a partire dal 15 Marzo 1944. Le lastre con le nuove soprastampe vennero approntate inizialmente a Roma ma, da questi originali, vennero ricavati dei "cloni" distribuiti poi ai distretti postali più importanti quali Verona, Milano, Firenze, Genova e Torino, probabilmente a causa della difficoltà riscontrata, per gli avversi avvenimenti bellici, nella distribuzione dei valori postali in tutto il territorio della Repubblica Sociale. I valori della serie Imperiale con l'effigie reale soprastampata vennero emessi simultaneamente nelle città sopra citate il 21 Gennaio 1944; questi francobolli sono noti in ambiente collezionistico con il nome di "Fascetti". Nella figura sotto è visibile una di queste serie emessa a Roma, dove è possibile notare i diversi tipi di soprastampa adottati. Non è sempre facile distinguere a quale emissione appartenga uno di questi francobolli, sopratutto se analizzati singolarmente ma lo diventa se si plattano grossi blocchi o fogli o si ha la fortuna di incappare in un francobollo con una varietà caratteristica di una ben precisa tiratura. Le lastre zincate distribuite in queste 6 città, anche se provenienti da un unico originale come già detto, presentano delle particolarità che le rendono generalmente distinguibili l'una dall'altra generando, quindi, per alcune posizioni del foglio, varietà di stampa caratteristiche. Anche a livello di inchiostrazione o di pressione di stampa esistono differenze, a volte notevoli a volte no, che possono contribuire alla definizione di una tiratura. In questo studio non è mia intenzione introdurre quotazioni di sorta, esistendo cataloghi specializzati per questo, mi limiterò ad esporre i risultati da me ottenuti plattando diverse centinaia di questi francobolli e, in qualche caso, anche fogli, tentando di stabilire la città di emissione.

 

Tiratura di Roma

La tiratura romana dei fascetti è indubbiamente la più comune e venne distribuita a tutte le regioni del territorio Repubblicano, escluse quindi la Campania, le Puglie, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna che erano già state conquistate dagli alleati. Dal 4 Giugno 1944 (data in cui gli Anglo-Americani entrarono nella capitale), il Poligrafico dello stato cessò ovviamente ogni opera di soprastampa.
 

 

Tiratura di Verona

Anche la tiratura veronese e' molto comune, i fascetti soprastampati a Verona dallo Stabilimento Tipografico Chiamenti, risultano distribuiti praticamente in tutta l'Italia settentrionale.

 

Tiratura di Firenze

Non molto comuni, i francobolli di Firenze, sono gli unici che per le loro caratteristiche di stampa, inchiostrazione e pressione, sono facilmente riconoscibili anche singolarmente. Della loro soprastampa venne incaricata la Tipografia Valgiusti. La tiratura fiorentina, per le sue caratteristiche di stampa e di inchiostrazione è indubbiamente considerata , dal punto di vista qualitativo, la peggiore. Risulta distribuita in tutto il territorio toscano e nella Liguria orientale.

 

Tiratura di Milano

I francobolli milanesi, tirati forse in una tipografia del centro città, non hanno particolarità tali che li possano rendere distinguibili da altre tirature. Tuttavia, in alcuni casi, possono essere facilmente riconducibili a questa emissione. Non si hanno notizie riguardo all'appartenenza a tale tiratura, dei valori da 30c. e da 1,25L. Risultano distribuiti, oltre che in Lombardia, anche nelle province di Novara e Vercelli, nonché nella Liguria settentrionale.

 

Tiratura di Genova

La tiratura ligure è, nel suo complesso, una delle migliori qualitativamente, le lastre vennero realizzate con estrema accuratezza. I francobolli furono soprastampati presso la tipografia Marini di Genova e risultano distribuiti nella sola Liguria. Non sono comuni, a causa della esigua quantità di francobolli soprastampati.

 

Tiratura di Torino

I francobolli di Torino vennero probabilmente soprastampati presso la Tipografia Dragonero di Torino, anche se non si hanno certezze in merito. Vennero diffusi su tutto il territorio piemontese e su parte di quello ligure. Non sono comuni.

 

I francobolli della Guardia Nazionale Repubblicana ( G.N.R. )

Alla caduta del Fascismo, alcuni settori politici, militari ed amministrativi controllati direttamente dal partito, vennero sciolti o addirittura abbandonati a se stessi. La R.S.I., nasceva quindi all'insegna di una grande riorganizzazione di queste strutture. La Guardia Nazionale Repubblicana, nacque dalla necessità di riunire i compiti affidati ad una polizia militare (i carabinieri rimasero infatti fedeli alla Monarchia), con quelli di una polizia di partito a salvaguardia del nuovo stato repubblicano. La G.N.R., costituita dalla fusione dell'arma dei Carabinieri con il corpo di Polizia dell'Africa Italiana (P.A.I.) e la vecchia Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), venne posta sotto il comando del Generale Renato Ricci che, per celebrarne la costituzione, fece soprastampare i francobolli in giacenza presso gli uffici postali di Brescia e Milano, con la scritta G.N.R. A questo proposito vennero allestite alcune composizioni tipografiche di prova con vari tipi di caratteri presso la tipografia Austoni & Bontacchio di Brescia (venne scelta inizialmente un´ altra tipografia più organizzata) che, considerata però poco fedele al regime repubblicano, venne censurata. Scelti i caratteri ed approntate le composizioni di stampa, iniziarono, il 17 Dicembre 1943, i lavori di soprastampa. All'inizio vennero soprastampati solo fogli da 100 provenienti dalla Posta Centrale di Brescia, successivamente fogli doppi provenienti da Milano che costituirono il grosso della tiratura. Già dal 20 Dicembre (il 21 secondo alcune fonti), alcuni francobolli della serie "Imperiale" del 1929,soprastampati, furono disponibili presso la Posta centrale di Brescia, ed in seguito presso gli altri uffici postali della provincia. Tutto ciò all'insaputa delle autorità postali che, accortesi dell'iniziativa, diedero ordine di sospendere la stampa, ignorando però che l'autorizzazione all'emissione di tali francobolli proveniva dallo stesso Mussolini che, pare, avesse pure scelto i tipi di carattere da adottare. Per evitare quindi uno scontro con Mussolini, il Ministero delle Poste fece retromarcia e autorizzò una seconda e più alta tiratura dei francobolli soprastampati, ciò anche per stroncare speculazioni di carattere filatelico, in quanto i pezzi soprastampati (in modo particolare i valori di prezzo facciale più alto), andarono letteralmente a ruba tra i collezionisti e, già nel 1944 i cataloghi dell'epoca riportavano una quotazione molto elevata della serie soprastampata. Di tale nuova tiratura, più consistente, venne incaricato lo Stabilimento Tipografico Chiamenti di Verona che organizzò la stampa, imitando i caratteri bresciani, su clichet in lastre di zinco e, proprio per questo, l'emissione veronese fu più avara di tutte quelle varietà di soprastampa che avevano arricchito quella bresciana. Anche in questo caso però i collezionisti dell'epoca si scatenarono in una caccia ai pezzi più pregiati, tant'è che alcuni valori non riuscirono neppure a raggiungere gli uffici postali e vennero incettati da filatelici, collezionisti e speculatori. Questi sono i motivi principali che contribuiscono a rendere le emissioni della G.N.R. tra le più pregiate della filatelia italiana. Purtroppo per motivi di sapore politico, per l'elevata rarità di alcuni pezzi e, per il grande numero di falsificazioni esistenti, il collezionismo dei francobolli della G.N.R., non ha il successo che meriterebbe.

 

La Tiratura di Brescia

E' rappresentata, qui sopra, la serie GNR soprastampata a Brescia con i caratteri del I° tipo. Ecco le tirature dei valori che comprendono anche le varie prove e, nel caso del formato "Lupa", anche la soprastampa "spaziata". I valori regolarmente venduti agli sportelli postali sono preceduti da un (*). Si ricorda che tale soprastampa avvenne con caratteri mobili.

 

La Tiratura di Verona

L' emissione di Verona, meno rara di quella bresciana, fu anch'essa soggetta a speculazioni filateliche. La soprastampa effettuata in zincografia con lastre che imitavano la soprastampa bresciana del I° tipo. I francobolli di questa serie vennero emessi dal Gennaio al Maggio del 1944. Con il simbolo (*) sono contrassegnati i valori effettivamente venduti agli uffici postali. Qui sotto le tirature conosciute dell'emissione veronese.

 

La Posta da Campo

Il servizio di Posta da Campo venne utilizzato, durante la RSI, per l' inoltro della corrispondenza da e per alcuni Enti governativi e Militari quali Ministeri o Comandi Militari Provinciali. La Posta da Campo nel periodo repubblicano, derivò dal ben più complesso sistema tedesco denominato Feldpost, che assegnava un annullo con una numerazione di 5 cifre, ad ogni reparto di combattimento. La numerazione italiana si componeva, invece, di 3 cifre, per la maggior parte assegnata ai Comandi Militari Provinciali ( CMP ) della città sedi di tali comandi. Una menzione a parte meritano gli annulli di Posta da Campo destinati alle 4 divisioni italiane ubicate in Germania per addestramento, e cioè: La Divisione Monterosa, la Italia, la Littorio e la San Marco. In questo caso anche la tipologia dell'annullo utilizzato si discosta da quella " ufficiale" utilizzata per i CMP. A queste 4 divisioni vennero infatti assegnate delle lettere alfabetiche per contraddistinguere il reparto di provenienza. Vediamo sotto la tipologia di questi annulli.

 

La lettera A venne assegnata alla Divisione San Marco, la B alla Div. Italia, la C alla Monterosa ed infine la D, che venne utilizzata per identificare la corrispondenza proveniente dalla Divisione Littorio. La corrispondenza ( ovviamente in franchigia ) annullata con questo tipo di timbri, è sempre interessante. Decisamente di grandissimo pregio se le lettere in questione avessero il carattere minuscolo; ciò stava ad identificare che anzichè corrispondenza destinata ai familiari dei militari sottoposti ad addestramento in Germania, si trattava di raccomandate di servizio.

     

 

Provenienti rispettivamente dalla Divisione San Marco e dalla Div. Littorio, le due buste sopra mostrate sono un tipico esempio della corrispondenza scambiata tra i militari della RSI nei campi di addestramento tedeschi e le loro famiglie in Italia. Si notino gli annulli rossi della censura tedesca di Monaco.

Decisamente più diffuso, negli annulli di Posta da Campo, il timbro, la cui tipologia è sopra visibile. La dicitura Posta da Campo era accompagnata, oltre che dalla data, da un numero che veniva assegnato ad alcuni Enti Militari, Governativi o del Partito. Sotto, in una tabella, sono visibili alcuni di questi numeri, nella fattispecie assegnati ai Comandi Militari Provinciali.

 

 
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Copyright immagini e testi Giorgio Bifani © 2002

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