Pagina Principale | Mappa del sito Informazioni | Forum

 
  Sei su Regio Esercito
 
Indice Principale

Fascismo

Il Regio Esercito

L'industria bellica

Le campagne di guerra

La R.S.I

Il Regno del Sud

I Reparti

Le Armi

I Mezzi

 


Indice di sezione

Indietro

 



 

Fucile mitragliatore Breda Mod. 38

Arma per carri armati

 

Denominazione Fucile mitragliatore Breda 38
Tipo Arma difensiva
Nazione di origine Italia
Nazione utilizzatrice Italia
Produttore Breda

 

Caratteristiche.

Arma a sottrazione di gas con chiusura a blocco ascendente comandato da un pistone. Raffreddamento ad aria. Alimentazione con caricatore ad astuccio, capace di 24 cartucce.

 

Dati numerici principali

 

Calibro mm. 8
Velocità iniziale m/s 775 (con cartuccia ordinaria)
Rigatura elicoidale destrorsa, righe: 4
Passo costante mm. 240
Durata media canna 16.000 colpi
Peso kg. 10,500 (esclusa la canna)
Peso della canna Kg. 5,150
Larghezza mm. 91,5
Altezza mm. 366,5 (con caricatore montato)
Lunghezza complessiva mm. 897,5
Lunghezza canna cm. 60
Velocità di tiro teorico: 600 colpi al minuto
pratico: 350 colpi al minuto

 

Dati relativi agli accessori

 

Peso caricatore vuoto Kg. 0,535
Peso caricatore pieno Kg. 1,245
Peso manica convogliatrice Kg. 0,960
Peso collimatore Kg. 6,150
Lunghezza collimatore cm. 80
Campo visivo 30°
Ingrandimento 1 x 1
Ampiezza settore direzione 28°
Ampiezza settore elevazione da - 13° a + 23°
   
Peso cartuccia gr. 29,9
Peso pallottola gr. 13,45
Lunghezza cartuccia mm. 82
Lunghezza pallottola mm. 33,8

 

 

Nomenclatura.

Costituzione: canna, castello, congegni.
 

Canna

camera di cartuccia;
4 righe destrorse a passo costante;
flangia con intaglio per il dente di fissaggio della canna nel senso rotatorio;
tre settori filettati per l'unione al castello;

incavo per l'estrattore;
incastro per il dente dell'estrattore a mano;

foro per la presa dei gas;

congegno per la presa e l'utilizzione dei gas manicotto

foro per il passaggio dei gas;
tappo a vite;
molla a lamina di ritegno della valvola;

valvola

testa con incastri e graduazioni;
corpo con avvitatura e scanalature;

estremità tronco conica con 3 finestre;

cilindro

camera di espansione dei gas;

fori di sfuggita dei gas;

vite di fissaggio al manicotto;

attacco a coda di rondine per l'unione alla canna;

pistone

asta;

testa.


Castello

Castello propriamente detto

foro superiore per il dette di fissaggio della canna al castello;

foro centrale con segmenti filettati per l'unione della canna;
foro inferiore per l'asta del pistone;

incastri per l'unione della testata;

sede per la molla e il dente di fissaggio della canna;

naselli di manovra del dente;

traversino da infilare nel dente di fissaggio;

sede per l'asticolo di arresto del coperchio del castello in apertura;

molla e piolo dell'asticolo;
foro trasversale per il perno del coperchio del castello con molla a lamina e dente di ritegno;

2 alie forate per il chiavistello del coperchio;
bottone del chiavistello con copiglia e anello interrotto;
molla con dente di ritegno (del chiavistello);
piastrina di fermo del chiavistello;
risalto anteriore a coda di rondine sul quale si investe la piastra con appendice forata e bullone per l'unione dell'arma all'armatura della casamatta del carro;
finestra longitudinale di espulsione dei bossoli;
guide per la manica convogliatrice dei bossoli;
risalto posteriore a coda di rondine per l'unione al morsetto del settore di direziono dell'arma;
finestra longitudinale per lo scorrimento del carrello d'armamento dell'otturatore;
incavi e fresature di alleggerimento;
2 guide per l'impugnatura;
guide per lo scorrimento dell'otturatore e della massa battente;
2 tasselli di appoggio del blocco dell'otturatore.

Testata

nervature verticali per l'unione al castello;

sede dell'ammortizzatore con molla e copiglia;

incavo per il passaggio del codolo della massa battente;
2 appendici per il fissaggio dell'impugnatura al castello.

Impugnatura

Del tipo a pistola. Contiene il congegno di scatto e quello di sicurezza;
2 guance di legno fissate con viti e tubicini; ponticello del grilletto;
sporgenza forata per l'appoggio della ghiera dell'asta guidamolla di ricupero;

2 tasselli di appoggio contro la testata;

2 nervature interrotte per l'unione al castello.

Coperchio

contiene il congegno di avviso arma vuota e l'espulsore;
2 appendici forate per il perno d'unione al castello;

dente di contrasto contro articolo di arresto;

sportello con molla a lamina e perno; foro per il chiavistello.


 

Congegni.

Sono:

 

Congegno di otturazione e percussione

Otturatore

sede del percussore;
percussore e relativa copiglia;
scanalatura per lo scorrimento dell'espulsore;
incavo per il contrasto della leva di ritegno dell'otturatore ad arma vuota;
scanalature per lo scorrimento sulle nervature del castello;
alloggiamento per la sede dell'estrattore;
risalto per l'introduzione della cartuccia in camera;
vano per il blocco di chiusura.

Blocco

2 alette di appoggio ai due tasselli del castello;

due scanalature per lo scorrimento sulle nervature inclinate della massa battente.

Massa battente

cavità cilindrica il cui fondo da appoggio al tirante della molla di ricupero;
incastro per l'appendice del percussore;
due nervature inclinate per lo scorrimento del blocco;
due superne! di appoggio delle alette del blocco;
codolo;
risalto che, contrastando con l'appendice dell'otturatore, lo rende solidale con essa nella fase di apertura;
tale risalto serve anche di presa per il dente del carrello d'armamento;
risalto contro il quale contrasta il dente di scatto sul suo prolungamento la massa battente ha l'asta del pistone.

Congegno di ricupero

molla elicoidale;
tirante con rondella;
asta cava guida-molla con ghiera.

Carrello d'armamento

asta con manubrio;
dente per l'impegno contro uno dei due risalti anteriori della massa battente;

ritegno elastico con risalto per fissare il carrello
in avanti nell'apposito incavo del castello.


Congegno di sparo

Grilletto coda;
braccio;
piolo con molla di richiamo.
Dente di scatto ruota su un perno ed ha:
un piolo con molla di richiamo.


Congegno di alimentazione

Caricatore

È costituito da un astuccio sul quale si notano:

2 fianchi;
1 costola posteriore;
2 denti per la presa della leva di fissaggio del caricatore;
1 dente anteriore per l'agganciamento del caricatore nell'apertura di caricamento del coperchio;
1 molla dell'elevatore;
1 elevatore;
piastrina per molla del caricatore; fondello dell'astuccio;
dente che agisce sulla, leva di sganciamento del caricatore;
2 finestre circolari;
linea di riferimento per indicare che nel caricatore sono state introdotte 24 cartucce.


Congegno di estrazione

estrattore terminante con un'unghia;
molla con guida molla;
copiglia.


Congegno di espulsione

espulsore imperniato nel perno cavo della leva, di ritegno del caricatore, è spinto in basso da un piolo con molla, allogato nella leva suddetta. Il dente può scorrere nell'apposita scanalatura dell' otturatore.


Congegno di sicurezza

asticolo di sicurezza;
molla per asticolo di sicurezza;
leva di sicurezza;
perno per leva di sicurezza.


Congegno di avviso arma vuota

È protetto da una scatola, unita al coperchio del castello mediante attacco a contrasto di denti e chiavistello; ricoperto da un coperchietto. Comprende:
leva di fissaggio del caricatore con appendice a due denti e molla di richiamo;
leva di ritegno dell'otturatore con molla di richiamo;
nottolino della leva di ritegno dell'otturatore;
leva di sganciamento con molla di richiamo.



Funzionamento.

Arma scarica. — Otturatore chiuso. A mezzo del carrello d'armamento si tira indietro la massa battente e con essa l'otturatore (aperto) finché questo si agganci alla leva di ritegno.
Durante questo movimento si abbassa il blocco e si comprime la molla di ricupero.
La massa battente si aggancia al dente di scatto con lieve anticipo rispetto all'otturatore sulla leva di ritegno, per cui essendo l'otturatore trattenuto dalla leva di ritegno, la massa battente non è impegnata nel dente di scatto.
Arma carica. — Si introduce il caricatore nell'apertura di caricamento, presentandolo leggermente inclinato in avanti e, facendolo ruotare alquanto all'indietro, lo si spinge in basso fino a farlo agganciare alla leva di fissaggio. Durante questa operazione, la leva di ritegno dell'otturatore è obbligata a sollevarsi, liberando l'otturatore, il quale è solidale con la massa battente che va ad agganciarsi al dente di scatto. L'arma è così pronta per lo sparo.
Si dispone il braccio della sicurezza in corrispondenza della parola «fuoco» (in alto).
Si preme il grilletto; la massa battente, liberata dal dente di scatto, è spinta in avanti dalla molla di ricupero, Durante l'avanzata avviene:
- nel primo tratto, lo sfilamento di una cartuccia dal caricatore per opera del risalto superiore dell'otturatore, e l'arresto dell'otturatore contro la parte posteriore della canna;
- l'unghia dell'estrattore si impegna nell'orlo del fondello della cartuccia;
- nel secondo tratto, di 20 mm. circa, soltanto la massa battente continua ad avanzare, obbligando il blocco a sollevarsi (bloccaggio) ed il percussore ad avanzare sino a percuotere la capsula della cartuccia.
Partito il colpo, un'aliquota dei gas che spinge il proiettile, 'viene sottratta attraverso il foro esistente nella canna, non appena il proiettile abbia oltrepassato il foro stesso. I gas giungendo nella camera di espansione attraverso il condotto del manicotto, agiscono sulla testa del pistone, obbligandolo a retrocedere unitamente alla massa battente. Durante la retrocessione avviene:
- nel primo tratto, di 20 mm. circa, la massa battente retrocede obbligando il percussore a ritrarsi e il blocco ad abbassarsi (sbloccaggio);
- nel secondo tratto, la massa battente trascina indietro otturatore e blocco; l'estrattore, sempre impegnato con l'unghia nell'orlo del fondello, estrae il bossolo dalla camera e lo trascina indietro fino a farlo urtare contro l'espulsore, provocandone l'espulsione verso il basso attraverso l'apposita finestra. La parte posteriore della massa battente e dell'otturatore giungono fin contro l'ammortizzatore, comprimendo la molla di ricupero.
Se si mantiene la pressione sul grilletto e se vi sono altre cartucce nel caricatore, la massa battente, sollecitata dalla molla di ricupero, torna ad avanzare, ripetendo le operazioni già descritte. Quando il tiratore desiste dal premere sul grilletto, il dente di scatto si solleva e aggancia la massa battente trattenendola in posizione arretrata (otturatore aperto). Per riprendere il tiro è sufficiente ripetere la pressione sul grilletto.
Con la retrocessione dell'otturatore, appena sparata l'ultima cartuccia del caricatore, il dente dell'elevatore, spinto dalla molla del caricatore, obbliga la leva di sganciamento a ruotare, liberando tra loro la leva di ritegno dell'otturatore e quella di fissaggio del caricatore.
La prima, abbassandosi, trattiene l'otturatore in posizione di aperto, anche se il tiratore continui la pressione sul grilletto.
Per riprendere il tiro è necessario introdurre un nuovo caricatore.

Scomposizione e ricomposizione.

Scomposizione. — Il soldato, per istruzione e per eseguire la pulizia dell'arma, può togliere le parti che sono indicate qui di seguito, avendo l'avvertenza di non appoggiarle per terra e di toglierle e rimetterle senza forzarle. Le altre parti, che possono essere smontate esclusivamente dall'armaiuolo sono indicate successivamente.
Togliere la canna: armare, in precedenza, a mano l'otturatore, allo scopo di impedire che il pistone sporga dal castello; svincolare la canna dal dente di fissaggio, agendo sui due naselli e, a mano oppure con l'apposita chiave applicata sulle due facce piane della flangia della canna, far ruotare quest'ultima di 1/6 di giro verso destra e sfilare.
Togliere i congegni contenuti nel castello: scattare in precedenza l'arma, allo scopo di avere la molla di ricupero non compressa;
- aprire il coperchio del castello;
- togliere la testata (spingendo in avanti l'impugnatura);
- sfilare l'impugnatura e poscia la massa battente con l'otturatore, il blocco ed il congegno di ricupero;
- togliere il carrello d'armamento, sfilandolo in fuori;
- scomporre dalla massa battente, l'otturatore ed il blocco;
- togliere il percussore sfilando la relativa copiglia con il cacciacopiglie;
- togliere il dente di scatto, dopo aver sfilato il relativo perno;
- togliere il grilletto, dopo aver sfilato il relativo perno;
- togliere il congegno di avviso arma vuota: sfilare il coper-chietto e togliere con un cacciacopiglia il chiavistello che fìssa la scatola del congegno al coperchio del castello; sfilare all'indietro e alzare la scatola; togliere il perno della leva di sganciamento del caricatore e la leva stessa; togliere il perno della leva di ritegno dell'otturatore ed il congegno completo di avviso arma vuota.


Ricomposizione.

Si ricompongono e si mettono a sito le varie parti, procedendo nell'ordine inverso a quello indicato per la scomposizione, con l'avvertenza che, per avvitare la canna, occorre armare in precedenza l'otturatore.
Sono di competenza esclusiva dell'armaiuolo:
- togliere l'estrattore sfilando la copiglia col cacciacopiglie;
- togliere la copiglia del piolo del dente di scatto; togliere la copiglia del piolo del grilletto;
- togliere la sicurezza: togliere il perno che unisce la leva del congegno alla parte posteriore dell'impugnatura;

- sfilare leva, molla e asticolo della sicurezza;
- smontare il congegno di avviso arma vuota: togliere il perno cavo e separare tra loro l'espulsore, la leva di ritegno dell'otturatore e la leva di fissaggio del caricatore; sfilare la copiglia per togliere il piolo con molla della leva di ritegno dell'otturatore; detta copiglia fa anche da perno al nottolino; sfilare la copiglia per togliere il piolo con molla del nottolino;
- togliere il dente di fissaggio della canna al castello; togliere i due naselli col traversino, il dente di fissaggio e la molla;
- togliere il coperchio del castello: sfilare il perno del coperchio da sinistra a destra, abbassando contemporaneamente il dente di ritegno;
- togliere l'asticolo di arresto del coperchio del castello in apertura: spingere in avanti Pasticcio e contemporaneamente sfilarlo di lato; togliere il piolo e la molla;
- togliere il chiavistello di chiusura del coperchio del castello: spostare l'anello interrotto e poi sfilare la copiglia del bottone;
- togliere il chiavistello. Per invertire sul castello la posizione del chiavistello, occorre allogare. In una delle due alie del castello la piastrina di fermo del chiavistello, in modo che essa risulti dalla stessa parte del bottone del chiavistello (l'arma destra ha il bottone del chiavistello sul lato destro del castello; viceversa per l'arma di sinistra);
- togliere il ritegno elastico del carrello d'armamento ruotarlo di 90° e sfilarlo dall'asta del carrello;
- togliere il congegno di presa dei gas: togliere la valvola svitandola; togliere il cilindro, dopo aver svitata la vite che lo fissa al manicotto, sfilandolo dall'incastro della canna;
- smontare l'ammortizzatore; sfilare la copiglia e quindi togliere l'ammortizzatore e la molla ammortizzatrice;
- scomporre il caricatore: premere il bottone della piastrina che sporge dal fondello del caricatore; sfilare il fondello; togliere la molla e l'elevatore.
Per rimontare le suddette parti si procede nell'ordine inverso.


Manutenzione.

Prima del tiro. — Il regolare funzionamento dell'arma è assicurato da leggera lubrificazione; essa funziona con sufficiente regolarità anche completamente asciutta; in tal caso è conveniente chiudere la valvola di una o due graduazioni rispetto a quella normale, per evitare mancati funzionamenti.
Nei magazzini l'arma è mantenuta con una leggera spalmatura di vasellina su tutti i congegni.
Prima del tiro, passare lo scovolo nella canna per togliere il grasso e l'olio che eventualmente vi fossero rimasti per aderenza e verificare lo stato d'uso di tutti i congegni ed in ispecie:
- la molla e l'unghia dell'estrattore;
- il congegno di avviso arma vuota;
- la graduazione della valvola;
- i caricatori (deformazione dei fianchi, della costola, dei bordi, usura dei denti) e la sistemazione in essi delle cartucce.
Usura della canna. — La canna ha una durata media, anche impiegando regimi di fuoco severi, di circa 16.000 colpi, dopo i quali la dispersione del tiro diventa eccessiva, o la canna è da considerarsi fuori servizio.
L'usura della canna si controlla:
a) tenendo aggiornato il registro dei colpi sparati;
b) col verificatore da mm. 8,15 (verifica fatta dal capo armaiuolo).
Durante il tiro. — Eseguire i movimenti con decisione. L'arma richiede di essere pulita, di norma, dopo aver sparato un forte numero di colpi, circa 4.000.
Porre particolare attenzione nel regolare la maggiore o minore apertura della valvola per evitare deficienti rinculi (valvola troppo aperta) ovvero eccessivo tormento all'arma (valvola chiusa o poco aperta).
Dopo il tiro. — Ispezionare e poscia pulire bene l'arma.


Inconvenienti.

Sono i seguenti:
1° Scatto a vuoto. — Il colpo non parte nonostante che il percussore abbia percosso, la capsula della cartuccia; togliere il caricatore, armare a mano l'otturatore e far scattare l'arma. Se l'inconveniente si ripete aprire il coperchio del castello ed armare l'otturatore per controllare se la cartuccia non sparata sia rimasta in camera. In tal caso detta cartuccia dovrà essere estratta con l'apposito estrattore a mano.
Ripetendosi ancora l'inconveniente controllare il percussore.
2° Mancata alimentazione. — È causata da mancato sfilamento della cartuccia dal caricatore durante il tiro, od incompleto sfilamento della prima cartuccia. Quest'ultimo caso può essere originato dall'essere la punta della pallottola della seconda cartuccia un poco sporgente dal caricatore {maggiore attrito delle cartucce contro l'otturatore). L'inconveniente si elimina nella maggioranza dei casi, armando l'otturatore col carrello d'armamento.
3° Imperfetta presentazione della cartuccia. — Si produce, in genere, impiegando caricatori molto logori o aventi le labbra deformate; la cartuccia, non più guidata mentre è sfilata dal caricatore, si presenta con la punta della pallottola inclinata in basso, per cui non entra in camera. L'inconveniente si elimina armando l'otturatore col carrello d'armamento o cambiando il caricatore.
4° Mancata estrazione del bossolo. — Il bossolo non viene estratto e rimane nella camera della canna. È originato da rottura dell'estrattore o da indebolimento della molla dell'estrattore. Si rimedia armando a mano l'otturatore ed estraendo il bossolo con l'estrattore a mano. Cambiare quindi l'estrattore o la molla.
5° Incompleta espulsione del bossolo. — Il bossolo, dopo estratto, rimane a contrasto tra le pareti dèi castello e quelle della finestra di espulsione dell'asta del congegno di ricupero, mentre l'otturatore sta compiendo la nuova corsa in avanti. Si produce, in genere, quando il ritmo di tiro è lento o per presa irregolare dell'unghia dell'estrattore nell'orlo del fondello del bossolo. L'inconveniente si elimina armando l'otturatore col carrello d'armamento.
6° Sganciamento del caricatore, durante il tiro. — È originato da eccessivo imbrattamento del congegno di avviso arma vuota ed, eccezionalmente, dal logorìo della leva di fissaggio del caricatore. Si rimedia, durante il tiro, spingendo a mano verso il basso il caricatore, sino ad agganciarlo nuovamente. Durante una sosta del tiro, controllare il congegno di avviso arma vuota; all'occorrenza, sostituirlo.
7° Deficiente rinculo. — L'otturatore non compie l'intera corsa di retrocessione; in conseguenza l'otturatore torna in chiusura riportando il bossolo sparato in canna. Ì5 originato da eccessivo imbrattamento dell'arma, o da valvola troppo aperta. Si rimedia, provvisoriamente, armando a mano l'otturatore; occorre poscia chiudere opportunamente la valvola con l'apposita chiave e, se occorre, pulire l'arma.

Avvertenze. — La maggior parte degli inconvenienti sono prontamente eliminabili armando a mano l'otturatore. 'Tenere presente che, per il normale funzionamento dell'arma, il ritmo di tiro non deve scendere al di sotto dei 600 colpi al minuto primo.
Cassetta per macchina carica-caricatori. — Contiene la macchina per caricare le cartucce nel caricatore.
La macchina è fissata sul coperchio ribaltabile della cassetta.
Comprende:
- la tramoggia di caricamento;

- la base;
- la leva, la quale, per mezzo di un braccio, aziona un blocchetto d'introduzione delle cartucce nel caricatore.
La tramoggia si investe sulla base, fissata da apposito perno; su un fianco ha uno scuotitoio delle cartucce.
La base riceve e da appoggio al caricatore, tenuto a sito da un dente di ritegno; sul fondo della base può muoversi il blocchetto, unito al braccio della leva per mezzo di un, perno di rotazione fissato sulla base stessa.
Per l'impiego si introducono le cartucce nella tramoggia, disponendole con l'ogiva della pallottola verso la leva come è indicato dal profilo della cartuccia inciso sulla tramoggia;, si introduce il caricatore nell'apposita apertura della base, ove viene agganciato dal dente di ritegno; quindi si agisce sulla leva con moto di va e vieni. In tal modo le cartucce vengono dal blocchetto spinte successivamente nel caricatore.
Ogni cassetta ha alcune parti di ricambio per la macchina, sistemate in un astuccio e precisamente: 4 molle dello scuotitoio; 4 molle del dente di ritegno del caricatore.
La cassetta viene trasportata dagli autocarri della compagnia.
Manica convogliatrice dei bossoli.— È un tubo di tela olona e cuoio, il quale, per mezzo di un becchetto, viene investito sotto al castello, in corrispondenza dell'apertura di espulsione, in modo che il rivestimento interno di cuoio risulti verso la parte anteriore dell'arma. Viene fissato al castello mediante l'apposita piastrina situata sul fianco del bocchette.
Treppiede. — Per il tiro preparatorio, la mitragliatrice Breda 38 impiega il treppiede della mitragliatrice Fiat 35 che comprende: il blocco di bronzo, le gambe, il congegno di punteria, con aggiunte le seguenti parti:
- una suola di raccordo per l'applicazione dell'arma al treppiede;

applicati all'arma:
- una tacca di mira con vite di fermo;
- un mirino con collare elastico e vite di serraggio;
- una lamina di protezione (accorciata);
- chiavistello con rosetta e copiglia.
La suola di raccordo viene fissata sulla piattaforma del treppiede della mitragliatrice Fiat ed ha sulla faccia superiore due incastri per ricevere la mitragliatrice Breda 38, un perno semicilindrico per fissare Tarma e due viti che danno il punto di appoggio dell'arma sulla suola. Sul lato sinistro, la suola ha un piano inclinato in corrispondenza dell'apertura di espulsione dei bossoli. Peso della suola: Kg. 2,800.
La tacca di mira è portata da una piastrina che viene applicata sulla destra dell'arma alla estremità posteriore dello spacco longitudinale del castello per il carrello di armamento; una vite di fermo ne assicura la posizione.
Il mirino è portato da un collare con un dente ed una vite; il collare viene applicato alla volata della canna, in modo che il dente penetri nell'apposito incavo praticato sulla sinistra della canna. La vite assicura il fissaggio del collare.
La lamina serve di protezione allo spacco longitudinale del castello per il carrello di' armamento.
La linea di mira determinata dai segni di mira, risulta, parallela all'asse della canna ed è sulla destra dell'arma; è lunga cm. 80,7.
L'alzo dell'arma per il tiro a terra ha elevazione zero.
Per l'impiego, la vite di pressione del congegno di direzione del treppiede deve venire montata col braccio al disotto del settore di falciamento.



Fonte:

F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.

Stato Maggiore del Regio Esercito, "Nozioni di armi, tiro e materiali vari per i Corsi Allievi Ufficiali di complemento", Edizioni de «Le Forze Armate», Roma, 1942.



Pagina Principale | Mappa del sito Informazioni | Forum