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Pistola Beretta Mod. 34

Arma individuale di difesa

 Pistola Beretta Mod. 34

 


Funzionamento.

S'impugna l'arma con la destra tenendo l'indice disteso parallelamente alla culatta e con la sinistra s'introduce il caricatore spingendolo fino a che sia trattenuto dal gancio di arresto. Disposto quindi il braccio del chiavistello di sicurezza sulla lettera 8, si afferra la culatta-otturatore per la parte zigrinata, la si tira vivacemente indietro e la si abbandona d'un tratto. L'arma è carica e pronta per lo sparo.
Premendo allora sulla coda del grilletto, questo spinge indietro la sua leva che, contrastando con la parte inferiore della piastrina di scatto, obbliga detta piastrina a ruotare e a spingere in avanti la leva di scatto. Il cane, che col suo dente era impegnato nella leva di scatto, viene ad essere libero e, sollecitato dall'asta avente la molla compressa, ruota in avanti battendo violentemente sul percussore e determinando lo sparo dell'arma.
Avvenuto lo sparo, la pressione dei gas, agendo sul fondello del bossolo, obbliga questo e la culatta-otturatore a retrocedere; però l'inerzia della massa rinculante, l'opposizione del cane, la resistenza della molla recuperatrice e gli attriti vari sono tali che il movimento di rinculo si inizia soltanto dopo che la pallottola è uscita dalla bocca dell'arma.
Durante il movimento di rinculo, oltre all'estrazione ed espulsione del bossolo, si determina la compressione della molla ricuperatrice. Contemporaneamente il cane è obbligato a ruotare indietro e ad impegnarsi col suo dente sulla leva di scatto, rimanendo armato. Ultimato il rinculo, l'azione della molla ricuperatrice riporta in avanti la culatta-otturatore che sfila una cartuccia dal caricatore e l'introduce nella camera.
Inoltre, durante la retrocessione della culatta-otturatore, la leva del grilletto, obbligata ad abbassarsi dalla costola della culatta, sfugge all'azione della piastrina di scatto che torna nella sua posizione normale. Resta così impedito lo sparo continuo anche se il tiratore conserva inavvertitamente la pressione sul grilletto.
Appena abbandonato il grilletto, la sua leva, sollevandosi, va nuovamente a contrastare con il dente della piastrina di scatto: l'arma è nuovamente pronta per lo sparo.
Cessando o rinnovando la pressione sul grilletto si ripetono tutte le operazioni ed i movimenti anzidetti fino all'esaurimento delle cartucce contenute nel caricatore. Partito l'ultimo colpo, la culatta-otturatore, contrastando contro l'elevatore del caricatore, resta indietro dando avviso di caricatore vuoto. Per chiudere l'arma occorre abbassare o sfilare il caricatore.
Funzionamento della sicurezza a mano ed automatica. — Portando indietro il braccio del chiavistello di sicurezza a mano (lettera F coperta), l'arma è in sicura perché la parte non sfaccettata del perno del chiavistello stesso, contrastando col risalto superiore del grilletto, immobilizza quest'ultimo.
La leva del grilletto, col braccio superiore, ha anche funzione di sicurezza automatica, in quanto viene a contrastare con la piastrina di scatto soltanto quando l'arma va in chiusura.


Scomposizione e ricomposizione.

Scomposizione:

1° armare il cane;

2° girare il chiavistello di sicurezza a mano così da coprire la lettera F;

3° tirare indietro la culatta-otturatore fino ad impegnarla col dente del braccio del chiavistello di sicurezza;

4° spingere indietro la canna e sfilarla;

5° riportare il braccio del chiavistello di sicurezza in posizione ordinaria e sfilare la culatta-otturatore, accompagnandola con la mano;

6° togliere la molla ricuperatrice con la sua asta-guida;

7° togliere il chiavistello di sicurezza a mano.
Ricomposizione.

Eseguire in senso inverso le operazioni indicate per la scomposizione.
Scomposizione e ricomposizione del percussore.

Per scomporlo:

- togliere l'estrattore (levare il perno che lo fissa) il cui ingrossamento fa da ritegno del percussore;

- sfilare poscia il percussore.
Per ricomporlo:

- tenere in pressione il percussore (incavo in alto) ed applicare l'estrattore fissandolo alla culatta con il perno.
Scomporre e ricomporre il congegno di scatto.

Per scomporlo:

1° togliere le guance (svitare le viti);

2° togliere la piastrina di scatto (svitare la vite);

3° togliere il perno per cane e il perno per leva di scatto. In tal modo il congegno di scatto rimane libero.
La molla del cane si smonta e si regola svitando od avvitando il relativo dado.
Per ricomporlo:

procedere in senso inverso.
Tutti i perni si levano da destra verso sinistra riferendosi all'arma tenuta in direziono di sparo.


Manutenzione.

Le principali regole da osservarsi sono:

1° ispezionare, prima del tiro, l'interno della canna e verificare il funzionamento dei vari congegni;

2° badare che il caricatore non sia deformato e che la molla funzioni regolarmente;

3° se avviene un inconveniente qualsiasi, cessare il fuoco, e regolarsi come è detto in appresso (vedi Inconvenienti);

4° a tiro ultimato, ispezionare l'arma e pulirla.


Inconvenienti.

I principali sono:

1) Scatto a vuoto. - Può verificarsi per deformazione o rottura della punta del percussore, per indebolimento della molla del cane, per difetto di cartuccia, per olio disseccato o polvere od altro che ostacolino lo scorrimento del percussore: riarmare il cane e ripetere la percussione. Se l'inconveniente si ripete, anche dopo aver cambiato la cartuccia, verificare le parti indicate, pulirle e sostituire quelle deformate, logore o rotte.

2) Incompleta chiusura. - Può verificarsi per indebolimento o rottura della molla ricuperatrice o per olio disseccato, o polvere, od altro interpostosi nelle scanalature di scorrimento della culatta-otturatore: scaricare l'arma, verificare la molla, e, se del caso, cambiarla; se occorre, pulire le scanalature predette.

3) Mancata alimentazione. - Si ha quando la molla di elevatore è indebolita o deformata, ovvero per deformazione dell'astuccio del caricatore o per funzionamento difettoso del gancio di arresto del caricatore: cambiare la molla o il caricatore; verificare e sostituire, se del caso, il gancio di arresto.

4) Inceppamento del bossolo. - Può essere causato da cattiva espulsione per irregolare funzionamento dell'espulsore o dell'estrattore e della sua molla o per incompleta retrocessione della culatta-otturatore dovuta ad interposizione di materie estranee tra le scanalature di scorrimento: togliere il caricatore, tirare indietro la culatta e far cadere il bossolo; verificare quindi l'espulsore e la sua molla e cambiarli se difettosi; pulire, all'occorrenza, le scanalature predette.

5) Inceppamento di cartuccia. - Togliere la cartuccia inceppata. Se l'inconveniente si ripete, assicurarsi che la molla di caricatore non sia indebolita e che le labbra del caricatore non siano contorte; cambiare, se del caso, la molla o il caricatore. Esaminare anche il gancio di arresto del caricatore.

6) Mancato avviso di caricatore vuoto. - Cambiare, se del caso, la molla di elevatore. Esaminare anche il gancio di arresto del caricatore.



Fonte:

Stato Maggiore del Regio Esercito, "Nozioni di armi, tiro e materiali vari per i Corsi Allievi Ufficiali di complemento", Edizioni de «Le Forze Armate», Roma, 1942.



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