Arma per carri armati

Denominazione |
Fucile mitragliatore
Breda 38 |
Tipo |
Arma difensiva |
Nazione di origine |
Italia |
Nazione utilizzatrice |
Italia |
Produttore |
Breda |
Caratteristiche.
Arma a sottrazione di gas con
chiusura a blocco ascendente comandato da un pistone.
Raffreddamento ad aria. Alimentazione con caricatore ad
astuccio, capace di 24 cartucce.
Dati numerici principali
Calibro |
mm.
8 |
Velocità iniziale |
m/s
775 (con cartuccia ordinaria) |
Rigatura |
elicoidale destrorsa, righe: 4 |
Passo costante |
mm. 240 |
Durata media
canna |
16.000 colpi |
Peso |
kg.
10,500 (esclusa la canna) |
Peso della canna |
Kg.
5,150 |
Larghezza |
mm.
91,5 |
Altezza |
mm.
366,5 (con caricatore montato) |
Lunghezza complessiva |
mm. 897,5 |
Lunghezza canna |
cm.
60 |
Velocità di tiro |
teorico: 600 colpi al minuto |
pratico: 350 colpi al minuto |
|
|
Dati relativi
agli accessori
Peso caricatore
vuoto |
Kg.
0,535 |
Peso caricatore
pieno |
Kg.
1,245 |
Peso manica
convogliatrice |
Kg.
0,960 |
|
|
Peso collimatore |
Kg.
6,150 |
Lunghezza
collimatore |
cm.
80 |
Campo visivo |
30° |
Ingrandimento |
1 x
1 |
Ampiezza settore direzione |
28° |
Ampiezza settore elevazione |
da -
13° a + 23° |
|
|
Peso cartuccia |
gr.
29,9 |
Peso pallottola |
gr.
13,45 |
Lunghezza cartuccia |
mm. 82 |
Lunghezza pallottola |
mm.
33,8 |
Nomenclatura.
Costituzione: canna,
castello, congegni.
Canna
camera di cartuccia;
4 righe destrorse a passo costante;
flangia con intaglio per il dente di fissaggio della canna
nel senso
rotatorio;
tre settori filettati per l'unione al castello;
incavo per
l'estrattore;
incastro per il dente dell'estrattore a mano;
foro per la
presa dei gas; |
congegno per la presa e l'utilizzione dei gas |
manicotto
|
foro per il passaggio dei gas;
tappo a vite;
molla a lamina di ritegno della valvola; |
valvola |
testa con incastri e
graduazioni;
corpo con avvitatura e scanalature;
estremità tronco conica
con 3 finestre; |
cilindro |
camera di espansione dei gas;
fori di sfuggita dei gas;
vite
di fissaggio al manicotto;
attacco a coda di rondine per
l'unione alla canna; |
pistone |
asta;
testa. |
Castello
Castello propriamente
detto |
foro superiore per il dette di fissaggio della canna
al castello;
foro centrale con segmenti filettati per
l'unione
della canna;
foro inferiore per l'asta del pistone;
incastri per l'unione
della testata;
sede per la molla e il dente di fissaggio
della canna;
naselli di manovra del dente;
traversino da
infilare nel dente di fissaggio;
sede per l'asticolo di
arresto del coperchio del
castello in apertura;
molla e piolo dell'asticolo;
foro trasversale per il perno del coperchio del castello
con molla a lamina e dente di ritegno;
2 alie forate per il
chiavistello del coperchio;
bottone del chiavistello con copiglia e anello interrotto;
molla con dente di ritegno (del chiavistello);
piastrina di fermo del chiavistello;
risalto anteriore a coda di rondine sul quale si investe la
piastra con appendice forata e bullone per l'unione
dell'arma all'armatura della casamatta del carro;
finestra longitudinale di espulsione dei bossoli;
guide per la manica convogliatrice dei bossoli;
risalto posteriore a coda di rondine per l'unione al
morsetto del settore di direziono dell'arma;
finestra longitudinale per lo scorrimento del carrello
d'armamento dell'otturatore;
incavi e fresature di alleggerimento;
2 guide per l'impugnatura;
guide per lo scorrimento dell'otturatore e della massa
battente;
2 tasselli di appoggio del blocco dell'otturatore.
|
Testata |
nervature verticali per l'unione al castello;
sede
dell'ammortizzatore con molla e copiglia;
incavo per il
passaggio del codolo della massa battente;
2 appendici per il fissaggio dell'impugnatura al castello.
|
Impugnatura |
Del tipo a pistola. Contiene il congegno di scatto
e quello di sicurezza;
2 guance di legno fissate con viti e tubicini; ponticello
del grilletto;
sporgenza forata per l'appoggio della ghiera dell'asta
guidamolla di ricupero;
2 tasselli di appoggio contro la
testata;
2 nervature interrotte per l'unione al
castello. |
Coperchio |
contiene il congegno di avviso arma vuota e l'espulsore;
2 appendici forate per il perno d'unione al castello;
dente
di contrasto contro articolo di arresto;
sportello con molla
a lamina e perno; foro per il chiavistello.
|
Congegni.
Sono:
Congegno di otturazione e
percussione
Otturatore
|
sede del percussore;
percussore e relativa copiglia;
scanalatura per lo scorrimento dell'espulsore;
incavo per il contrasto della leva di ritegno
dell'otturatore ad arma vuota;
scanalature per lo scorrimento sulle nervature del castello;
alloggiamento per la sede dell'estrattore;
risalto per l'introduzione della cartuccia in
camera;
vano per il blocco di chiusura. |
Blocco
|
2 alette di appoggio ai due tasselli del castello;
due
scanalature per lo scorrimento sulle nervature inclinate
della massa battente. |
Massa battente |
cavità cilindrica il cui fondo da appoggio al tirante della
molla di ricupero;
incastro per l'appendice del percussore;
due nervature inclinate per lo scorrimento del blocco;
due superne! di appoggio delle alette del
blocco;
codolo;
risalto che, contrastando con l'appendice dell'otturatore,
lo rende solidale con essa nella fase di apertura;
tale risalto serve anche di presa per il dente del carrello
d'armamento;
risalto contro il quale contrasta il dente di scatto sul suo
prolungamento la massa battente ha l'asta del pistone. |
Congegno di
ricupero |
molla elicoidale;
tirante con rondella;
asta cava guida-molla con ghiera. |
Carrello d'armamento |
asta con manubrio;
dente per l'impegno contro uno dei due risalti
anteriori della massa battente;
ritegno elastico con risalto
per fissare il carrello
in avanti nell'apposito incavo del castello.
|
Congegno di sparo
Grilletto |
coda;
braccio;
piolo con molla di richiamo. |
Dente di scatto |
ruota su un perno ed ha:
un piolo con molla di richiamo. |
Congegno di alimentazione
Caricatore |
È costituito da un astuccio sul quale si notano:
2 fianchi;
1 costola posteriore;
2 denti per la presa della leva di fissaggio del caricatore;
1 dente anteriore per l'agganciamento del caricatore
nell'apertura di caricamento del coperchio;
1 molla dell'elevatore;
1 elevatore;
piastrina per molla del caricatore; fondello dell'astuccio;
dente che agisce sulla, leva di sganciamento del caricatore;
2 finestre circolari;
linea di riferimento per indicare che nel caricatore sono
state introdotte 24 cartucce. |
Congegno di estrazione
estrattore terminante con un'unghia;
molla con guida molla;
copiglia. |
Congegno di espulsione
espulsore imperniato nel perno cavo della leva, di ritegno
del caricatore, è spinto in basso da un piolo con molla,
allogato nella leva suddetta. Il dente può scorrere
nell'apposita scanalatura dell' otturatore. |
Congegno di sicurezza
asticolo di sicurezza;
molla per asticolo di sicurezza;
leva di sicurezza;
perno per leva di sicurezza. |
Congegno di avviso arma vuota
È protetto da una scatola, unita al coperchio del castello
mediante attacco a contrasto di denti e chiavistello;
ricoperto da un coperchietto. Comprende:
leva di fissaggio del caricatore con appendice a due denti e
molla di richiamo;
leva di ritegno dell'otturatore con molla di richiamo;
nottolino della leva di ritegno dell'otturatore;
leva di sganciamento con molla di richiamo. |
Funzionamento.
Arma scarica. — Otturatore chiuso. A mezzo
del carrello d'armamento si tira indietro la massa battente
e con essa l'otturatore (aperto) finché questo si agganci
alla leva di ritegno.
Durante questo movimento si abbassa il blocco e si comprime
la molla di ricupero.
La massa battente si aggancia al dente di scatto con lieve
anticipo rispetto all'otturatore sulla leva di ritegno, per
cui essendo l'otturatore trattenuto dalla leva di ritegno,
la massa battente non è impegnata nel dente di scatto.
Arma carica. — Si introduce il caricatore nell'apertura di
caricamento, presentandolo leggermente inclinato in avanti
e, facendolo ruotare alquanto all'indietro, lo si spinge in
basso fino a farlo agganciare alla leva di fissaggio.
Durante questa operazione, la leva di ritegno dell'otturatore è
obbligata a sollevarsi, liberando l'otturatore, il quale è
solidale con la massa battente che va ad agganciarsi al dente di scatto.
L'arma è così pronta per lo sparo.
Si dispone il braccio della sicurezza in corrispondenza
della parola «fuoco» (in alto).
Si preme il grilletto; la massa battente, liberata dal dente di scatto, è spinta in avanti dalla molla di
ricupero, Durante l'avanzata avviene:
-
nel primo tratto, lo sfilamento di una cartuccia dal
caricatore per opera del risalto superiore dell'otturatore, e l'arresto dell'otturatore contro la parte posteriore
della canna;
-
l'unghia dell'estrattore si impegna nell'orlo del fondello della cartuccia;
-
nel secondo tratto, di 20 mm. circa, soltanto la massa
battente continua ad avanzare, obbligando il blocco a
sollevarsi (bloccaggio) ed il percussore ad avanzare sino a
percuotere la capsula della cartuccia.
Partito il colpo, un'aliquota dei gas che spinge il
proiettile, 'viene sottratta attraverso il foro esistente
nella canna, non appena il proiettile abbia oltrepassato il
foro stesso. I gas giungendo nella camera di espansione
attraverso il condotto del manicotto, agiscono sulla testa
del pistone, obbligandolo a retrocedere unitamente alla
massa battente. Durante la retrocessione avviene:
-
nel primo tratto, di 20 mm. circa, la massa battente
retrocede obbligando il percussore a ritrarsi e il blocco ad
abbassarsi (sbloccaggio);
-
nel secondo tratto, la massa battente trascina indietro
otturatore e blocco; l'estrattore, sempre impegnato con
l'unghia nell'orlo del fondello, estrae il bossolo dalla
camera e lo trascina indietro fino a farlo urtare contro
l'espulsore, provocandone l'espulsione verso il basso
attraverso l'apposita finestra. La parte posteriore della
massa battente e dell'otturatore giungono fin contro
l'ammortizzatore, comprimendo la molla di ricupero.
Se si mantiene la pressione sul grilletto e se vi sono altre
cartucce nel caricatore, la massa battente, sollecitata
dalla molla di ricupero, torna ad avanzare, ripetendo le
operazioni già descritte. Quando il tiratore desiste dal
premere sul grilletto, il dente di scatto si solleva e
aggancia la massa battente trattenendola in posizione
arretrata (otturatore aperto). Per riprendere il tiro è
sufficiente ripetere la pressione sul grilletto.
Con la retrocessione dell'otturatore, appena sparata
l'ultima cartuccia del caricatore, il dente dell'elevatore,
spinto dalla molla del caricatore, obbliga la leva di
sganciamento a ruotare, liberando tra loro la leva di
ritegno dell'otturatore e quella di fissaggio del
caricatore.
La prima, abbassandosi, trattiene l'otturatore in posizione
di aperto, anche se il tiratore continui la pressione sul
grilletto.
Per riprendere il tiro è necessario introdurre un
nuovo caricatore.
Scomposizione e ricomposizione.
Scomposizione. — Il
soldato, per istruzione e per eseguire la pulizia dell'arma,
può togliere le parti che sono indicate qui di seguito,
avendo l'avvertenza di non appoggiarle per terra e di
toglierle e rimetterle senza forzarle. Le altre parti, che
possono essere smontate esclusivamente dall'armaiuolo sono
indicate successivamente.
Togliere la canna: armare, in precedenza, a mano
l'otturatore, allo scopo di impedire che il pistone sporga
dal castello; svincolare la canna dal dente di fissaggio,
agendo sui due naselli e, a mano oppure con l'apposita
chiave applicata sulle due facce piane della flangia della
canna, far ruotare quest'ultima di 1/6 di giro verso destra
e sfilare.
Togliere i congegni contenuti nel castello: scattare in
precedenza l'arma, allo scopo di avere la molla di ricupero
non compressa;
-
aprire il coperchio del castello;
-
togliere la testata (spingendo in avanti l'impugnatura);
-
sfilare l'impugnatura e poscia la massa battente con
l'otturatore, il blocco ed il congegno di ricupero;
-
togliere il carrello d'armamento, sfilandolo in fuori;
-
scomporre dalla massa battente, l'otturatore ed il blocco;
-
togliere il percussore sfilando la relativa copiglia con il
cacciacopiglie;
-
togliere il dente di scatto, dopo aver sfilato il relativo
perno;
-
togliere il grilletto, dopo aver sfilato il relativo perno;
-
togliere il congegno di avviso arma vuota: sfilare il
coper-chietto e togliere con un cacciacopiglia il
chiavistello che fìssa la scatola del congegno al coperchio
del castello; sfilare all'indietro e alzare la scatola;
togliere il perno della leva di sganciamento del caricatore
e la leva stessa; togliere il perno della leva di ritegno
dell'otturatore ed il congegno completo di avviso arma
vuota.
Ricomposizione.
Si ricompongono e si mettono a sito le
varie parti, procedendo nell'ordine inverso a quello
indicato per la scomposizione, con l'avvertenza che, per
avvitare la canna, occorre armare in precedenza
l'otturatore.
Sono di competenza esclusiva dell'armaiuolo:
-
togliere l'estrattore sfilando la copiglia col
cacciacopiglie;
-
togliere la copiglia del piolo del dente di scatto; togliere
la copiglia del piolo del grilletto;
-
togliere la sicurezza: togliere il perno che unisce la leva
del congegno alla parte posteriore dell'impugnatura;
- sfilare
leva, molla e asticolo della sicurezza;
-
smontare il congegno di avviso arma vuota: togliere il perno
cavo e separare tra loro l'espulsore, la leva di ritegno
dell'otturatore e la leva di fissaggio del caricatore;
sfilare la copiglia per togliere il piolo con molla della
leva di ritegno dell'otturatore; detta copiglia fa anche da
perno al nottolino; sfilare la copiglia per togliere il
piolo con molla del nottolino;
-
togliere il dente di fissaggio della canna al castello;
togliere i due naselli col traversino, il dente di fissaggio
e la molla;
-
togliere il coperchio del castello: sfilare il perno del
coperchio da sinistra a destra, abbassando
contemporaneamente il dente di ritegno;
-
togliere l'asticolo di arresto del coperchio del castello in
apertura: spingere in avanti Pasticcio e contemporaneamente
sfilarlo di lato; togliere il piolo e la molla;
-
togliere il chiavistello di chiusura del coperchio del
castello: spostare l'anello interrotto e poi sfilare la
copiglia del bottone;
-
togliere il chiavistello. Per invertire sul castello la
posizione del chiavistello, occorre allogare. In una delle
due alie del castello la piastrina di fermo del
chiavistello, in modo che essa risulti dalla stessa parte
del bottone del chiavistello (l'arma destra ha il bottone
del chiavistello sul lato destro del castello; viceversa per
l'arma di sinistra);
-
togliere il ritegno elastico del carrello d'armamento
ruotarlo di 90° e sfilarlo dall'asta del carrello;
-
togliere il congegno di presa dei gas: togliere la valvola
svitandola; togliere il cilindro, dopo aver svitata la vite
che lo fissa al manicotto, sfilandolo dall'incastro della
canna;
-
smontare l'ammortizzatore; sfilare la copiglia e quindi
togliere l'ammortizzatore e la molla ammortizzatrice;
-
scomporre il caricatore: premere il bottone della piastrina
che sporge dal fondello del caricatore; sfilare il fondello;
togliere la molla e l'elevatore.
Per rimontare le suddette parti si procede nell'ordine
inverso.
Manutenzione.
Prima del tiro. — Il regolare funzionamento
dell'arma è assicurato da leggera lubrificazione; essa
funziona con sufficiente regolarità anche completamente
asciutta; in tal caso è conveniente chiudere la valvola di
una o due graduazioni rispetto a quella normale, per evitare
mancati funzionamenti.
Nei magazzini l'arma è mantenuta con una leggera spalmatura
di vasellina su tutti i congegni.
Prima del tiro, passare lo scovolo nella canna per togliere
il grasso e l'olio che eventualmente vi fossero rimasti per
aderenza e verificare lo stato d'uso di tutti i congegni ed
in ispecie:
-
la molla e l'unghia dell'estrattore;
-
il congegno di avviso arma vuota;
-
la graduazione della valvola;
-
i caricatori (deformazione dei fianchi, della costola, dei
bordi, usura dei denti) e la sistemazione in essi delle
cartucce.
Usura della canna. — La canna ha una durata media, anche
impiegando regimi di fuoco severi, di circa 16.000 colpi,
dopo i quali la dispersione del tiro diventa eccessiva, o la
canna è da considerarsi fuori servizio.
L'usura della canna si controlla:
a) tenendo aggiornato il registro dei colpi sparati;
b) col verificatore da mm. 8,15 (verifica fatta dal capo armaiuolo).
Durante il tiro. — Eseguire i movimenti con decisione.
L'arma richiede di essere pulita, di norma, dopo aver
sparato un forte numero di colpi, circa 4.000.
Porre particolare attenzione nel regolare la maggiore o
minore apertura della valvola per evitare deficienti rinculi
(valvola troppo aperta) ovvero eccessivo tormento all'arma
(valvola chiusa o poco aperta).
Dopo il tiro. — Ispezionare e poscia pulire bene l'arma.
Inconvenienti.
Sono i seguenti:
1° Scatto a vuoto. — Il colpo non parte nonostante che il
percussore abbia percosso, la capsula della cartuccia;
togliere il caricatore, armare a mano l'otturatore e far
scattare l'arma. Se l'inconveniente si ripete aprire il
coperchio del castello ed armare l'otturatore per
controllare se la cartuccia non sparata sia rimasta in
camera. In tal caso detta cartuccia dovrà essere estratta
con l'apposito estrattore a mano.
Ripetendosi ancora l'inconveniente controllare il
percussore.
2° Mancata alimentazione. — È causata da mancato sfilamento
della cartuccia dal caricatore durante il tiro, od
incompleto sfilamento della prima cartuccia. Quest'ultimo
caso può essere originato dall'essere la punta della
pallottola della seconda cartuccia un poco sporgente dal
caricatore {maggiore attrito delle cartucce contro
l'otturatore). L'inconveniente si elimina nella maggioranza
dei casi, armando l'otturatore col carrello d'armamento.
3° Imperfetta presentazione della cartuccia. — Si produce,
in genere, impiegando caricatori molto logori o aventi le
labbra deformate; la cartuccia, non più guidata mentre è sfilata dal caricatore, si presenta con la punta della
pallottola inclinata in basso, per cui non entra in camera.
L'inconveniente si elimina armando l'otturatore col carrello
d'armamento o cambiando il caricatore.
4° Mancata estrazione del bossolo. — Il bossolo non viene
estratto e rimane nella camera della canna. È originato da
rottura dell'estrattore o da indebolimento della molla dell'estrattore. Si rimedia armando a mano l'otturatore ed estraendo il bossolo con l'estrattore a mano. Cambiare
quindi l'estrattore o la molla.
5° Incompleta espulsione del bossolo. — Il bossolo, dopo
estratto, rimane a contrasto tra le pareti dèi castello e quelle della finestra di espulsione dell'asta del congegno
di ricupero, mentre l'otturatore sta compiendo la nuova
corsa in avanti. Si produce, in genere, quando il ritmo di
tiro è lento o per presa irregolare dell'unghia
dell'estrattore nell'orlo del fondello del bossolo.
L'inconveniente si elimina armando l'otturatore col carrello
d'armamento.
6° Sganciamento del caricatore, durante il tiro. — È
originato da eccessivo imbrattamento del congegno di avviso
arma vuota ed, eccezionalmente, dal logorìo della leva di
fissaggio del caricatore. Si rimedia, durante il tiro,
spingendo a mano verso il basso il caricatore, sino ad
agganciarlo nuovamente. Durante una sosta del tiro,
controllare il congegno di avviso arma vuota;
all'occorrenza, sostituirlo.
7° Deficiente rinculo. — L'otturatore non compie l'intera
corsa di retrocessione; in conseguenza l'otturatore torna in
chiusura riportando il bossolo sparato in canna. Ì5
originato da eccessivo imbrattamento dell'arma, o da valvola
troppo aperta. Si rimedia, provvisoriamente, armando a mano
l'otturatore; occorre poscia chiudere opportunamente la
valvola con l'apposita chiave e, se occorre, pulire l'arma.
Avvertenze. — La maggior parte degli inconvenienti sono
prontamente eliminabili armando a mano l'otturatore. 'Tenere
presente che, per il normale funzionamento dell'arma, il ritmo di tiro non deve scendere al di sotto dei 600 colpi al
minuto primo.
Cassetta per macchina carica-caricatori. — Contiene la
macchina per caricare le cartucce nel caricatore.
La macchina è fissata sul coperchio ribaltabile della
cassetta.
Comprende:
-
la tramoggia di caricamento;
- la base;
-
la leva, la quale, per mezzo di un braccio, aziona un
blocchetto d'introduzione delle cartucce nel caricatore.
La tramoggia si investe sulla base, fissata da apposito
perno; su un fianco ha uno scuotitoio delle cartucce.
La base riceve e da appoggio al caricatore, tenuto a sito da
un dente di ritegno; sul fondo della base può muoversi il
blocchetto, unito al braccio della leva per mezzo di un,
perno di rotazione fissato sulla base stessa.
Per l'impiego si introducono le cartucce nella tramoggia,
disponendole con l'ogiva della pallottola verso la leva come
è indicato dal profilo della cartuccia inciso sulla
tramoggia;, si introduce il caricatore nell'apposita
apertura della base, ove viene agganciato dal dente di
ritegno; quindi si agisce sulla leva con moto di va e vieni.
In tal modo le cartucce vengono dal blocchetto spinte
successivamente nel caricatore.
Ogni cassetta ha alcune parti di ricambio per la macchina,
sistemate in un astuccio e precisamente: 4 molle dello scuotitoio; 4 molle del dente di ritegno del caricatore.
La cassetta viene trasportata dagli autocarri della
compagnia.
Manica convogliatrice dei bossoli.— È un tubo di
tela olona e cuoio, il quale, per mezzo di un becchetto,
viene investito sotto al castello, in corrispondenza
dell'apertura di espulsione, in modo che il rivestimento
interno di
cuoio risulti verso la parte anteriore dell'arma. Viene
fissato al castello mediante l'apposita piastrina situata
sul fianco del bocchette.
Treppiede. — Per il tiro preparatorio, la
mitragliatrice Breda 38 impiega il treppiede della
mitragliatrice Fiat 35 che comprende: il blocco di bronzo,
le gambe, il congegno di punteria, con aggiunte le seguenti
parti:
-
una suola di raccordo per l'applicazione dell'arma al
treppiede;
applicati all'arma:
-
una tacca di mira con vite di fermo;
-
un mirino con collare elastico e vite di serraggio;
-
una lamina di protezione (accorciata);
- chiavistello con rosetta e copiglia.
La suola di raccordo viene fissata sulla piattaforma del
treppiede della mitragliatrice Fiat ed ha sulla faccia
superiore due incastri per ricevere la mitragliatrice Breda
38, un perno semicilindrico per fissare Tarma e due viti che
danno il punto di appoggio dell'arma sulla suola. Sul lato
sinistro, la suola ha un piano inclinato in corrispondenza
dell'apertura di espulsione dei bossoli. Peso della suola:
Kg. 2,800.
La tacca di mira è portata da una piastrina che viene
applicata sulla destra dell'arma alla estremità posteriore
dello spacco longitudinale del castello per il carrello di
armamento; una vite di fermo ne assicura la posizione.
Il mirino è portato da un collare con un dente ed una vite;
il collare viene applicato alla volata della canna, in modo
che il dente penetri nell'apposito incavo praticato sulla
sinistra della canna. La vite assicura il fissaggio del
collare.
La lamina serve di protezione allo spacco longitudinale del
castello per il carrello di' armamento.
La linea di mira determinata dai segni di mira, risulta,
parallela all'asse della canna ed è sulla destra dell'arma;
è lunga cm. 80,7.
L'alzo dell'arma per il tiro a terra ha elevazione zero.
Per l'impiego, la vite di pressione del congegno di
direzione del treppiede deve venire montata col braccio al
disotto del settore di falciamento.
Fonte:
F. Grandi, "Le armi e le
artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.
Stato Maggiore del Regio
Esercito, "Nozioni di armi, tiro e materiali vari per
i Corsi Allievi Ufficiali di complemento", Edizioni
de «Le Forze Armate», Roma, 1942.